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Il saluto a Luigi Livolsi, cittadino perbene

Sento il bisogno personale e il dovere civico di rendere omaggio al dottor Luigi Livolsi, Giggi per gli amici, attingendo ai ricordi di una lunga frequentazione, forzatamente interrotta negli ultimi anni.

Giggi è stato un medico alla vecchia maniera: rapporto diretto con il paziente quando era medico di base, professionista attento e però disponibile e rassicurante quando era medico ospedaliero.

È stato un cittadino prestato alla politica, militante socialista nel PSI quando il partito era in auge, restato nell’ambito socialista nella fase dello sgretolamento, impegnato nella ricostruzione di uno spazio riformista finché gli è stato possibile.

Per lui non è stata mai solo questione di fede politica, come si dice purtroppo troppo spesso, quanto piuttosto di lucida convinzione, quella che l’assenza in Italia di una forte componente riformatrice, laica, orientata a governare le trasformazioni razionalmente con apertura al nuovo, senso di giustizia, rispetto per l’altro, spianasse la strada ai gruppi assetati solo di potere e orientati a schiacciare gli individui con le loro pretese egemoniche. Giggi aveva vivissimo il senso delle libertà e della giustizia.

Ha fatto parte dell’assemblea civica cittadina con impegno e onore, interpretando questo ruolo come generosità dell’impegno pubblico. Giggi aveva il senso delle istituzioni, ha amato la sua città, si è impegnato perché in essa prevalessero i fattori di positività.

Giggi è stato un maestro di vita, per serietà professionale, etica pubblica, equilibrio, disponibilità all’aiuto. Nella professione, nell’assemblea cittadina, nell’attività politica e di partito, nell’impegno sportivo, ha portato questa sua distinta personalità.

E di questo carattere gliene ha dato atto giustamente e opportunamente Roberto Pace a nome dell’Orvietana calcio e in realtà di tutto il mondo sportivo, al quale Giggi è stato profondamente legato e al quale ha dato davvero tanto, liberamente, disinteressatamente, generosamente.

Giggi ci lascia un grande esempio che è anche un grande messaggio, che sembra di altri tempi e invece è un esempio da tener fermo nel presente per il futuro delle nostre comunità.

Caro dottore, caro compagno, caro amico, riposa in pace. Alla famiglia le più sincere condoglianze. Agli amici e ai collaboratori l’invito a non dimenticare e a fare del suo esempio qualcosa che possa vivere oggi e domani.