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Finanziato con 1,5 milioni di euro il restauro di San Lorenzo in Vineis la chiesa all’interno del cimitero di Orvieto

Sarà restaurata la chiesa di San Lorenzo in Vineis di Orvieto. L’intervento di consolidamento e restauro del complesso che si trova all’interno del cimitero monumentale di Orvieto, di proprietà del Comune, è stato infatti finanziato con 1,5 milioni di euro nell’ambito del Nuovo programma delle opere pubbliche del Commissario straordinario alla Ricostruzione sisma 2016.

Sono 416 gli interventi nelle regioni Abruzzo, Lazio e Umbria finanziate complessivamente per 381 milioni di euro dall’ordinanza firmata dal Commissario Giovanni Legnini. Il piano di rigenerazione urbana prevede il finanziamento di 149 interventi nelle tre regioni, per un totale di oltre 151 milioni di euro. Il nuovo programma per le opere pubbliche, invece, amplia la platea di opere finanziabili anche al di fuori del cratere sismico vero e proprio, nel rispetto della rilevanza strategica dell’opera (cimiteri, edifici comunali, servizi essenziali, servizi sanitari e sociali, dissesti incidenti sulla ricostruzione privata). L’elenco approvato comprende 262 interventi, per un totale di quasi 212 milioni di euro.

Nell’ambito della categoria di finanziamento riservata ai cimiteri, rispondente ai criteri dell’avviso del Commissario alla ricostruzione, il Comune di Orvieto ha partecipato con il progetto di restauro del complesso di San Lorenzo in Vineis che dopo gli ultimi danneggiamenti subiti tra il 2011 e il 2013, anche a causa di un fulmine che squarciò la parte superiore della struttura, potrà dunque essere restituito alla città.

Nello specifico, l’intervento – pari a 1,5 milioni di euro – è finalizzato al ripristino della piena agibilità dell’edificio al fine di salvaguardare il bene monumentale e il suo contenuto, in particolare l’altare e la pavimentazione in cotto cinquecenteschi e le cappelle settecentesche della chiesa. Sono previste tutte le operazioni volte al miglioramento sismico della struttura mediante consolidamenti localizzati delle lesioni nelle volte e nelle pareti, il consolidamento della cupola della chiesa, il rifacimento della copertura della sacrestia parzialmente crollata, il consolidamento dei solai e delle volte del convento. Per la chiesa è previsto inoltre il restauro di tutti gli elementi non strutturali quali cornici, stucchi, altari, affreschi e pavimentazione.

“Dopo oltre venti anni di tentativi dai primi lavori di restauro – commenta il Vicesindaco e Assessore al Patrimonio, Mario Angelo Mazzi– essere riusciti a centrare questo risultato è motivo di grande soddisfazione personale e dell’intera Amministrazione comunale ma soprattutto un grande successo per la città, per gli appassionati e gli storici dell’arte e anche per la Chiesa. Il valore che ha questo complesso, opera iniziata da Simone Mosca e terminata da Ippolito Scalza, è innegabile non solo per il pregio architettonico ma anche per quello che rappresenta per la storia orvietana. Vederlo compromesso, danneggiato e abbandonato in questi anni era una ferita che andava assolutamente sanata. Ora l’obiettivo dell’intervento di consolidamento e restauro è la riapertura al pubblico della chiesa mentre per il convento, struttura di origine duecentesca di per sé destinata all’ospitalità e già in passato adibita a deposito e laboratorio del materiale proveniente dal vicino scavo archeologico di Campo della Fiera, prevediamo l’utilizzo anche come alloggio per gli archeologi”.