Dove sono i fondi del Pnrr per la sanità orvietana?

Circa un anno fa, nel Palazzo del Capitano del Popolo, fin dal medioevo destinato ad annunciare eventi importanti per il territorio, venne con enfasi dichiarata l’esistenza di progetti di prossima realizzazione per: riqualificazione sismica e energetica dell’Ospedale S. M. della Stella, ristrutturazione del suo Pronto Soccorso, e potenziamento delle sale operatorie.

È stato inoltre illustrato un progetto di riqualificazione del vecchio ospedale come sede, a nostro avviso infelice, per realizzare la Casa di Comunità e l’Ospedale di Comunità dell’orvietano.

Tutto con i fondi del Pnrr.

Oggi, dopo un anno, nulla si è tradotto in cantiere siamo ancora fermi alla politica degli annunci.  Nessuno sa se queste opere saranno più finanziate dal piano suddetto, infatti il Ministro Fitto ha proposto di toglierle prevedendo di realizzarle con fondi da reperire e inserendole in altri piani che prevedano tempi di esecuzione che arrivano al 2029 e che, secondo quanto riportato da uno studio de Il Sole 24 ore (in foto), riuscirebbero a coprire a malapena la metà degli importi necessari. Per quanto riguarda in particolare l’Ospedale di Comunità e la Casa di Comunità, dove si è previsto l’appalto integrato entro la fine dell’anno, dobbiamo rilevare che i numerosi passaggi necessari per poter iniziare i cantieri sono fermi; a più di un mese dalla pubblicazione della procedura non è ancora stato dato il via pubblicando il bando sui quotidiani in essa individuati. Rimaniamo, inoltre, convinti che la gara andrà deserta per l’insufficienza di fondi destinati.

Ribadiamo con forza, se vogliamo parlare di cose reali, la necessità di individuare un piano transitorio per adeguarsi al modello sanitario previsto dal nuovo progetto nazionale. Mentre tutto ciò accade, abbiamo cercato di capire chi nel territorio risolve le esigenze della popolazione per la necessità di accertamenti specialistici diagnostici e strumentali.

Attraverso una rapida analisi dei bilanci ed in modo necessariamente approssimativo, sembra di rilevare che le prestazioni specialistiche rese da privati sarebbero all’incirca 40.000 all’anno: questo numero appare superiore a quello erogato dalla Sanità Pubblica nel nostro territorio, a maggior ragione se togliamo quelle fornite in degenza ospedaliera ed in Pronto Soccorso. Di fatto, secondo quanto analizzato, la Sanità privata in questo settore di attività avrebbe prevalenza sulla Sanità pubblica, dunque nel nostro territorio la privatizzazione sarebbe già in fase molto avanzata, tanto che per curarsi si debba prevalentemente mettere mano al portafoglio.

Se i numeri e i fatti ci daranno torto ne daremo volentieri atto, saremo felici di dire che ci sbagliamo, ma la domanda sorge spontanea: quanto annunciato nella riunione di novembre 2022 era propaganda o realtà? La risposta con i fatti a chi ne ha la responsabilità.