Ciao Don Augusto, pastore di Ciconia che ora piange il “suo” parroco

Nella tarda mattinata del 14 febbraio è tornato alla casa del Padre don Augusto Passeri, così ha scritto don Emanuele Frenguelli, il suo più stretto collaboratore sui social. La notizia ha iniziato a rimbalzare come un tam tam senza sosta. Il parroco di Maria Santissima Madre della Chiesa era ricoverato da alcuni giorni al Policlinico Gemelli. Don Augusto, 81 anni, se ne è andato in silenzio, quasi in punta di piedi nel giorno delle Ceneri e, coincidenza, di San Valentino dedicato all’Amore, sì con la “a” maiuscola, quello che ha dato per decenni alla comunità di Ciconia che silenziosamente piange.

E’ difficilissimo ricordare una persona che ha dedicato la sua intera vita pastorale e non solo alla “sua” comunità quella di Ciconia. Nel ’68 diventa sacerdote e dieci anni dopo viene assegnato a Ciconia. E’ il quartiere che ha segnato il passaggio dal centro storico alla valle del Paglia, considerato a torto dormitorio e don Augusto questo termine non lo ha mai accettato. E allora inizia la sua avventura, il suo cammino di pastore senza una vera e propria chiesa. Un garage dove celebrare Messa, dove fare catechismo, dove incontrare tante coppie e fedeli. Ma se volevi il “don” lo potevi incontrare in giro nelle strade dove viveva la comunità. Poi decide che è arrivato il momento di costruire una vera parrocchia per il quartiere che è diventato il più popoloso della città.

Uno sforzo che ai più sembrava insostenibile e invece, passo dopo passo ci è riuscito. Una grande emozione per tutta la comunità. Don Augusto un pastore vero, una persona disponibile e alla mano, pronta ad aiutare senza apparire in prima persona. La comunità si allarga con le festa di Ciconia e tanti altri eventi che uniscono le persone. Ecco “non è un dormitorio – soleva dire don Augusto – ma un quartiere vivo, dove si dorme, si lavora, si gioca, si litiga e si fa pace e soprattutto dove si prega”.

La comunità di Ciconia s’identifica con don Augusto tanto che quando in diocesi decidono di trasferirlo a Castel Giorgio parte prima una petizione e poi tante manifestazioni di protesta, addirittura in molto erano pronti a manifestare davanti al Duomo. Allarme rientrato, il vescovo fa retromarcia e lascia tutto così. Don Augusto può tornare a seguire il suo gregge.

E così ha fatto fino a qualche giorno prima del ricovero al Policlinico Gemelli. “Appena possibile – ha scritto sempre don Emanuele Frenguelli – verranno date tutte le indicazioni sulle esequie e altri momenti di preghiera”. Ora è il momento del raccoglimento, del ricordo e della preghiera.