1

Crisi Vetrya, in consiglio regionale Fioroni risponde a Paparelli, “siamo pronti ad aprire un confronto”

Nella seduta del consiglio regionale del 9 novembre durante la sessione di question time si è parlato della crisi di Vetrya su sollecitazione del consigliere regionale del Pd, Fabio Paparelli che ha presentato un’interrogazione a risposta immediata firmata anche da Bori e Meloni sempre del PD.

Paparelli ha evidenziato la preoccupazione per l’evolversi della situazione nell’azienda di orvieto con il “consiglio di amministrazione che ha approvato al convocazione dell’assemblea dei soci per lo scioglimento e la messa in liquidazione della società, con cessazione delle attività, ad eccezione delle aree e direzioni da proseguire. Il Cda ha inoltre deliberato di approvare la prosecuzione delle attività finalizzate a verificare la sussistenza dei presupposti per l’accesso a procedura di concordato preventivo”. L‘assemblea straordinaria degli azionisti è convocata per il 10 novembre in prima convocazione e per l’11 in seconda convocazione. “Quella definita dalla stessa Vetrya – ha proseguito Paparelli – una rilevantissima perdita di fatturato, ha innescato una crisi aziendale che si è palesata solo di recente, e che porterà probabilmente ad una drastica riduzione del personae delle attività dismesse, esponendo gli attuali 130 dipendenti, per la maggior parte impiegati presso la sede di Orvieto, già colpiti nei mesi scorsi da esodi e cassa integrazione, al rischio concreto di licenziamento, con conseguenze occupazionali e sociali molto significative per il comprensorio”. Puntuali le richieste alla giunta, “quali iniziative sono state previste per tutelare i lavoratori che vedono messa in pericolo la loro occupazione. Se la Regione è stata messa a conoscenza della crisi aziendale e siano mai stati attivati tavoli di crisi in tal senso. Se è mai giunta la richiesta di tavoli regionali o nazionali da parte dell’azienda o delle parti sociali. Se, in particolare, l’assessore regionale allo sviluppo economico abbia valutato l’opportunità di un tavolo di confronto regionale tra le parti, tenuto conto che l’ordinamento regionale prima e quello nazionale poi, hanno introdotto gli strumenti di allerta e di prevenzione della crisi d’impresa, in vista della tempestiva adozione delle misure idonee a superarla o regolarla. La Giunta chiarisca, infine, se ha già avviato un percorso di verifica e stima di eventuali perdite derivanti da partecipazioni indirette a valere sul capitale dell’azienda in questione o sulla base delle garanzie accordate dal sistema finanziario regionale”.

Ai quesiti posti da Paparelli ha risposto l’assessore Michele Fioroni, “si tratta di una vertenza che è saltata alla ribalta in maniera improvvisa sul tavolo regionale, anche se segnali di flessione dei ricavi si erano evidenziati già nel 2019 e nel 2020, seppure non in percentuale così elevata. a fronte dell’attivazione formale da parte dell’azienda della procedura di licenziamento collettivo di 35 dipendenti, al voler ricorrere alla procedura concorsuale che consenta la continuità aziendale, la Regione si è attivata per la convocazione di un tavolo, che si terrà il prossimo 16 novembre, con proprietà e associazioni sindacali per l’esame della situazione. Abbiamo provveduto a verificare la posizione diretta ed indiretta della Regione sul capitale di Vetrya, risultata estremamente marginale”. Sui conti avevamo acceso un faro già lo scorso 30 gennaio quando fu presentato l’aggiornamento del piano industriale da parte della stessa azienda, (vedi articolo del 30 gennaio u.s.).

Sempre Fioroni continua, “riserviamo la massima attenzione, in atto sin dalla prima pubblicazione della semestrale dei primi di luglio, dove si evidenziava già una contrazione del fatturato estremamente forte a cui si associa una contrazione estremamente rilevante anche della redditività aziendale. A seguito di quanto emergerà nell’assemblea dei soci, nel tavolo del 16 novembre provvederemo ad analizzare tutti i possibili strumenti da mettere in campo per garantire la tenuta occupazionale, per eventuali percorsi di continuità di reindustrializzazione laddove si dovessero rendere possibili e per l’individuazione di ammortizzatori sociali, mettendo a disposizione tutti gli strumenti di politiche attive del lavoro per accompagnare anche eventuali nuovi investitori o per garantire ed agevolare la ricollocazione dei lavoratori presso altre imprese“.

Alla risposta di Fioroni è seguita la replica del consigliere Paparelli, “questa azienda veniva portata ad esempio per i caratteri di innovazione e modernità, ci ritroviamo improvvisamente con 35 licenziamenti a cui potrebbero aggiungersene altri, perdite di fatturato del 78%, un concordato in itinere. Rilevo che, visto che la Regione era a conoscenza dei dati del primo semestre e delle annualità precedenti, forse il tavolo doveva essere convocato già qualche mese fa. Auspichiamo tuttavia che dal prossimo confronto si possa fare chiarezza sulla situazione aziendale e sull’occupazione. Il fatto che Gepafin abbia tenuto qualche azione simbolica consente di poter partecipare al processo decisionale in itinere. In questo modo la Regione potrà monitorare la situazione”.