Cassonetti molesti anche in Largo Mazzini. Qual è la soluzione definitiva?

L’immondizia è uno dei principali problemi per qualsiasi amministrazione. Basti pensare al disastro romano per rendersene conto. A Orvieto, realtà molto più piccola sembrerebbe facile riuscire a gestire ma non è così. A inizio estate abbiamo segnalato l’angolo dei cassonetti in Piazza del Popolo proprio sotto il Palazzo dei Sette. Pochi giorni dopo l’amministrazione annuncia in consiglio comunale, per bocca della sindaca, di aver individuato una soluzione temporanea: Largo Mazzini.

E’ vero, i rifiuti e i cassonetti in fila come ordinati soldatini non sono più in bella vista in piazza ma la soluzione non è certo ottimale. Una trentina di cassonetti hanno occupato ogni angolo sotto le finestre di alcune abitazioni, alcune tra l’altro, adibite a B&B. Sacchi su sacchi, odori non gradevoli e qualche animale che si aggira furtivo tra i bidoni, questo è il risultato. Non può essere una soluzione definitiva e anche se temporanea non è sostenibile. E’ anche vero, come ha spiegato sempre la sindaca in consiglio che “esiste un regolamento che prevede in maniera chiara come cli esercizi commerciali devono tenere all’interno i cassonetti tirando fuori solo quelli previsti dal calendario della raccolta differenziata”. Allora facciamolo applicare questo regolamento anche perché non c’è cosa peggiore che scrivere regole su regole per poi non applicarle con rigore, salvo colpire poi random qualcuno che si riterrà sfortunato o peggio discriminato. Le soluzioni adottabili sono molteplici, basta recarsi in comuni anche vicini, per trovarne una definitiva. Anche qui la sindaca è stata chiara, “per eventuali progetti a pagare devono essere i privati”.

Ma i privati già pagano la TARI, sia i cittadini che le imprese. E la raccolta comprensiva di accessori e aree dedicate dovrebbe essere a carico del Comune anche in nome del decoro della città. I cittadini, dal canto loro, devono essere più responsabili e civili, evitando di gettare il sacchetto sopra i cassonetti chiusi a chiave, ad esempio. Lo stesso vale per gli esercizi commerciali che non possono buttare tutto anche fuori se non basta il cassonetto.

Le uniche certezze sono che i residenti si ritrovano circondati da cassonetti anche maleodoranti, che spesso chi deve buttare i sacchetti è letteralmente impossibilitato a farlo perché le auto intralciano se non addirittura ostruiscono il passaggio, che lo scarico e il ritiro del vetro è piuttosto fragoroso. Non rimane che una domanda, qual è la soluzione definitiva?