ciCasco mette in moto l’inclusione

In un mondo dove spesso vengono premiate l’esclusività e la competizione esistono, invece, realtà come il Comitato ciCasco dove l’inclusione delle diversità è il leitmotiv di ogni loro iniziativa. Se si fa un giro sul loro sito (www.cicasco.org) si legge “Lo scopo principale del Comitato è quello di favorire la divulgazione delle informazioni sul tema dell’inclusione, intesa come superamento dei limiti e delle discriminazioni derivanti dalle diversità”.  Che poi, di questi tempi, dove la retorica dei muri, della difesa delle “identità culturali naturali” vengono strombazzate ad arte dall’arruffapopolo di turno, sembrerebbe essere un qualcosa di rivoluzionario. Insomma, in un ambiente sempre più violento, divisivo, escludente e competitivo, a Orvieto c’è ancora chi in questa “roba” non si riconosce; anzi, si prodiga in raccolte fondi, donazioni ed eventi per favorire l’inclusione delle disabilità, dei gap di genere e di ogni altra “diversità”, anche sociale, potenzialmente o realmente discriminante. Un esempio? Avete presente la nuova giostra girevole nel parco di Orvieto Scalo, vicino al campo da basket e da calcetto? Quella è stata realizzata su iniziativa di ciCasco e può essere usata contemporaneamente sia da bambini normodotati sia con disabilità.

Inoltre, già da un anno, si stanno impegnando in una serrata raccolta fondi per stipendiare degli educatori che possano permettere ai ragazzi e alle ragazze con disabilità di accedere ai centri estivi, rendendoli inclusivi. E poi, ci sono state le donazioni di farmaci, di visite mediche a chi non poteva permettersele e ancora e ancora. E pare proprio che non siano extra terrestri questi di ciCasco, nemmeno “fricchettoni” naif o figli “de mazinga” pieni di soldi, ma persone comuni, con i problemi di tutti, ma che si spendono un po’ di più. Abbiamo fatto quattro chiacchiere su questo con Leandro Tortolini, presidente del comitato.

Perché e quando è nata l’esigenza di creare ciCasco?

ciCasco nasce nel 2020 in pieno Lockdown da una chat di amici su whatsapp quando i giorni erano interminabili e l’incertezza circondava tutti noi. Ci dicevamo: “quando avremo di nuovo la possibilità di uscire dalle nostre case saremo persone migliori e avremo un grande impatto sulla cultura della nostra città.” Devo dire che in 4 anni abbiamo tracciato un bel percorso

A che punto è il senso di solidarietà fra le persone?

 “Nonostante tutto continuo a credere nell’intima bontà delle persone” (Anna Frank).

Si riesce a fare rete sul territorio e oltre?

Sì e questo è uno degli aspetti di cui sono più orgoglioso come presidente del Comitato ciCasco. Per noi, diversità è ricchezza e la valorizzazione della diversità stessa è uno dei punti fondamentali del nostro volontariato; quindi, fare rete è sempre alla base di ogni nostra iniziativa e progetto.

Quali iniziative ti hanno emotivamente coinvolto di più?

La prima! Rock for ciCasco di cui esiste un documento eccezionale sul nostro canale youtube (https://www.youtube.com/watch?v=WurWACXd_h4&t=35s.). In pieno coprifuoco, organizzammo una diretta streaming invitando tre grandi band di giovani e grandi artisti con una raccolta fondi in diretta, davvero emozionante. Era il 2021, riuscimmo a raccogliere 1.200 euro che donammo all’Associazione Senza Monete e al gruppo di volontariato Diamoci una mano.

Cosa succederà il prossimo 18 aprile?

Giovedì 18 aprile a Lo Scalo Community Hub presenteremo ufficialmente il nostro progetto di inclusione sociale “Campi estivi dell’inclusione” promosso da ciCasco, in collaborazione con due partner di eccellenza del territorio che sono Centro Il Girasole che si occupa di riabilitazione e assistenza per persone con disabilità e il Liceo di Scienze Umane di Orvieto. Alle 18 ci sarà una conferenza stampa aperta a tutti, arricchita, intorno alle 20, da una apericena, seguito da musica dal vivo con l’amico Saverio Paiella, che sosterrà la nostra raccolta fondi per questo ambizioso e urgente progetto.

Come si fa a partecipare, a chiedere di ciCasco insomma?

Partecipazione è la parola chiave. Lo si può fare semplicemente attraverso il sito internet e i nostri social (Instagram e Facebook), anche per qualsiasi richiesta o informazione. Ma il punto è che c’è tantissimo bisogno di volontariato, di persone che dedichino il proprio tempo a queste iniziative. Chiaramente è tutto gratuito, nessuno di noi viene pagato per questo o percepisce rimborsi, ma il guadagno che ne scaturisce è collettivo, a vantaggio della virtù di tutti. Quindi, partecipate.