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Bollette monstre per le attività economiche orvietane e poi le materie prime, il personale. Che fare?

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E’ ormai allarme per l’aumento dei costi delle bollette. I prezzi di energia e gas corrono apparentemente senza freni sia per le imprese che per le famiglie. Arera proprio la scorsa settimana ha stabilito un aumento del 59% delle tariffe elettriche per il mercato tutelato e la probabile fatturazione mensile per il gas. Ma per gli operatori non lievitano solo le tariffe, anche dell’acqua, le materie prime iniziano a incidere pesantemente sul costo finale per il cliente.

Il cliente è stretto a sua volta nella morsa degli aumenti tariffari, dei carburanti e dei prezzi senza che contemporaneamente ci sia un adeguamento almeno parziale degli stipendi. Il risultato è la classica tempesta perfetta con un aumento dei prezzi e una diminuzione dei consumi, in una parola “recessione” che significa anche minori posti di lavoro, una prima gelata sul numero degli occupati si è avuta a settembre, e sul numero di aziende attive, perché molte piccole attività stanno o hanno chiuso e qualche grande azienda sta pensando di sospendere fino alla prossima primavere sperando in una generalizzata frenata delle tariffe e dei prezzi delle materie prime. Nel frattempo a Orvieto gli operatori economici soffrono con bollette anche superiori ai 10 mila euro e senza avere grandi margini per provare a risparmiare.

Riccardo Baiocco, Ristorante “Il Malandrino”

Andrea Oreto, “Norcineria Oreto” e Tommaso Parodi di Belsito, “L’Officina del Gelato”