I gruppi di minoranza chiedono il rispetto delle regole al sindaco per le convocazioni dei consigli comunali

La decisione della Sindaca Tardani di rivolgersi al Prefetto per denunciare il mancato inserimento all’odg del Consiglio comunale da parte del Presidente Garbini di una pratica nient’affatto urgente, e il conseguente ineccepibile chiarimento fornito sul fatto dallo stesso Presidente hanno portato alla luce, oltre che lo stato di tensione dei rapporti politici interni alla maggioranza, la costante mancanza di rispetto della funzione del Consiglio comunale come organo autonomo dall’Esecutivo e dei diritti dei consiglieri nella determinazione dei lavori.

L’art. 48 del Regolamento del Consiglio prevede, al fine di fissare data e odg del Consiglio comunale, l’obbligo per il Presidente di convocazione preventiva della Conferenza dei Capigruppo: “Spetta al Presidente, sentiti il Sindaco e la Conferenza dei Capigruppo, stabilire, rettificare o integrare l’ordine del giorno fissando anche l’ordine di trattazione dei singoli punti …”.

La ragione del mancato rispetto di tale obbligo la spiega con parole inequivoche lo stesso Presidente:

“L’unica difficoltà in questi anni di consiliatura è stata l’impossibilità di convocare le Conferenze dei Capigruppo per condividere le date del Consiglio e l’ordine dei lavori, causata dalla totale assenza di programmazione da parte della Giunta, come si evince dalla nota, che le allego, inviata al Sindaco in data 7 marzo 2022, con la quale rilevavo e lamentavo la totale incapacità di definizione di un cronoprogramma di massima dei lavori da parte del Sindaco stesso e degli Assessori Comunali.” Questione lunga dunque, dalle minoranze peraltro sempre denunciata. Non ci siamo rivolti al Prefetto, pur essendo questa questione ben più vera, seria e grave, di quella denunciata dalla Sindaca, perché essendo questione squisitamente politica va risolta sul piano dei rapporti politici e istituzionali non su quello che invoca le tutele burocratiche.

Ed è per questo però che ora che si è palesata in tutta la sua portata e gravità, la questione va affrontata nei modi corretti che le norme prevedono. Pertanto con la presente chiediamo che si addivenga quanto prima alla riunione della Conferenza dei Capigruppo per stabilire:

  1. Modalità di programmazione dei lavori del Consiglio che consentano ai Consiglieri di svolgere pienamente il proprio ruolo nel rispetto delle competenze degli organi istituzionali, salvaguardando in particolare i diritti e la funzione di iniziativa e di controllo delle minoranze;
  2. Modalità di programmazione delle Commissioni consiliari che favoriscano la partecipazione attiva ai lavori di tutti, non solo dei consiglieri di maggioranza.

In mancanza di questo passaggio che, dato l’ingresso ormai oggettivamente avvenuto nel periodo elettorale verso le elezioni del 2024, è diventato ineludibile per l’oggettiva rilevanza politica degli atti, i sottoscritti consiglieri si riservano tutte iniziative che riterranno opportune e necessarie a tutela sia delle proprie funzioni sia del regolare funzionamento dell’Istituzione nell’esclusivo interesse della nostra comunità, che non deve essere piegata a interessi di parte.