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Maria Flavia Timperi si dimette da segretaria del PD, “non ci sono strade percorribili per un’azione coesa e proficua”

Da una settimana il Pd di Orvieto non ha più un segretario, anzi una segretaria. La stessa Maria Flavia Timperi ha pubblicato su FB la notizia e la lettera inviata agli organi di partito che pubblichiamo qui di seguito.

“Con la presente sono a rassegnare le mie dimissioni irrevocabili da Segretaria dell’Unione comunale di Orvieto. Con amarezza mi trovo a registrare come non vi siano ad oggi strade percorribili per un’azione coesa e proficua. Uno sforzo leale e condiviso è quello che il delicatissimo contesto attuale imporrebbe, nell’alveo della volontà di dare sostanza ad un serio progetto politico. Logiche e meccanismi che mi auguravo relegati al passato si ripresentano con ostinazione ed il difetto di trasparenza, nella forma e nella sostanza, rende per me frustrante, oltre che sostanzialmente inutile, continuare a ricoprire questo incarico.

Sono certa che altri saranno in grado di interpretare il ruolo di guida del Partito Democratico di Orvieto, con la speranza che riusciranno con più efficacia a dare un nuovo volto e nuovi contenuti a questo Pd, per il bene del Partito stesso, nell’auspicio che ritrovi su solide basi lo slancio per ricostruire e azzerare, laddove necessario. Non mi sottraggo alla responsabilità di non esserci riuscita io, che ho la colpa di aver sottovalutato i tanti nodi o forse di aver sopravvalutato la mia capacità di scioglierli. Me ne rammarico con coloro di cui non mi è mai mancato il sostegno e li ringrazio, così come ringrazio chi mi ha invece sempre percepita come un “corpo estraneo”, è anche merito loro se ho conquistato oggi importanti consapevolezze.

Uno sforzo di autocritica, come imperativo ineludibile per un reale percorso di riedificazione, è quello che deve avviarsi con il Congresso ed è quello che deve operare anche il nostro Pd. Confido che la mia uscita di campo possa favorire un sereno e fruttuoso dibattito sui contenuti, sgombro da schemi precostituiti.

Ad maiora.”