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Canile e gattile, la risposta in consiglio del sindaco non soddisfa Alessio Tempesta, “evasiva e rimane il problema senza soluzioni neanche future”

Nell’ultimo consiglio comunale dell’anno che si è svolto il 30 dicembre, è stata trattata l’interrogazione presentata dal consigliere Alessio Tempesta, gruppo misto, sulla complessa situazione relativa alla destinazione dell’ormai ex-canile di Bardano, desinato a laboratorio profilattico delle patologie su cinghiali abbattuti e dei suini a seguito di macellazioni domestiche. In particolare, come scritto nell’interrogazione, il consigliere Tempesta chiedeva di sapere: Se la convenzione tra il Comune di Orvieto e la Asl Umbria 2 per la destinazione dei locali dell’ex canile di Orvieto, in Località Bardano a laboratorio di analisi delle corate, sia stata stipulata a titolo temporaneo, quindi solo fino alla data del 31 gennaio 2023, come previsto dai termini temporali dall’autorizzazione alla macellazione suina da parte della Asl Umbria 2 – Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti di Origine Animale. Quale è, e se esiste, un progetto di futura destinazione del ex canile comunale di Bardano da parte dell’Amministrazione Comunale. Se le valutazioni di compatibilità sanitaria sulla coesistenza di un canile sanitario e di un laboratorio profilattico delle corate, sia pure fosse per 2 mesi all’anno (dal 01 dicembre al 31 gennaio), siano state effettuate, quali, e come siano normate e/o documentate. Se, in conseguenza dei punti 1° e 3° è riscontrata o meno la incompatibilità della presenza congiunta di cani e di un laboratorio di analisi delle corate, con riferimento soprattutto per il rischio epidemico di pseudo rabbia suina, patologia trasmissibile al cane ma non all’uomo. Se in virtù dei punti 1 e 4 l’Amministrazione Comunale abbia valutato preventivamente la suddetta affermazione fatta mezzo stampa, che farebbe presumere la possibilità di sussistenza congiunta tra un canile sanitario ed un laboratorio di analisi delle patologie suine in quella struttura. Se il Sindaco ed Assessore all’Ambiente è a conoscenza di quanti cani randagi vengono accalappiati annualmente sul territorio comunale di Orvieto, se conosce la loro destinazione, se conosce il costo giornaliero di ogni cane presso il canile sanitario esterno al Comune di Orvieto, e se si ritiene che tale situazione, e perché, sia la migliore possibile in termini di costo pubblico, e conseguentemente come questa ‘distanza’ dei propri cani possa facilitare il recupero del cane smarrito accidentalmente, (privo di microchip) e/o soprattutto le adozioni dei randagi, quest’ultima normata nell’Art. 209 della Legge Regionale 11/2015, al comma 1, lettera f). Se è vero che la liberazione dei box e locali del canile di Bardano dai cani randagi sia stata forzata nei tempi rispetto al contratto in essere con l’associazione di volontariato che aveva scadenza al 31 dicembre 2022, al fine di poter iniziare d’urgenza il servizio di analisi delle corate. Se e perché, in merito al punto 7, tale scelta e rapida azione sia appunto conseguenziale di quanto ascritto ai punti 3 e 4.
9. Se, e come, inconseguenza del punto 2, l’Amministrazione preveda di utilizzare gli importi previsti per il rifacimento del canile comunale, come riportati nella Missione 9, Programma 2, Titolo 1 del Bilancio Comunale. Se si intende continuare a garantire la prosecuzione continuativa del servizio di sterilizzazioni dei gatti delle colonie feline ancora presso i locali ambulatoriali del ex canile di Bardano, facilitandolo, con la sistemazione quindi delle problematiche infrastrutturali suddette. Se, consequenzialmente del punto 2 e 10, l’Amministrazione comunale intenda affrontare fattivamente, e con un approccio di maggiore attenzione etologica, la questione dei gatti randagi, con particolare attenzione alla realizzazione delle Oasi feline, quindi del loro mantenimento, come previsto dall’Art. 209, lettera d) della Legge Regionale 11/2015”. Insomma un’interrogazione corposa e complessa che ha anche aperto il sipario sulle divisioni interne alla maggioranza e in particolare con il consigliere Alessio Tempesta che da alcuni mesi ha deciso di lasciare il gruppo “Progetto Orvieto”, la lista civica che ha appoggiato il sindaco, per aderire al Gruppo Misto.

