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L’Umbria si sposta a destra, boom di Fratelli d’Italia, male la Lega mentre tengono Forza Italia e M5S

L’Umbria si è svegliata con un nuovo ordine politico uscito dalle urne. Il primo dato che balza agli occhi riguarda l’afflusso alle urne che per la Regione si è fermato al 68,7%, oltre la media nazionale ma con un calo di circa 10 punti percentuali sulle precedenti politiche del 2018. Insomma il cosiddetto partito dell’astensionismo fa una bel balzo in avanti ma meno che in Italia. Il boom di Fratelli d’Italia, il grande flop della Lega e il PD che si ferma intorno al 20% e il terzo polo che vale più degli alleati di Meloni nel centro-destra sono i dati principali. Nell’uninominale il centro-destra fa filotto vincendo i tre seggi con Francesco Zaffini (FdI) al Senato, Raffaele Nevi (FI) e Virginio Caparvi (Lega) all’uninominale della Camera. Nel plurinominale FDI potrebbe fare il pieno con Emanuele Prisco confermato alla Camera e Marco Squarta che dovrebbe scattare nonostante abbia davanti Chiara La Porta che però è in lista anche in Toscana e in virtù dei meccanismi del “Rosatellum” la scelta dovrebbe ricadere laddove ha preso meno voti, la sua Regione d’origine appunto. Eletto anche Antonio Guidi, già ministro nel primo governo Berlusconi, che era capolista nel plurinominale al Senato per Fratelli d’Italia. Permane ancora incertezza sull’ultimo posto disponibile in Umbria ma dovrebbe essere in vantaggio il Movimento 5 Stelle con l’uscente Emma Pavanelli che verrebbe così riconfermata, ma non si ha ancora la conferma ufficiale.

Per quanto riguarda i partiti Fratelli d’Italia diventa il primo partito in Umbria con percentuali superiori al 30%, al Senato 30,21 e alla Camera 31,72%. Crollo della Lega che abbandona le due cifre fermandosi poco al di sotto dell’8% a un’incollatura Forza Italia che tiene stabilmente il 7%. La crisi gravissima del PD con l’annuncio conseguente di Enrico Letta che non si ricandiderà al congresso di marzo si conferma anche in Umbria con una percentuale intorno al 21%. Buono il risultato di Azione-Italia Viva che non riesce a superare il M5S che “resiste” al 12,6%, ma comunque è una realtà da cui partire insieme all’interessante esperienza di CiviciX Umbria per le prossime regionali e la grande tornata delle comunali che si apre il prossimo anno.