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Monitor Intesa San Paolo: olio e mobile trainano l’export in Umbria

Positivi i segnali emersi dall’analisi della direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo sui distretti dell’Olio di Spoleto e del Mobile di Città di Castello: dalla recensione dei dati del primo trimestre i due comparti sembrano confermare il trend positivo, con una crescita pari rispettivamente al +2,9% e 4,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Le attese, secondo Intesa San Paolo, sono di un progressivo rafforzamento del commercio internazionale con prospettive di recupero per diversi settori: le imprese distrettuali dovranno cogliere le opportunità sui mercati internazionali, dove gli scambi sono in forte accelerazione, oltre ad intercettare i nuovi modi di consumo e i diversi canali di vendita.

L’opinione degli esperti di Intesa San Paolo e le recensioni delle società più importanti del settore export mettono l’accento sull’importanza del Made in Italy come strumento per guadagnare maggiore competitività sui mercati stranieri.

“Quasi tutti i migliori prodotti italiani all’estero hanno una marcia in più, ma bisogna tenere in considerazione molti altri fattori prima di cimentarsi in un’impresa che, in alcuni casi, può rivelarsi poco produttiva”: l’opinione di Co.Mark, società di Tinexta Group che opera nel settore export con focus sulla crescita internazionale del Made in Italy, conferma che per riuscire a vendere le eccellenze italiane all’estero non sia più sufficiente contare soltanto sul Made in Italy in quanto brand di pregio, ma occorre pianificare una strategia efficace con metodo scientifico.

I commenti dell’azienda riguardano soprattutto la scelta dei mercati di destinazione: secondo Comark la prima cosa importante da fare per acquisire competitività è proprio quella di capire a quali buyer stranieri rivolgersi. Spesso questo non coincide con le ambizioni aziendali: non esistono mercati migliori o peggiori ma solo il mercato giusto. 

Sfruttare le eccellenze locali, espandere il proprio mercato e diventare un’azienda di successo internazionale è un sogno che accomuna tutte le PMI del Bel Paese, ma è davvero realizzabile?

L’opinione di Co.Mark e il futuro del Made in Italy

L’export del distretto oleario offre una spinta notevole all’economia umbra, passando nell’ultimo biennio da un valore di 187,9 a 195,6 milioni, mentre agli inizi di quest’anno ha incrementato il suo valore di 1,3 milioni, con un valore totale di 45,6 milioni.
Anche il settore del mobile ha fatto registrare ben 18 milioni di euro di esportazioni, un dato che fa ben sperare in una ripresa degli altri comparti per i mesi futuri.

I dati ricavati dalle recensioni di Intesa San Paolo parlano chiaro: le difficoltà economiche degli ultimi anni non hanno investito tutti i settori, pesando in maniera differente sui distretti umbri.

Il Made in Italy è una leva per la ripartenza del Paese, una scelta vincente è soprattutto l’agroalimentare: non è un caso infatti che nelle recensioni di Co mark i migliori prodotti italiani all’estero siano proprio quelli del comparto food.
Meno scontata risulta essere invece la scelta del mercato obiettivo: si deduce  dai commenti dell’azienda la necessità di stabilire una rete distributiva solida, senza limitarsi alla sola bontà del prodotto, puntando ad operare in conformità con le normative e attraverso l’acquisizione delle giuste competenze.
“L’export è senza alcun dubbio una grande opportunità e poter contare sui prodotti italiani è un plus valore grazie alla qualità attribuita al Made in Italy. Da anni il mercato italiano presenta limitazioni perché saturo e le istituzioni insistono sull’importanza del mercato globale come soluzione ai problemi economici delle aziende. Va considerato che entrando in un mercato globale non vuol dire solo guadagnare di più, ma ancor prima significa confrontarsi con competitor di tutto il mondo.”

A commentare i segnali positivi è anche il direttore regionale Toscana e Umbria Intesa San Paolo, secondo cui a giocare in favore dell’export è sicuramente la qualità delle produzioni distrettuali e il forte legame tra le aziende appartenenti alle filiere produttive locali.

La bilancia commerciale agroalimentare italiana è tornata in attivo, facendo registrare una crescita di 2,6 miliardi di euro, dato interessante che conferma ancora una volta quanto le eccellenze produttive locali siano un importante volano per il comparto export.

I commenti di Co.mark e i dati ufficiali confermano quanto sia importante giocare sul fattore innovazione, opinione che trova conferma in una realtà sempre più competitiva, dove è necessario ampliare le proprie competenze e focalizzarsi sui nuovi strumenti digitali per favorire l’internazionalizzazione ed incrementare le vendite Made In Italy all’estero.