1

Messa a punto la macchina per l’accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dalle guerra, 33 già a Orvieto

Si mette in moto la macchina dell’accoglienza per la popolazione ucraina in fuga dalla guerra. Nel pomeriggio di giovedì, presso la sala operativa della Protezione civile di Orvieto a Fontanelle di Bardano, si è tenuto una riunione operativa alla presenza del sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, del vice sindaco con delega al Patrimonio, Mario Angelo Mazzi, dell’assessore ai servizi sociali, Alda Coppola, dei responsabili della Funzione associata di Protezione Civile sud ovest Orvietano, Luca Gnagnarini e Gianpaolo Pollini, del direttore del Distretto sanitario di Orvieto dell’Asl Umbria 2, Massimo Marchino, e del dirigente del Commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto, Antonello Calderini. L’incontro è servito per fare il punto sugli arrivi di cittadini ucraini dalle zone di guerra e definire le modalità di accoglienza in sicurezza anche nel rispetto delle normative in vigore sul contenimento dei contagi da Covid-19. Una volta arrivati a Orvieto i cittadini ucraini dovranno essere sottoposti a tampone antigenico prima di recarsi presso le abitazioni di familiari e amici o presso strutture che saranno adibite all’accoglienza. In caso di esito negativo dovranno comunque osservare un periodo di 5 giorni di isolamento fiduciario (con l’accortezza di limitare ogni contatto con il nucleo familiare che li ospiterà) dopo il quale saranno sottoposti a tampone molecolare e quindi, se non vaccinati, invitati alla vaccinazione. In caso di esito positivo saranno trasferiti presso strutture adibite ad hoc per l’accoglienza e dovranno osservare il periodo di quarantena imposto dalle normative al termine del quale saranno  sottoposti a tampone molecolare. Contestualmente all’arrivo e all’effettuazione del primo tampone, l’Ufficio di Cittadinanza del Comune di Orvieto comunicherà entro 48 ore nominativi e documenti al Commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto necessari ad espletare le procedure di registrazione e il rilascio dei permessi per la permanenza sul territorio italiano secondo le indicazioni che arriveranno dal Ministero dell’Interno.

In questa prima fase lo Sportello Immigrazione dell’Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Orvieto sta cercando di intercettare gli arrivi attraverso il lavoro dei mediatori culturali che sono in contatto con la comunità ucraina presente sul territorio. In base agli ultimi dati aggiornati risultano essere 182 i cittadini di nazionalità ucraina residenti a Orvieto e nei 12 Comuni del comprensorio81 i nuclei familiari e 19 le persone che prestano servizio di assistenza domiciliare presso abitazioni private dove risiedono. Attualmente sono 33 i cittadini ucraini arrivati a Orvieto dalle zone della guerra che hanno effettuato la registrazione presso il Commissariato di pubblica sicurezza. La maggior parte dei casi riguarda ricongiungimenti familiari e donne e bambini che hanno trovato alloggio presso gli appartamenti di residenza8 persone sono invece al momento ospitate in una struttura ricettiva. E’ in corso un censimento in tutto il comprensorio di alloggi e/o strutture che possano essere messe a disposizione per l’accoglienza e in questo senso sono in corso contatti anche con la Diocesi di Orvieto-Todi e la Caritas Diocesana. 

“Il nostro più grande desiderio e auspicio – spiega il Sindaco di Orvieto, Roberta Tardanicapofila della zona sociale n.12 e dell’Area Interna sud ovest Orvietano – è che si possa arrivare in temi rapidissimi al cessate il fuoco e mettere fine a un conflitto incomprensibile e inaccettabile che ha già provocato sin troppo dolore. Ma in ogni caso stiamo organizzando al meglio la rete dell’accoglienza sul nostro territorio innanzitutto garantendo una tutela sanitaria ai cittadini ucraini che arriveranno, ma anche alle nostre comunità, e poi mettendo a disposizione le strutture e tutti i servizi che possono essere attivati. In questi giorni è partita la raccolta dei farmaci, coordinata dalla Funzione associata di Protezione civile, e un primo carico è pronto per essere spedito ma ci stiamo già preparando ad organizzare aiuti alimentari e di abbigliamento qualora la situazione non dovesse migliorare. L’invito che faccio pubblicamente, e che veicoleremo attraverso la comunità ucraina, è quello di rivolgersi esclusivamente ai soggetti istituzionali per ogni tipo di informazione e sostegno – Comune, Asl, Protezione civile, forze di polizia – perché è necessario tenere sotto controllo la situazione e gestire anche situazioni complesse che potrebbero venirsi a creare”.