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Buon 2023 a tutti i nostri lettori e sostenitori e arrivederci al 2 gennaio

Ci siamo, il 2023 è alle porte con il 2022 che ci lascia in eredità una guerra in Europa, i cambiamenti climatici che iniziano a far sentire drammaticamente le loro conseguenze, la pandemia che torna a far paura anche se abbiamo, oggi, i mezzi per combatterla…Il 31 dicembre ci ha lasciati il Papa Emerito Benedetto XVI che con la sua mitezza e la sua saggezza ha capito prima di non avere più la forza necessaria per governare la Chiesa e poi si è mantenuto in disparte, in silenzio, senza una polemica, un accenno di critica, mai, nei confronti di Papa Francesco I.

Il 2023 inizia con i soliti aumenti di benzina, autostrade e sigarette, con l’inflazione che si avvicina pericolosamente alle due cifre, con il gas che, per tanti inspiegabilmente, aumenta di circa il 20% e il Kosovo che rischia di divenire la seconda polveriera d’Europa.

Poi c’è l’Umbria e Orvieto. La sanità, i trasporti e le infrastrutture sono ancora il vero problema per la città. Intanto la Fondazione CRO ha deciso di non aderire all’aumento di capitale della banca cittadina e la politica sembra paralizzata. Non si parla, lo si fa con timidezza anche se si tratta di soldi degli orvietani che vengono gestiti dalla Fondazione e di una banca con due soli soci: ancora BPBari, ma in futuro MCC e, appunto la Fondazione CariOrvieto. La sanità è il secondo problema da affrontare e con urgenza per dare risposte oggi e non, se tutto va bene, dal 2026.

Poi c’è la questione demografica con un pericoloso calo della popolazione, più rapido della media nazionale e regionale. Eppure Orvieto è in una posizione felice, ma forse manca di appeal per nuovi residenti giovani e lavorativamente attivi.

E le buone notizie? Si costruiscono giorno dopo giorno e una è arrivata dal consiglio comunale del 30 dicembre con l’approvazione all’unanimità della mozione “MOST – Orvieto città dell’Arte”. Ora alle parole bisogna far seguire i fatti concreti, bisogna resistere alla tentazione di arrendersi alle prime difficoltà e tornare ad avere quel coraggio che hanno avuto in passato gli orvietani e che hanno permesso la costruzione del Duomo, della Caserma Piave e della funicolare…Possiamo, basta crederci e remare con convinzione tutti dalla stessa parte, ognuno per le sue competenze professionali e per le sue affinità politiche.

Buon 2023 a tutti i nostri followers, ai lettori, a chi ci sostiene, a chi ci critica, a chi ci segnala notizie e problemi. Arrivederci al 2 gennaio con nuovo entusiasmo e sicure novità!