Francesco Notazio, Fipe-Confcommercio Umbria, “ogni ora di lavoro viene pagata circa 10 euro, chi utilizza il nero fa concorrenza sleale”

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Il settore dei pubblici esercizi è ripartito con la fine di ogni restrizione riguardante la pandemia, ma contemporaneamente è esploso il problema del personale e dei costi di materie prime e energia. Il settore, quindi, continua a scontare un periodo difficile partito con la pandemia e ora prolungatosi a causa della guerra e, sicuramente, di una speculazione che ha approfittato delle tensioni sui prezzi internazionali.

Con Francesco Notazio, consigliere di Fipe-Confocmmercio Umbria abbiamo fatto il punto della situazione e siamo andati anche a approfondire la questione degli stipendi. “La media degli stipendi è superiore ai 10 euro l’ora, nulla a che vedere con cifre che circolano troppo spesso e di gran lunga inferiori”. Notazio analizza anche alcuni punti critici sottolineando come chi lavora nel settore “è impegnato nei festivi, in giorni e periodi particolari e il lavoro oggi si è spostato soprattutto nei week-end a discapito dei giorni feriali”. Forti critiche nei confronti di chi non assume in maniera ufficiale che “fa concorrenza sleale nei confronti di chi rispetta le regole e non tutela i lavoratori”.