La sindaca di Montefiascone denuncia gli atti di vandalismo, inciviltà e costi per la comunità

La Sindaca di Montefiascone Giulia De Santis denuncia il malcostume di atti vandalici in serie all’interno del proprio Comune. “Credo non possa essere taciuta”, sottolinea, “la situazione di vandalismo che affligge il Paese. L’ultimo episodio ha riguardato il pontile realizzato al lago a scopo didattico-ricreativo, realizzato con finanziamento del Flag. Dopo nemmeno un mese è stato già vandalizzato ed è stato rotto il pannello informativo che ne spiegava la natura e lo scopo. E’ solo l’ultimo di tanti atti. Siamo stati costretti a chiudere i bagni pubblici, dopo che ben due volte abbiamo speso soldi pubblici per rimettere sanitari, lavandini ed altro che, puntualmente vengono rotti. La casetta che avremmo montato per lo scambio di libri è durata nemmeno pochi mesi. Gli abitanti di Via Trento sono stati costretti a fare una lettera con firme annesse perché ci si diverte in maniera incivile e sciocca a spaccare vasi, panchine, e altro in una delle Vie centrali. E cito solo pochi dei tanti altri episodi che giornalmente accadono.

Credo che un Paese che si ritenga minimamente civile non possa debba essere costretto a chiudere servizi pubblici per atti di vandalismo di gente che non ha rispetto del proprio territorio e del prossimo. Stiamo, per questo, potenziando il sistema di videosorveglianza perché non possiamo più tollerare questa situazione e ci vedremo costretti ad agire con sanzioni. Non avremmo mai voluto arrivare a questo punto ma finché non ci rendiamo conto che quelle cose che rompiamo poi le ripaghiamo con i Nostri soldi, perché i fondi comunali sono soldi di tutti, non possiamo agire diversamente. Per fortuna vedo nei piccoli, alunne ed alunni della Scuola Elementare, grandi difensori del rispetto dell’ambiente, che li circonda e attenti al rispetto della cosa pubblica. Questo mi fa ben sperare che qualcosa di diverso è possibile e che l’amarezza che oggi di fronte a questi atti ignobili provo viene attenuata dal confronto proprio con le giovanissime generazioni”.