Fidapa presenta una giornata dedicata a Pasolini con l’amica Dacia Maraini, l’8 aprile al Palazzo del Popolo

Un grande evento si avvicina: venerdì 8 aprile la scrittrice Dacia Maraini trascorrerà un’intera giornata ad Orvieto. La mattina alle 10.30 conoscerà i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi, che dallo scorso anno hanno attivato il progetto “Incontro con l’autore”. Sarà una esperienza molto formativa per loro, un’occasione per ascoltare le parole di una grande intellettuale che ha attraversato il secolo scorso facendo sentire la sua voce in tante significative battaglie. Da quella per i diritti delle donne, che ha accompagnato nel loro percorso di autodeterminazione, a quelli dell’innocenza violata, come le storie raccontate nella raccolta “Buio”. Non c’è aspetto della nostra società che la scrittrice non abbia sondato, sviscerato o guardato con occhi critici, ma ammantati di quella particolare sensibilità, quella squisita grazia che caratterizza gli “Spiriti Magni”. Gli studenti potranno porre delle domande sui romanzi della Maraini letti durante il corso dell’anno, potranno approfondire temi stimolanti e vivere un momento particolarmente significativo. Il pomeriggio alle 17.00 i riflettori si accenderanno dentro la Sala dei 400 del Palazzo del Capitano del Popolo, in un appuntamento organizzato per la città dalla Associazione FIDAPA BPW Italy di Orvieto in collaborazione con la DEMEA Eventi Culturali. La scrittrice presenterà il suo ultimo libro “Caro Pier Paolo”, dedicato all’amico Pier Paolo Pasolini, a cento anni dalla nascita. Un’amicizia sincera e profonda quella che legò la giovane Maraini, allora compagna di Alberto Moravia, al più maturo Pasolini, un rapporto costruito essenzialmente su una autentica e reciproca stima. Emergeranno tante figure del ricco panorama culturale e artistico del ventesimo secolo, come Maria Callas o Laura Betti, e scopriremo anche avvincenti avventure vissute in Africa, tra luoghi e paesaggi al tempo quasi cristallizzati nella loro arcaica bellezza, che oggi, invece, sono stati travolti e stravolti da profondi cambiamenti. Un intellettuale scomodo Pasolini, inviso tanto alla sinistra quanto alla destra. Un artista che Dacia Maraini definisce “anarcoide”, sebbene sia difficile etichettare un personaggio libero intellettualmente e proiettato verso il futuro come Pasolini, capace negli anni ’70 di scagliarsi contro il consumismo sfrenato, i rischi dell’omologazione, la perdita di identità culturale e spirituale delle comunità rurali, e capace di provare autentica simpatia per gli “umili”. Dacia Maraini tratteggia, utilizzando l’escamotage della lettera, il ritratto di un uomo poliedrico, sensibile, ricchissimo di umanità, pronto come Don Chisciotte a lanciarsi contro i mulini a vento del perbenismo e delle convenzioni sociali smaccatamente borghesi. Ne ripercorre anche la tragica fine, esprimendo anche i suoi dubbi (che sono anche i dubbi di tanti) sulla versione ufficiale della morte. Vero è che le parole dell’artista taglienti come lame, al limite del cinismo, fissate nei tanti articoli e scritti e i suoi gesti forti e fuori dagli schemi, la sua dichiarata omosessualità, suggeriscono altre ipotesi, altri motivi più profondi e radicati, sospetti che l’inchiesta giudiziaria condotta all’epoca si è guardata bene dal dissipare.

“Caro Pier Paolo” vuole essere un omaggio, una “carezza” affettuosa ad un amico con il quale si è condiviso un percorso umano e intellettuale. Grazie alla Associazione FIDAPA di Orvieto, gli studenti e tutta la cittadinanza potranno varcare la soglia di un irripetibile viaggio emozionale tra ricordi e aneddoti per riscoprire una figura di intellettuale tra le più affascinanti del Novecento.

Francesca Compagnucci – Presidente FIDAPA BPW Italy di Orvieto