Italia Viva con Gnagnarini e Piscini apre un Comitato di Salute Pubblica e chiede le dimissioni del sindaco

Italia Viva rompe gli indugi e affonda il tiro nei confronti della sindaca Roberta Tardani. “deve dimettersi”, questa la richiesta di Renato Piscini, coordinatore di Orvieto e di Massimo Gnagnarini, coordinatore provinciale del partito di Matteo Renzi. Ma non è un “dimettersi” e basta. Sempre Italia Viva non chiude la porta pregiudizievolmente all’eventuale secondo mandato di Tardani ma con chiare condizioni: “no a sovranismi e populismi che non sono compatibili con chi è moderato e vuole creare nuove condizioni per far ripartire il Paese tutto e Orvieto”. Piscini spiega che il cambiamento “deve essere prima di tutto culturale perché Orvieto non può e non deve perdere ulteriori occasioni di crescita e sviluppo e anzi deve essere punto di riferimento internazionale dal punto di vista culturale e nella riqualificazione artistica e ambientale anche intercettando i tanti progetti europei come quello del New Europe Bahuaus. Ho personalmente inviato una richiesta in tal senso al Comune ma non ho mai ricevuto una risposta, positiva o negativa. Nulla”. E Piscini continua a indicare nella maggioranza attualmente il governo della città la massima responsabile dei tanti treni persi in questi ultimi anni. Il programma elettorale, ha recentemente detto la sindaca Tardani, “lo abbiamo completato all’80% e ancora stiamo lavorando”, ma sembra non pensarla così Italia Viva. Piscini ironizza che la maggioranza non abbia una visione ma “visioni” perché “è divisa soprattutto sui grandi progetti e le tensioni sono ormai evidenti”.

Ancora più duro Massimo Gnagnarini che ritiene conclusa “l’onda lunga sovranista iniziata con la vittoria del 2019 e ancor prima con la grande crisi della sinistra. L’attuale maggioranza non è stata in grado di andare oltre le misure prese dalla precedente amministrazione, di cui facevo parte. Hanno mantenuto tutto, tasse comprese ma non ci sono stati investimento, sgravi per un nuovo sviluppo economico. Ora siamo a meno di 20 mila abitanti e servono azioni immediate per provare a riprendere in mano la barra”. Gnagnarini ritiene che sia arrivato il momento di aprire una nuova fase politica che spinga Orvieto verso una direzione precisa, “dobbiamo capire se il centro storico sia per gli orvietani e basta o per tutti offrendo servizi per il turismo e non si può gridare al boom sulla base dei biglietti del Pozzo. E’ riduttivo e inesatto”. Questa nuova fase politica deve partire da qui e mettere intorno al tavolo le forze politiche superando la divisione destra e sinistra. “Come terzo polo alle politiche abbiamo totalizzato più del 10% dei voti e per questo abbiamo l’ambizione di immaginare una fase politica nuova riportando la città a discutere contro il declino demografico, la conta delle presenze turistiche, i piccoli vantaggi di pochi e in favore di un progetto complessivo di sviluppo”.

Piscini e Gnagnarini concludono la conferenza spiegando che “le dimissioni della sindaca Tardani non le richiediamo per antipatia ma perché i cittadini devono assumersi le loro responsabilità facendo tornare Orvieto al centro senza essere subalterni a Perugia e Terni”. La soluzione? “abbiamo istituito un comitato di salute pubblica con l’invito a togliersi le casacche dell’appartenenza politica e aderire a un progetto per lo sviluppo culturale, moderato e di attenzione alla socialità”.