Basalto La Spicca: non meno di 50 milioni il contributo economico al territorio in 6 anni

La nostra inchiesta sul rischio chiusura della cava in concessione alla Basalto La Spicca prosegue tra consensi e critiche legittime. Difronte alle rimostranze di un Comitato di residenti appena costituitosi e l’azione di denuncia e atti legali portati avanti da alcune associazioni di tutela ambientale, abbiamo così voluto raccogliere le preoccupazioni e le istanze di chi in quella cava ci lavora. Da giorni cerchiamo di contattare la proprietà che si nega alle nostre richieste. Evidentemente gli azionisti preferiscono far parlare gli atti formali. Prendiamo atto di questa loro scelta, pur non condividendola, e così nel voler comunque valutare l’impresa da un punto di vista tecnico, ci siamo rivolti a chi ne ha studiato recentemente le performance economiche. Abbiamo chiesto a Matteo Tonelli, curatore dell’Osservatorio permanente sulle prime 20 imprese di capitali dell’Area interna stilato da Cittadinanza Territorio Sviluppo di anticiparci gli esiti dell’aggiornamento 2020 relativamente a Basalto la Spicca S.p.A. e di inquadrarci storicamente questa realtà estrattiva.

Tonelli l’attuale gestione della cava con la società Basalto La Spicca da dove origina?

Il complesso delle attività industriali di trasformazione e di quelle estrattive è stato rilevato nel 2014 dall’attuale compagine azionaria per 900mila euro dal Concordato preventivo della SECE S.p.A., società della famiglia Fiaschi, che lo aveva gestito dagli anni ’70 anche se la cava era già preesistente.

Basalto La Spicca è stata inserita nella vostra classifica 2019 delle prime 20 imprese dell’Area interna Sud-Ovest Orvietano. Nell’aggiornamento 2020 quali sono le performance e soprattutto dove si colloca l’impresa nella nuova classifica?

Non posso certo anticiparle la classifica anzi tempo soprattutto perché sarà a breve pubblicato l’aggiornamento con tutti i dati. Posso però confermarle che se nel 2019 l’impresa estrattiva si era posizionata al 20° posto, per il 2020 i risultati sono migliorati e di conseguenza anche il suo posizionamento all’interno della classifica. Basalto La Spicca, in molti dei parametri considerati nell’analisi, è una tra le poche imprese in controtendenza rispetto ad un andamento che si manifesta complessivamente in calo nell’anno 2020. I ricavi aumentano dell’11,3% così come le retribuzioni del 10,5% e anche il Margine operativo lordo è aumentato del 2,4%.

Nel suo complesso da un punto di vista eminentemente tecnico e basato sui dati di bilancio come valuta la gestione dell’impresa?

Il bilancio della società evidenzia complessivamente una gestione virtuosa e attenta, oltre che alla valorizzazione del lavoro, anche alle corrette dinamiche finanziarie ed al consolidamento patrimoniale della società. Infatti gli utili vengono in buona parte e precisamente per circa il 55% destinati ad aumento del patrimonio aziendale e solo per una parte, circa il 45%, percepiti come dividendo dagli azionisti.

Proprio ieri nel comunicato diramato dal neocostituito Comitato Amici del Botto si è fatto cenno rispetto ad un controllo societario straniero addirittura Extra-UE. Un fatto per cui, a loro dire,  “poco… – farebbe apportare dall’impresa – …a questo territorio in termini di benefici economici”. A questo punto sarebbe interessante sapere chi sono i soci e se è concreto questo rischio non meglio precisato di mancato apporto di valore denunciato dal Comitato.

La compagine azionaria è presto detta e da quanto risulta nel camerale depositato al Registro imprese: 60% Jean Luc Steinhauslin, 20% Corrado Bottai e un altro 20% in mano a Raffaele Rook. Nella visura si possono vedere i dati relativi ai soci e agli amministratori. Per cui posso affermare che il socio maggioritario e coamministratore, Steinhauslin, è sì nato a Ginevra con cittadinanza svizzera ma risiede a Firenze con codice fiscale italiano. Ragion per cui è facilmente presumibile che sia un contribuente italiano. Chiariamo anche che non esistono schermature della proprietà dato che le azioni sono direttamente riferite a persone fisiche.  Per il resto è difficile comprendere la preoccupazione esternata dal Comitato relativamente al valore della società e al contributo che apporterebbe al territorio. A scanso di equivoci è bene chiarire che una cosa è la tassazione dei dividendi percepiti dai soci, altro è la tassazione degli utili dell’impresa. Nel caso di Basalto La Spicca l’impresa è di diritto italiano con sede ad Orvieto e di conseguenza paga le tasse in Italia e sul territorio dato che l’Irap è un’imposta regionale. Allo stesso modo per quanto attiene le imposte comunali che sono riferite al comune di Orvieto. L’utile ante imposte dichiarato nel 2020 è pari a 565mila euro e le imposte versate, al netto di quelle comunali, sono pari a 99mila euro. 

E’ così riassumibile in questi dati tutto l’apporto al territorio?

Direi proprio di no. Se invece si vuole effettivamente valutare il peso economico e quindi il valore che l’impresa apporta al territorio dove opera, non bisogna solo guardare agli utili e alla relativa tassazione quanto al valore e alla qualità degli investimenti fatti che rientrano nel patrimonio aziendale e che sono fisicamente allocati sul territorio. Oltre agli investimenti poi vanno considerati la forza lavoro e i fornitori di servizi. Basalto La Spicca in 6 anni di attività ha investito 3,9 milioni, tutti finanziati con capitale proprio. Più precisamente per 2 milioni con denaro versato dai soci e per il resto da utili reinvestiti nella società e che i soci hanno deciso di non incassare. Sul fronte dei dipendenti e dei fornitori locali, che costituiscono l’indotto diretto, la società ogni anno redistribuisce non meno di 3 milioni. Questo indotto, da un punto di vista economico, è un prezioso moltiplicatore del valore economico sul territorio.

Cosa intende esattamente per moltiplicatore economico?

Guardi è molto semplice, questi tre milioni sono risorse che restano e rientrano nel ciclo economico del Territorio attraverso ulteriori stipendi erogati dalle aziende fornitrici di Basalto La Spicca e quindi il complessivo degli stipendi, diretti e indiretti, che alimentano i consumi sul territorio.

In estrema sintesi tra tasse, investimenti e costi sostenuti per i dipendenti e i fornitori locali Basalto La Spicca nei 6 anni riferibili alla nuova gestione quanto valore ha redistribuito ad Orvieto?

Ho cercato di dare riferimenti oggettivi che con la dovuta approssimazione possono far ipotizzare con ragionevole fondatezza un effetto moltiplicatore di non meno di 50milioni di euro.

Scarica il pdf dell’Osservatorio permanente sulle prime 20 imprese di capitali dell’Area interna sud ovest orvietano 2019 a cura di Cittadinanza Territorio Sviluppo