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“Chi è di scena?”, riapre il teatro Mancinelli con Salemme, Masini, Guerritore e non solo

Ci siamo, riparte il Teatro Mancinelli con una stagione teatrale ridotta ma di alta qualità, con tanti bei nomi e la conferma della data di Marco Masini per il tour celebrativo dei suoi 30 anni di carriera. A presentare la nuova stagione sono stati il sindaco Roberta Tardani e il direttore artistico, Pino Strabioli. Indubbiamente non è ancora un avanti tutta ma il titolo scelto per il cartellone è emblematico “Chi è di scena?” a sottolineare che gli attori tornano a recitare e il pubblico si ritroverà seduto ad assistere agli spettacoli. La capienza del Mancinelli è ridotta a circa 250 persone ma, probabilmente, per la seconda parte della stagione, solo annunciata in conferenza stampa, si tornerà ad una capienza dell’80% con molti vantaggi sia logistici che economici.

La partenza della stagione il 9 e 10 ottobre, è affidata a Vinicio Marchioni con “In vino veritas” uno spettacolo particolare che celebra il vino con l’attore che alternerà suo racconti personali con opere ispirate proprio al vino. Prima dello spettacolo il Consorzio Vino Orvieto offrirà una degustazione di vini del territorio. Esattamente a distanza di dieci giorni, il 19 e 20 ottobre sarà la volta di una “signora” del teatro, Monica Guerritore con “L’anima buona di Seuzan”, di Bertold Brecht. Il 12 novembre arriverà ad Orvieto Marco Masini mentre il 20 e 21 novembre in prima nazionale Vincenzo Salemme, innamorato di Orvieto e del suo teatro, con “Napoletano? E famme’ na pizza”.

A dicembre, il 12 sarà il turno di Pino Strabioli con lo spettacolo tratto dal suo libro “Sempre fiori mai un fioraio” come omaggio a Paolo Poli. Il 18 e 19 dicembre chiuderà la prima parte della stagione un’altra star, Elena Sofia Ricci con “la dolce ala della giovinezza” di Tennesee Williams. Nella seconda parte della stagione, da gennaio ad aprile 2022, il cartellone sarà completato da altri cinque spettacoli che avranno come protagonisti altri importanti nomi del teatro e della televisione: Umberto Orsini e Franco Branciaroli, Paolo Conticini, Yari Gugliucci, Veronica Pivetti, Nancy Brilli e Chiara Noschese.

“Finalmente si riparte – ha esordito il sindaco Roberta Tardani – ci avevamo provato due volte, ma il lockdown ci ha fermati. Stavolta ci siamo. E’ chiaro che abbiamo dovuto dividere in due la stagione anche perché le compagnie non prendono impegni a lungo termine”. Il sindaco ha spiegato il prossimo futuro degli asset culturali della città,il teatro, il palacongressi e appena tornerà nelle nostre disponibilità la Torre del Moro, saranno gestite in maniera integrata e diretta da parte del Comune perché siamo convinti di uno sviluppo integrato della città“. Sempre Tardani, “Ringrazio Pino Strabioli che si è messo nuovamente a disposizione della città a dimostrazione del fatto che chi vuole bene a Orvieto e al teatro lo fa al di là delle polemiche di natura politica. Ora, quindi, lanciamo la sfida con chi è di scena anche agli orvietani perché tornino a teatro con tranquillità e fiducia”.

Direttore artistico è Pino Strabioli che continua la sua collaborazione con l’amministrazione comunale. “Finalmente tornano a riaccendersi le luci del Mancinelli anche per la prosa con un stagione che mette insieme grandi nomi del teatro, del cinema e della televisione: ci sarà spazio anche per la grande musica con la data zero del tour di Marco Masini che qui inizierà i festeggiamenti per i suoi 30 anni di carriera”. E’ stata pianificata anche la seconda parte della stagione, “siamo in attesa di poter confermare gli altri cinque spettacoli e altri importanti nomi. C’è ancora molta incertezza su quello che sarà l’andamento della situazione sanitaria e su quali saranno le future disposizioni per i teatri. In accordo con l’amministrazione abbiamo deciso di non prevedere per quest’anno formule di abbonamento e consentire quindi a più persone possibile di venire a teatro”. Strabioli ha poi spiegato il significato del titolo della stagione teatrale che “vuole essere un omaggio a tutti gli artisti e i lavoratori dello spettacolo che per più di un anno sono stati tenuti lontano dalla loro casa, il teatro, e che ora possono tornare ai gesti quotidiani e familiari, come la voce di un direttore di scena e a quelle emozionante e straordinaria normalità di salire sul palcoscenico”.