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Immobiliare, il covid fa tornare di moda il mattone, con più metri quadri e spazi esterni privati

L’andamento del mercato immobiliare in Umbria di può definire “sufficiente” con una domanda che, nel IV trimestre del 2020, ha privilegiato i centri storici, gli immobili di pregio e le piccole unità immobiliari indipendenti.  E’ questo, in estrema sintesi, quello che si evince dal focus dell’immobiliare a Terni presentato da Marco Simoni, componente del Comitato del Listino della Borsa Immobiliare dell’Umbria.

Entrando nel particolare, per quanto riguarda le locazioni nei centri storici, i prezzi sono mediamente più alti nel perugino che nel ternano mentre la media s’inverte se si prendono in considerazione gli affitti nelle periferie.  Sicuramente il 2020 è stato segnato da forte instabilità in tutti i settori e l’immobiliare non fa eccezione.  Contemporaneamente si è assistito ad una piccola rivoluzione nella domanda che ha privilegiato immobili di ampia metratura e con spazi esterni come giardini.  Il lockdown ha fatto emergere la necessità di vivere le proprie abitazioni in maniera completa e continua; questo ha spostato la domanda verso case ampie e spazi esterni adeguati che permettono di condurre una vita “normale”.  La casa è tornata ad essere un “rifugio”, protetta dal virus e gli incentivi statali hanno dato un’ulteriore spinta verso l’acquisto con le banche ora più disponibili a finanziare gli acquirenti con tassi molto concorrenziali.

Anche il 2021 è iniziato sulla stessa lunghezza d’onda e questa nuova tendenza sembra non essere effimera anche perché l’attenzione all’ambiente sta spingendo i proprietari ad investire sugli immobili e gli acquirenti, invece, sono favoriti dalle varie agevolazioni fiscali che hanno avuto ed hanno il merito di aver fatto tornare di moda il “mattone” come investimento per il futuro, non economico ma familiare e per la qualità della vita.

 

Licia Livolsi