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La spada di Damocle della variante omicron sulle feste e i veglioni

Ci siamo. Il Natale è all’uscio e Capodanno è subito dietro l’angolo e ecco che arriva puntuale la variante covid-19, si chiama omicron. L’alfabeto greco in chi ha fatto il liceo classico evoca versioni e ore di studio, pronunce a volte improbabili, oggi indica l’orologio della pandemia. Omicron è la variante che fa paura in questo Natale 2021. A mano a mano in Europa tutti tornano a chiudere, torna a riecheggiare la parola “lockdown” che ormai sembra un lontano e drammatico ricordo e invece…Irlanda, Belgio, Gran Bretagna, Olanda e Germania uno dopo l’altro impongono restrizioni sempre maggiori. A Londra la “Premier League” è nel dramma, troppi giocatori contagiati ma il tradizionale boxing day sembrerebbe salvo, per ora. In Austria il 2022 porterà l’obbligo vaccinale e in gran parte d’Europa s’inizia a discutere dell’argomento e del lockdown “riservato” agli irriducibili no-vax. E in Italia? Fino a due settimane fa tutto sembrava filare abbastanza liscio, poi sono tornate a salire le positività, i ricoveri e le terapie intensive. Non sono numeri drammatici ma l’attenzione è alta, anzi altissima anche perché le feste tradizionalmente più da assembramenti sono alle porte. Il 23 dicembre il governo prenderà una decisione definitiva ma intanto le ripercussioni già si fanno sentire. Le indiscrezioni, poi, non aiutano il settore della ricettività ad uscire dalla crisi profonda legata alla pandemia. Lo stesso discorso vale anche per la ristorazione. Intanto post sui social ci invitano a veglioni e feste, concerti con cene, come nel caso di UJW e poi c’è il tam-tam delle feste private, dei veglioni in casolari di campagna senza alcun controllo. E il virus non attende altro che trovare un posto comodo dove potersi replicare in tutta tranquillità.

I tecnici stanno raccomandando prudenza e soprattutto una stretta, forte, proprio sui grandi eventi, sui veglioni, sugli eventi sportivi, insomma su tutto quello che raduna troppe persone in un luogo magari al chiuso e senza mascherina per ovvi motivi. Gli stessi tecnici hanno anche raccomandato un’ulteriore stretta sui resistenti al vaccino proprio per tentare di arginare questa nuova ondata guidata dalla variante “omicron”. Che il clima sia totalmente cambiato nel giro di poche settimane è chiaro. I vacanzieri convinti ora lo sono molti meno e aumenta il numero delle disdette, così come confermato dal presidente di Federalberghi Umbria, Simone Fittuccia. Il pacatissimo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto con insolita durezza stigmatizzando le televisioni che danno troppo spazio ai no-vax e alle loro teorie non supportate dalla scienza ufficiale. Nelle scuole si torna a discutere di eventuale DAD dopo le feste e di protocolli più stringenti per mettere in quarantena le classi e il sottosegretario Sileri ha aperto la strada al prolungamento delle vacanze natalizie.

La variante omicron rischia di essere il vero convitato di pietra di queste festività di fine anno. I numeri dei contagi nella piccola Umbria sono repentinamente cresciuti così come nel resto del Paese e tornano i divieti, gli obblighi, le mascherine all’aperto sempre, riaccendendo nella memoria collettiva paure e insicurezze che non fanno bene all’economia del divertimento, dello svago, del turismo, dell’enogastronomia, insomma in quei settori che ora dovrebbero tirare e che rischiano di finire nel tritacarne delle restrizioni sia nazionali che regionali. E allora non resta che attendere il 23 dicembre per conoscere le decisioni del governo sperando che venga premiato chi ha rispettato tutte le regole e ha ascoltato la scienza.