Maurizio Conticelli scrive all’Opera del Duomo per conoscere le scelte dell’Ente sull’eolico Phobos

La vicenda del “Progetto PHOBOS” relativo alla realizzazione di un impianto con 7 mega aerogeneratori alti 200 m nei Comuni di Castel Giorgio e Orvieto a confine con Bolsena e di una stazione elettrica estesa su oltre 5 ettari nel Comune di Castel Giorgio in loc. Torraccia, impone alcune domande al Presidente dell’Opera del Duomo ed all’intero Consiglio di amministrazione, anche perché tra breve si dovrà procedere al suo rinnovo. Gentile Presidente, gentili Consiglieri, lo “Studio di Impatto Ambientale” (elaborato PEOS-S01.01 del progetto, datato 5/7/2021) a pag. 528 e la “Sintesi non tecnica” (elaborato PEOS-S01.02 del progetto, datato 5/7/2021) a pag. 238, riportano quanto segue: “In termini di fattibilità tecnica dell’impianto, in sede di progetto sono stati attentamente esaminati, con esito favorevole, tutti i principali aspetti concernenti: – la disponibilità delle aree di intervento rispetto a cui la società proponente si è da tempo attivata per acquisire contrattualmente il consenso dei proprietari” In merito a tale affermazione sorgono alcuni interrogativi di seguito riportati.

1) L’Opera del Duomo è stata contattata dalla società proponente per rilasciare il consenso in qualità di ente proprietario dei terreni ove sono stati previsti alcuni aerogeneratori di PHOBOS?

2) I contatti si sono verificati verosimilmente prima del 5/7/2021, data del documento progettuale citato?

3) Sono stati adottati atti formali in merito oppure ci si è avvalsi solo di accordi verbali?

4) L’Opera del Duomo ha ritenuto opportuno informare di tale iniziativa imprenditoriale anche i Comuni di Castel Giorgio e Orvieto per verificarne la fattibilità?

5) Il Consiglio di amministrazione dell’Opera del Duomo è stato informato di tale iniziativa imprenditoriale e degli accordi avviati con la società proponente?

6) L’Opera del Duomo ha consapevolezza dei riflessi negativi che il progetto PHOBOS potrà determinare in termini di svalutazione del patrimonio immobiliare di sua proprietà e di quella di numerosi altri soggetti pubblici e privati presenti nei territori circostanti, nonché di compromissione delle attività economiche e delle esigenze residenziali ivi presenti?

7) L’Opera del Duomo ha consapevolezza dell’enorme impatto di tipo paesaggistico, naturalistico e ambientale che il progetto PHOBOS potrà determinare su un vasto territorio anche a carattere interregionale legato non solo alle 7 mega pale, ma anche ad una nuova stazione elettrica in loc. Torraccia, destinata a favorire la proliferazione di impianti a FER (Fonti Energia Rinnovabile) sull’intero tavolato vulcanico dell’Alfina, stravolgendone la sua caratteristica e pregevole connotazione?

8) L’Opera del Duomo ha consapevolezza dell’immenso valore storico-culturale dei territori interessati da PHOBOS su cui insistono beni paesaggistici, beni archeologici e beni culturali di grande interesse e che la presenza di tali beni avrebbe dovuto impedire, ai sensi della normativa vigente di cui all’art. 20 comma 8 c-quater del D.Lgs. 199/2021, l’attuazione del progetto PHOBOS?

9) Per quale motivo l’Opera del Duomo non ha presentato osservazioni durante le fasi di consultazione pubblica nei mesi di giugno e ottobre 2022 inerenti il procedimento di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) attivato presso il MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica)?

10) L’Opera del Duomo ha consapevolezza che numerosi proprietari di immobili dovranno rivolgersi al TAR per ricorrere contro i provvedimenti autorizzativi in corso relativi al progetto PHOBOS?

11) L’Opera del Duomo intenderà ricorrere al TAR per contrastare l’attuazione del progetto PHOBOS?

 

Maurizio Conticelli