Il canile, poi, è stato al centro di polemiche anche nel recentissimo passato proprio tra il sindaco e lo stesso Tempesta che ha voluto sottolineare come la “delega” al benessere animale non sia mai stata effettivamente utilizzata e in particolare non è mai stata concretizzata in alcun atto scritto da parte della sindaca Tardani. Ma ecco in sintesi e come riportato anche nel comunicato ufficiale del Comune, la risposta della sindaca all’interrogazione. “Sulla mozione innanzitutto manca una premessa fondamentale: il canile di Orvieto era sotto sequestro da tempo e per tale provvedimento gli ingressi erano bloccati e l’attività evidentemente limitata. Nel corso del mio mandato ho affrontato la questione più volte con le associazioni animaliste, e in molte occasioni era presente anche il consigliere Tempesta che ha peraltro condiviso con noi e con le associazioni stesse come la struttura di Bardano, per le condizioni e per l’ubicazione, tra mattatoio e ferrovia, non fosse il luogo più idoneo ad ospitare un canile. Nel bilancio che avevamo ereditato al nostro insediamento l’importo previsto per il rifacimento della struttura di Bardano era una sola previsione di spesa eventualmente da finanziare con un mutuo. La valutazione comune che quella zona fosse inidonea a ospitare un canile, la mancanza di spazi adeguati a ospitare un parco canile che avrebbe peraltro una spesa importante per le casse del Comune ci hanno spinto a fare la scelta di affidare il servizio di custodia dei cani. Recentemente ho avuto un nuovo incontro con le associazioni alle quali ho dato la mia disponibilità a valutare in futuro con la Asl la possibilità di prevedere un canile sanitario nella struttura di Bardano. Lei sostiene che la competenze di questa decisione sarebbe del Comune e cita l’articolo 209 lettera b della legge regionale 11/2015 che stabilisce che siano i Comuni a provvedere “alla costruzione dei canili sanitari e dei canili rifugio e alla ristrutturazione di quelli esistenti” omettendo però di scrivere la seconda parte e cioè ‘nel rispetto del piano di cui all’articolo 211’. E cosa dice l’articolo 211? Che la giunta regionale, sentite le aziende sanitarie locali, adotta il piano degli interventi di prevenzione del randagismo degli animali di affezione e il piano stabilisce i criteri per gli interventi di costruzione, risanamento e corretta gestione dei canili sanitari. Ovvero Regione e Asl dettano le linee, i Comuni realizzano gli interventi. Come sarebbe perciò possibile realizzare un canile senza un confronto con Asl e Regione?
Abbiamo ricevuto da parte della Usl Umbria la richiesta urgente di disporre, nell’ambito delle attività di contrasto alla peste suina per far fronte all’emergenza della peste suina che coinvolge centinaia di cittadini su tutto il territorio orvietano, di una struttura per effettuare delle visite ispettive e analisi su cinghiali abbattuti e le visite di controllo su suini macellati a domicilio per autoconsumo. Così abbiamo firmato con la Asl Umbria 2, che in quella struttura ha già a disposizione ambulatori sanitari, un’estensione della convenzione per effettuare a Bardano le analisi sulle corate suine. Questa attività è iniziata soltanto dopo il trasferimento dei cani da Bardano al canile Montetonico di Castel Giorgio che si è aggiudicato il bando per l’affidamento del servizio di custodia deciso da questa Amministrazione per garantire il benessere degli animali alla luce della condizione della struttura di Bardano. Non c’è stata pertanto nessuna concomitanza tra la presenza dei cani e le analisi delle corate suine. C’è invece un parere della Asl che non evidenzia incompatibilità tra l’attività di analisi delle corate suine e quella di sterilizzazione dei gatti che va avanti regolarmente e continuerà regolarmente anche in futuro. Nell’incontro con le associazioni ho detto che, nel momento in cui si troveranno soluzioni alternative per ospitare le analisi delle corate suine, sarà possibile avviare un ragionamento sulla destinazione a canile sanitario della struttura di Bardano. Come Sindaco e assessore all’Ambiente conosco benissimo la situazione del randagismo nel nostro Comune. Nel 2022 sono stati accalappiati sul territorio comunale 10 cani. I cani catturati privi di microchip vengono attualmente trasportati al canile sanitario di Schifanoia a Narni dove permangono per un massimo di 60 giorni decorsi i quali vengono trasferiti ai canili rifugio dove possono essere adottati. Il costo della custodia al canile sanitario è di 3,5 euro al giorno per animale. Questa Amministrazione intende portare avanti ogni iniziativa possibile per il benessere degli animali, cani e gatti, ed ha avviato un confronto virtuoso con le associazioni animaliste che saranno preziose nella definizione delle attività da portare avanti e anche nella sensibilizzazione dei cittadini su tutte le problematiche connesse a questo ambito”.

La risposta è apparentemente esaustiva e il consigliere Alessio Tempesta si dichiara “parzialmente soddisfatto”. Restano alcune domande in sospeso ma soprattutto rimane aperta la questione del fenomeno del randagismo e della cura degli animali. E’ molto chiaro, in tal senso, proprio Tempesta che rilancia rispondendo some sia un falso problema quello delle risorse per la realizzazione di un nuovo canile sanitario visto che a bilancio delle risorse ci sarebbero almeno per una prima e già operativa fase di realizzazione. Anche sulla valutazione e realizzazione di un canile sanitario la sindaca, secondo il consigliere Tempesta, è stata piuttosto evasiva e imprecisa nonostante abbia citato l’intero articolo 211 della Legge Regionale 11/2015 . “La valutazione non viene effettuata dalla USL e la decisione è in capo esclusivo dell’amministrazione comunale”, spiega Tempesta; è pacifico che l’interlocuzione con la USLci dovrà essere per ogni questione autorizzativa e amministrativa relativamente alla parte sanitaria. E per il futuro? Anche per i prossimi anni il consigliere Tempesta è piuttosto pessimista viste le premesse e l’orientamento dell”attuale giunta. “in particolare ritengo che un canile sanitario poteva essere mantenuto spendendo pochi soldi per le opere di adeguamento richieste e invece si continuerà ad analizzare le corate dei suini ben oltre la data prevista del prossimo 31 gennaio. Silenzio tombale, invece, per quanto riguarda oasi felina e gattile”. Il benessere animale può accompagnarsi anche a una sana gestione economica ma l’amministrazione la vede in maniera diversa e ha deciso di appaltare tutto ad altri Comuni e ai privati, spendendo una cifra non indifferente ogni anno e rimanendo succube delle eventuali variazioni in corso d’opera che riporterebbero la situazione all’emergenza, che non vuo dire normalità.