Approvato il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, c’è la discarica di Orvieto che diverrà “residuale”

Il Piano Regionale Integrato dei Rifiuti è operativo dopo il voto positivo del consiglio regionale dello scorso 14 novembre. Sono state dettate le regole per i prossimi 15 anni visto che sono programmati gli affidamenti per pulizia e raccolta fino al 2037. Nel piano viene dato il via libera al nuovo termovalorizzatore per il quale si è candidata Todi e vengono efinite anche le discariche che rimarranno attive per i cosiddetti rifiuti residuali non riciclabili provenienti esclusivamente dalla Regione. La discarica “Le Crete” di Orvieto sarà operativa insieme a Belladanza e Borgo Giglione.

E’ stato sottolineato come nella discarica di orvieto andranno solo rifiuti “made in Umbria” e con la partenza del termovalorizzatore, prevista per il 2028, verrà ulteriormente diminuita la quota di conferimento in discarica. E proprio la partenza del termovalorizzatore farà andare a regime il nuovo Piano che prevede  l’obiettivo del conferimento rifiuti in discarica inferiore al 10 per cento e conseguentemente avere sufficiente spazio residuo nelle tre discariche regionali tale da scongiurare l’ampliamento. Altro nodo che viene sciolto riguarda la tariffazione della raccolta e del conferimento, punto sensibile e di grande interesse per la popolazione. Spiega Valerio Mancini, presidente della Seconda Commissione e relatore di maggioranza, “la Regione Umbria e l’Auri promuovono l’adozione di sistemi di tariffazione puntuale anche con meccanismi incentivanti. Nonostante quindi i due anni di Covid, che hanno di fatto rallentato l’attività amministrativa, ora siamo pronti ad approvare un atto che darà stabilità ad ambiente, imprese e famiglie. Il nuovo Piano dei rifiuti creerà indubbiamente opportunità su cui l’Auri sarà chiamato a lavorare e a centrare importanti obiettivi”. La tariffa puntuale dovrebbe rendere più sostenibile la Tari a patto che tutti facciano la loro parte, soprattutto i cittadini che dovranno essere virtuosi, limitando plastica e indifferenziato per ottenere costi più bassi.

Si chiude così il cerchio su un punto fondamentale per la Regione che ha confermato l’esistenza della discarica di Orvieto come strategica per l’Umbria seppure definita residuale e ad esclusivo utilizzo endogeno. Basta come assicurazione? E’ sicuramente un punto di partenza interessante perché viene ribadito che si punta ad evitarne l’ampliamento, nodo cogente. Vengono anche stabiliti obiettivi di raccolta differenziata performanti per il territorio regionale e si pongono le basi per definire meglio i costi dei servizi ai cittadini. C’è un piccolo neo che riguarda i territori interessati dalle discariche, quindi anche Orvieto, per cui non sembrerebbero previsti ristori di alcun tipo nonostante il peso ecologico presente.

ENGLISH VERSION

NEW REGIONAL WASTE MANAGEMENT PLAN APPROVED, ORVIETO LANDFILL TO BECOME “RESIDUAL”

The Integrated Regional Waste Management Plan is now operational following the positive vote by the regional council on November 14. The rules for the next 15 years have been set, as contracts for cleaning and collection are planned until 2037. The plan gives the green light to the new waste-to-energy plant, with Todi as a candidate, and defines the landfills that will remain active for the so-called non-recyclable residual waste exclusively from the region. Orvieto’s ‘Le Crete’ landfill will operate alongside Belladanza and Borgo Giglione.

It has been emphasized that only ‘made in Umbria’ waste will go to the Orvieto landfill, and with the launch of the waste-to-energy plant, expected in 2028, the landfill disposal rate will be further reduced. The start of the waste-to-energy plant will bring the new plan into full swing, aiming for a landfill waste disposal rate of less than 10 percent and sufficient residual space in the three regional landfills to prevent expansion. Another issue addressed is the pricing of collection and disposal, a sensitive and of great interest to the population. Valerio Mancini, president of the Second Commission and majority rapporteur, explains, ‘The Umbria Region and Auri promote the adoption of precise tariff systems, even with incentive mechanisms. Despite the two years of Covid, which effectively slowed administrative activities, we are now ready to approve an act that will provide stability to the environment, businesses, and families. The new waste plan will undoubtedly create opportunities for Auri to work on and achieve important goals.’ The targeted tariff is expected to make the Tari more sustainable, provided everyone does their part, especially citizens who need to be virtuous by limiting plastic and non-recyclables to obtain lower costs.

This closes the circle on a fundamental point for the region, confirming the existence of the Orvieto landfill as strategic for Umbria, albeit defined as residual and for exclusive endogenous use. Is this enough as assurance? It is certainly an interesting starting point because it is reiterated that the aim is to avoid its expansion, a crucial issue. Performance targets for separate collection are also established for the regional territory, laying the foundation for better defining the costs of services to citizens. There is a small drawback regarding the territories affected by landfills, including Orvieto, for which no compensation seems to be provided despite the present ecological impact.