Emozioni del Corteo Storico, non le cambiamo

La festa della città, il “Corpus Domini” è terminata. Una festa di popolo e di comunità tornata in pieno alla tradizione dei suoi eventi, Corteo delle Dame, Staffetta dei Quartieri, Santa Messa con l’arrivo dei partecipanti alla Marcia delle Fede e poi il Corteo Storico. Anche il tempo ha deciso di concedere una tregua, tra un temporale e l’altro, con le tre giornate clou preservate. Anche la domenica pomeriggio per il Concerto organizzato dai Cavalieri del Santo Sepolcro che ha visto protagonisti i musicisti della Banda della Guardia di Finanza ha potuto svolgersi in Piazza Duomo nonostante qualche borbottio e un cielo scuro, non c’è stata la pioggia.

Partiamo dalla chiusura, cioè dal Concerto della banda musicale della Guardia di Finanza che ha offerto uno spettacolo emozionante, brioso e di grande qualità. E alla fine l’Inno Nazionale cantato da tutti, intonati e non, una forte emozione.

Emozione, è la cifra della tre giorni di festa. I costumi del Corteo delle Dame e lo spettacolo in Piazza Duomo, coinvolgente e come sempre sorprendente. I costumi del Corteo, belli e con alcune certezze come il capitano del Popolo e i fratelli Pedichini.

Ma ci sono state criticità e polemiche? Certo, per eventi così importanti non mancano mai. Partiamo dagli orari. Per il Corteo delle Dame c’è chi chiede di tornare al pomeriggio ma ormai la sera delle “Dame” è acquisita. Le luci sono il vero problema, così come per la staffetta, ma sull’illuminazione si può e si deve lavorare anche per migliorare l’appeal della città. Il nodo centrale riguarda la staffetta e il fatto che il quartiere vincitore non è più il primo ad uscire nel Corteo Storico. Le tradizioni contano, anche per mantenere vivo l’interesse, trovare nuovi atleti e rafforzare il sentimento verso la staffetta e il Corteo Storico. Perché interrompere tale importante tradizione? I bene informati riferiscono di screzi e malumori tra comitati, associazioni e altro. Speriamo che non sia così anche se, come diceva Andreotti “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca!”. Se così fosse allora torniamo alla tradizione, prima che sia troppo tardi. Altrimenti basta una finale di Champions per far passare la gara in secondo piano.

E poi il nostro tesoro, il “Corteo Storico” che scorta e accompagna il “Sacro Corporale”. Bello e straordinario nella sua maestosità, nelle facce serie e compite dei partecipanti, negli applausi per alcuni personaggi storici. Ma troppi infiltrati, troppa gene che sgattaiola tra un figurante e un altro, tra una fila di tamburini e un notabile; tutto senza ritegno. La colpa? E’ tutta nella maleducazione, nella fretta di fare non si sa bene cosa.

Sono tutte cose da poco ma importanti. Abbiamo detto che la cifra è “emozione” ; ecco facciamolo cercando di rispettare il nostro tesoro, noi tutti cittadini, mentre chi ha la responsabilità e l’onore di coordinare le iniziative non spenga il pathos e la partecipazione mettendo da parte eventuali frizioni e incomprensioni per il bene supremo del Corteo e del Corpus Domini e del sano agonismo fra quartieri cittadini.