La Federcaccia di Castel Viscardo presenta programmi e proposte ma l’ATC3 del Ternano-Orvietano “continua ad essere assente”

Federcaccia Castel Viscardo conferma  responsabile della locale Sezione Massimo Tiracorrendo con a fianco un rinnovato Consiglio Direttivo con il quale è stato condiviso un programma di attività. Nel ringraziare tutti i soci per la rinnovata fiducia il neo-presidente informa che la prima iniziativa  è calendarizzata tra qualche settimana e coinvolgerà le Associazioni del territorio attraverso una “giornata ecologica” di recupero e salvaguardia dell’ambiente, ripulendo aree e strade provinciali dall’incivile abbandono di ogni tipo di rifiuto. La manifestazione è tenuta in adesione a quella nazionale denominata “Paladini del territorio” insieme alla “Fondazione UNA.”

Un altro progetto da seguire nel solco del Piano Faunistico Venatorio della nostra Regione riguarda la gestione di un territorio con riguardo agli aspetti di ripopolamento e controllo della specie fagiano e starna. Il progetto si pone l’obiettivo di assicurare sul nostro territorio una costante presenza di fagiani e starne, ripristinando un ambiente il più possibile naturale, tipico degli anni passati, dove si contavano buone presenze di detti animali selvatici. Nello specifico, effettuare interventi volti a preservare, migliorare, ripristinare i vari habitat ed in generale l’ecosistema naturale, collaborando con gli organismi preposti alla buona riuscita di ogni attività, impegnando risorse umane e finanziarie. Altro obiettivo è quello di interagire con gli agricoltori e collaborare praticamente   con gli stessi, in modo tale che   sia efficace anche una lotta contro i nocivi che causano danni alle colture.

I nostri associati sono fortemente preoccupati del mancato funzionamento dell’Ambito territoriale di Caccia malgrado le designazioni dei vari componenti (Associazioni venatorie, Ambientaliste, Istituzioni ed Associazioni degli agricoltori) fatte ormai da diversi mesi. Le colpe senz’altro non sono in capo alle Associazioni venatorie ed in particolare a Federcaccia ma dipendono da dinamiche esterne, sicuramente politiche che hanno causato gravi ripercussioni al mondo venatorio e naturalistico in generale. Ad oggi “zero” ripopolamenti, “zero” gestione delle ZRC ed ART, estrema confusione nella gestione della specie cinghiale, della selezione, ritardi su ritardi e non si vede a breve scadenza una interlocuzione con chi si dovrebbe gestire il territorio destinato all’attività venatoria. Siamo pronti a collaborare ed essere attivi nella chiarezza dei ruoli, delle scelte e dei programmi, certamente nel rispetto di tutte le componenti, ma nella consapevolezza che il cacciatore è il primo ed unico contribuente rispetto alle Entrate di cui dispongono gli ATC.

Disponibili a qualificare ogni azione che contribuisca a qualificare il mondo venatorio ed a pianificare interventi e conoscenza al fine di poter contribuire a salvaguardare la natura sociale dell’attività venatoria.