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La triste storia di Carlo, paziente oncologico, invalido ma senza diritto al vaccino, almeno così sembra

Vi vogliamo raccontare una storia di malattia, sofferenza, vaccinazioni non eseguite.  La storia clinica di Carlo (nome di fantasia ndr) inizia nel 2017.  Carlo si reca in ospedale per effettuare degli esami conseguenti a visite di controllo.  La diagnosi è dure, di quelle che non lasciano molte speranze e ti fanno vedere il futuro del tutto nero, senza se e senza ma.  Il 12 luglio Carlo entra in ospedale per essere operato di carcinoma squamoso alla lingua.  Lontano da Orvieto, in un ospedale organizzato, sicuramente, con un’equipe medica preparata e professionale, ma lontano da casa.  Carlo sa benissimo che la sua vita cambierà e al risveglio è tutto ancora più drammaticamente chiaro.  Lingua operata, tolti i denti…prova a muovere il braccio ma lo fa con grandissima fatica perché gli è stato reciso il nervo spinale.  Come tanti altri pazienti oncologici prova a ripartire nonostante le difficoltà, le terapie comunque pesanti, e gli evidenti handicap fisici.  Poi c’è la psiche.  Le ferite si devono rimarginare ma non è facile, assolutamente.  Basta fermarsi a riflettere per rendersi ancora meglio conto che è tutto cambiato.  Anche il piatto preferito è un ricordo.  Da luglio 2017 Carlo deve seguire una “dieta” semiliquida.

La burocrazia, intanto, fa il suo corso e riconosce a Carlo l’esenzione 048 per malati oncologici cono prossima scadenza ad agosto 2022 e gli viene riconosciuta anche l’invalidità al 100%.

A marzo 2020 esplode l’emergenza covid in tutta la sua drammaticità.  E Carlo è ovviamente una persona a rischio.  Attenzione massima, distanziamento e socialità praticamente azzerata.  Qui inizia un’altra storia per Carlo.  Vivere nel timore di essere contagiati…ritornano i timori del 2017.  Intanto si devono proseguire i controlli.  Siamo al 2021.  Ora ci sono i vaccini e Carlo è convinto di avere la precedenza.  Sicuramente sarà tra i primi ad essere vaccinati.  Ne siete certi?  In realtà non è così.  Inizia il rimpallo tra call center, medico di famiglia che non concordano nel diritto ad essere vaccinato dell’amico Carlo.  Il numero verde della Regione Umbria risponde di sì una prima volta, poi un’altra operatrice, risponde nettamente “no”.  Assolutamente!  Sulla piattaforma Carlo non ha diritto ad essere vaccinato.  Nel frattempo c’è per fine maggio una TAC con contrasto prenotata entro la fine di maggio.  Durante uno dei controlli che vengono effettuati ogni 4/6 mesi c’è qualcosa che non va.  Ma Carlo continua a non darsi per vinto nella sua personale battaglia per il vaccino e chiede al medico di famiglia.  Niente da fare, anche in questo caso la risposta è negativa, “non ne ha diritto!”.

Questa è la storia che vi abbiamo voluto raccontare.  Carlo non ha diritto ad essere vaccinato perché non è considerato estremamente fragile e persona a rischio.  E noi domandiamo alla USL e alla Regione Umbria, e lo domandiamo in maniera diretta e semplice: perché Carlo non può essere vaccinato?  Cosa serve per essere definiti estremamente fragili?  E’ possibile che il medico di famiglia possa giudicare in maniera personale?  Noi, insieme a Carlo e sua moglie, attendiamo una risposta da chi è titolato e ha la responsabilità della campagna vaccinale umbra…