Ex-Ospedale, via alla conferenza dei servizi a giugno, intanto fermi i lavori sul tetto per il caro materiali

Nel consiglio comunale del 19 maggio durante il tempo dedicato al question time il consigliere e capogruppo della Lega, Andrea Sacripanti, è tornato sul delicato e dibattuto tema di casa e ospedale di comunità che dovrebbe sorgere nell’ex-ospedale in piazza Duomo. Sacripanti ha voluto ricordare l’ampio dibattito e la divisione nella città sull’opportunità o meno di costruire proprio di fronte al Duomo ambulatori e uffici sanitari. Sempre il capogruppo della Lega ha sottolineato il forte sostegno della Lega al progetto che impegna risorse pubbliche derivanti dal PNRR e che assicurerebbe il compimento dell’opera entro il 2026. L’intervento si è concluso con una domanda relativa alla tempistica.

A rispondere il vice-sindaco Mario Angelo Mazzi che si sta occupando di tutta la parte progettuale in coordinamento con la USl Umbria 2 proprietaria dell’immobile tramite l’architetto Farina. Mazzi ha comunicato che il prossimo mese di giugno è stata convocata la conferenza dei servizi per prendere visioni delle eventuali osservazioni dei vari enti sulla location e sul progetto in essere. Nel frattempo sta andando avanti anche la progettazione della parte frontale che rimarrà nella disponibilità del Comune ma “non posso anticipare nulla finché i contatti già in atto non si concretizzano”.

La novità di giornata riguarda invece la comunicazione, sempre di Mazzi, relativa alla ristrutturazione della copertura che interessa anche la parte frontale. “I lavori già affidati sono momentaneamente bloccati per il forte aumento dei costi delle materie prime – ha spiegato Mazzi – ma con la revisione dei costi si dovrebbe sbloccare tutto”. Proprio su quest’argomento come OrvietoLife ci eravamo concentrati in uno degli articoli sull’ex-ospedale. I costi di ristrutturazione potrebbero essere piuttosto alti e i soldi previsti rischiano di non bastare rendendo un miraggio la scadenza tassativa del 2026. Anche l’altra questione dei tanti palazzi vuoti nel centro storico non giustifica l’utilizzo spot per servizi di sanità pubblica. Serve un progetto complessivo. Anzi ormai rischia di essere piuttosto tardi e il PNRR poteva essere il volano per riqualificare, ristrutturare, destinare e completare rendendoli fruibili i tanti “contenitori” vuoti o male utilizzati in città, mentre, confermiamo ancora di più le nostre perplessità sulla location prescelta mentre già da tempo avremmo dovuto avere un palazzo dedicato alla sanità, alla Caserma Pive, altro pesantissimo “ex” e con il PNRR sicuramente sarebbe stato pronto ben prima del 2026 senza stravolgimenti di alcun tipo anche per il sistema della viabilità nel centro storico.