Lettera alla docente Pappalardo per spiegare perché le lettere aperte del genitore e del docente sulla situazione al Classico

Ho letto con molta attenzione e meraviglia la lettera che la docente Pappalardo ha inviato ai colleghi di Orvietonews. Le parole utilizzate mi hanno lasciato basito. Parla di squallore per l’anonimato eppure in calce alle due mail che ci sono state inviate è scritto chiaramente “Lettera firmata”. E’ stato richiesto di non pubblicare i nomi anche perché dovrebbe sapere la professoressa che il/la collega non può rilasciare dichiarazioni in alcun modo critiche pena lettera di richiamo o anche peggio.

Il collego dei docenti annichilito? E’ sicuramente un’espressione forte ma legittima e poi si parla non dell’intero istituto ma del solo Gualterio.

Già, torniamo al perché questa testata si è occupata della scuola. Una mattina appaiono dei fogli di protesta affissi sulla facciata dell’istituto. Una protesta educata ma eclatante. Ci siamo messi subito in moto ascoltando più voci. E allora diciamola tutta! E’ normale che gli studenti di un Classico e affini non abbiano un’aula? E’ giusto che per l’ora di motoria la classe indicata sia “il cortile”? E quando piove? Quando è freddo? Dove andranno gli studenti? Magari nell’androne, sempre al freddo senza poter usufruire della legittima lezione, teorica o pratica. Allora si vuole correre ai ripari in corsa, cercando un’aula da adibire a palestra. E le attrezzature ginniche? E l’agibilità?

E poi il confronto, quel confronto e quella trasparenza che dovrebbe essere un “dovere” per l’istituzione pubblica che forma i cittadini del domani, non sembra essere in cima ai pensieri dei vertici scolastici. OrvietoLife ha sempre scritto di essere disponibile al confronto franco e aperto, però senza “dimenticanze” e lo siamo ancora.

Le vere domande che dovrebbero porsi coloro che sono interni alla scuola sono altre.

E’ stato fatto tutto il possibile per rendere la scuola accogliente e inclusiva per gli studenti?

E’ stato fatto tutto il possibile per rendere utilizzabili i laboratori scolastici?

E’ stato fatto tutto il possibile per assicurare tutto quello che è stato presentato negli open-day?

I docenti sono stati messi nella condizione di insegnare con gli strumenti più adeguati e tecnologicamente avanzati?

L’edificio scolastico è adeguato a ospitare tutte le persone quotidianamente in completa sicurezza?

Chi deve risolvere questi problemi (consiglio d’istituto, dirigente) ha fatto tutto il possibile nei tempi giusti e con richieste precise agli Enti preposti?

Non è una questione di poco conto e siamo certi che è stato fatto tutto il possibile ma è altrettanto ovvio che le soluzione trovate non accontentano studenti, genitori e docenti di quella scuola, almeno una parte e, questi, hanno il diritto di essere ascoltati e oggettivamente le difficoltà sono ben chiare a tutti i protagonisti e anche al cronista. Non c’è squallore ma più un grido di allarme, non c’è campanile ma una richiesta di aiuto per offrire una scuola moderna, inclusiva e attenta alle esigenze degli studenti che devono essere al centro dell’attenzione, sempre!