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Confcommercio Orvieto, “no al nuovo regolamento sul decoro urbano ora e stop alla sagre nel 2021”

Con molta cautela ma a passo spedito l’Italia sta tornando ad una certa normalità.  A giugno avremo la prova generale.  Se i dati epidemiologici continueranno ad essere positivi e in decisa discesa il prossimo mese potrebbe anche farci la sorpresa di aperture più ampie, specialmente all’aperto.  Intanto dal 1° giugno è prevista la riapertura per le attività di somministrazione anche al chiuso fino all’orario del coprifuoco, fin quando previsto.  Intanto a Orvieto, in parallelo si torna a discutere di dehors, nuovo regolamento di arredo urbano e di sagre.  Tutti punti dolenti che ha convinto Giuseppe Santi, presidente di Confcommercio Orvieto, ad intervenire.  In particolare Santi sottolinea come si siano rafforzate le perplessità “circa la proposta di modifica al regolamento in materia di arredo e decoro urbano nel Comune di Orvieto, concernente l’introduzione della possibilità di autorizzare la realizzazione di dehors chiusi”.

Secondo il rappresentante di Confcommercio in questo momento storico con gli esercizi pubblici fortemente penalizzati dalla pandemia, “è particolarmente delicato il tema di un intervento pubblico che incide, in modo selettivo e forse non definitivo, sulla creazione di opportunità di business”.  Durante il confronto tra esercenti e amministrazione è stato proposto il rinvio della modifica anche per favorire ulteriori approfondimenti soprattutto per la “definizione di possibili fattori perequativi che in qualche modo riescano a compensare eventuali vantaggi/svantaggi tra operatori di uno stesso settore”.  Non è assolutamente una bocciatura, si affrettano a sottolineare da Confcommercio, che anzi accoglie con estremo piacere la volontà del Comune di tutelare la qualità urbana del centro storico cittadino, ad esempio “disciplinando i canoni estetici relativi agli arredi esterni allestiti dai pubblici esercizi”.  Ma, ribadiscono da Confcommercio, “nonostante il regolamento vigente già prevedesse tali criteri, in fase autorizzativa, non sono state realmente applicate dall’Ente”.

Il tentativo di rendere omogeneo l’arredo esterno con l’ambiente e soprattutto se si ha a che fare con autorizzazioni multiple in una determinata zona è un must per elevare la qualità urbana ma da Confcommercio chiedono che “stante la situazione attuale, si proceda gradualmente al riallineamento”.  Anche sul fronte della concorrenza Confcommercio critica la scelta temporale, “siamo in una fase in cui le attività – scrive in un comunicato l’organizzazione guidata da Santi – sono in fortissima sofferenza ed è evidente che si rischia di avvantaggiare solo pochi, tanto più che l’urgenza della modifica viene meno in quanto si delinea la possibilità di somministrare anche al chiuso”.  C’è poi il grande punto interrogativo riguardante i vincoli della Sovrintendenza e le deroghe legate all’emergenza covid che, oggi sono ancora valide, ma che in futuro potrebbero anche essere cancellate ingenerando sicura confusione e nuove incertezza in un settore sotto stress finanziario.  “A fronte di una simile prospettiva – sottolinea Giuseppe Santi – ovviamente esprimiamo forte preoccupazione per gli effetti economici che tale indeterminatezza potrebbe provocare sulle attività che dovessero sostenere investimenti per la realizzazione di simili strutture”

Contemporaneamente Confcommercio ricorda un altro punto molto dolente, orami da anni e ora con l’emergenza covid, ancor di più e cioè la presenza delle sagreFipe Confcommercio ha ufficialmente chiesto uno anno bianco per il 2021 e anche Santi invita l’amministrazione comunale ad attivarsi con la regione per chiedere che venga urgentemente rivista l’attuale normativa puntando sulla valorizzazione di un prodotti tipico locale e chiedendo che vanga inserito l’obbligo di somministrate esclusivamente pietanze che hanno quel tale prodotto fra gli ingredienti.

Insomma un contrattacco frontale da parte di Confcommercio che teme un’approvazione in tempi rapidi, secondo alcune indiscrezioni non confermate, addirittura entro luglio, del nuovo regolamento sul decoro urbano e che si riapra il fronte sagre, da sempre molto contestato dagli esercenti che sottolineano come nel corso degli anni queste siano diventate veri e propri esercizi di somministrazione senza i tanti obblighi e con tante, troppe deroghe.