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Anteas, Odv Orvieto, “i nostri dubbi e le nostre domande sul progetto da quasi 5 milioni di euro su Orvieto Scalo”

Anteas, Organizzazione di Volontari, sezione di Orvieto, ha voluto attendere la discussione in Consiglio Comunale, il primo vero appuntamento pubblico seppure in modalità online, per comprendere meglio il progetto che prevede la costruzione di un edificio di due piani per ospitare gli uffici relativi alle politiche sociali, un riammodernamento del campo sportivo e dello spazio verde a Orvieto Scalo e precisamente ai giardini ex-Coop.  Proprio in quell’area verde da poco intitolata a Stefano Melone, un uomo che ha servito lo Stato fino all’ultimo e per lo Stato ha dato la vita. 

Anteas e non solo, ha appreso la notizia del progetto di massima dalla stampa, quasi come un fulmine a ciel sereno.  La presidente Andreina Sperati sottolinea, “gli amministratori non hanno mai accennato a alcun progetto su quell’area se non alla riqualificazione dell’area verde, della struttura che ospita il Centro Anziani e del campo sportivo, ma non di altro”.  Il parco è indubbiamente frequentatissimo dalle famiglie e il Centro Anziani è l’unico vero centro aggregativo che negli anni ha costruito con fatica la “comunità” di Orvieto Scalo, di tutto il quartiere che non si ferma all’area storica intorno alla stazione ferroviaria, ma arriva fino all’area commerciale di via Costanzi, ad esempio.  L’essere baricentrico ha sicuramente aiutato in questa missione.  Sempre Andreina Sperati, “ora ci troviamo di fronte un progetto di massima che nella lunga lista di uffici da ospitare non prevede il centro aggregativo, e spero vivamente che sia una svista.  Durante il consiglio comunale proprio il centro è stato inserito fra i progetti, bene, ma le nostre perplessità e quelle di gran parte degli abitanti, sono ben altre”.

E allora Anteas propone alcune questioni e pone alcune domande che avremmo con piacere posto agli amministratori se avessero organizzato un confronto e degli incontri prima e non dopo aver progettato e richiesto il finanziamento.

Quasi 5 milioni di euro per costruire, quindi cementificare un’area già densamente edificata e male in alcuni eclatanti casi, circa mille metri quadri, risistemare il campo sportivo, è uno non dieci, riordinare il parco giochi dei bambini e mettere mano all’area parcheggio.  Veramente tanti, visto che per un nuovo polo scolastico dell’infanzia nel Comune di Porano “bastano” 1,7 milioni di euro circa e a Terni si parla di poco più di 60 milioni di euro per un nuovo stadio, una clinica e area direzionale-commerciale.  I 5 milioni spalmati sul quartiere e sui suoi “nervi scoperti” avrebbero un impatto positivo maggiore e ben visibile.  E poi una domanda, ma un progetto di massima nasce dalla sera alla mattina, insomma tutto è stato partorito dopo il bando relativo ai soldi?  Noi ricordiamo che già nel 2020 si parlava di qualcosa da far nascere in quell’area in particolare, ma potremmo ricordare male…

L’amministrazione in questi ultimi giorni ha ascoltato gli ambulanti del mercato, benissimo, ma tutti gli altri?  Qualcuno ha interpellato i commerciali dell’area, le famiglie, i fruitori del campo sportivo e del centro aggregativo esistente? Gli ambulanti utilizzano quell’area il martedì, tutti gli altri lavorano e vivono lì 365 giorni l’anno.  Già oggi ci sono problemi di parcheggio che andrebbero a crescere con nuovi uffici comunali e servizi con afflussi, purtroppo, alti di cittadini.  Nuovo traffico, nuovo cemento in un’area già penalizzata da scelte passate che hanno portato alla creazione del “Borgo”, area da sempre in attesa di riqualificazione, sempre promessa e mai iniziata

Si è detto riqualificazione del quartiere, ma ne siamo certi?  Una palazzina di uffici comunali che avrebbero bisogno di privacy e invece sorgeranno nell’area più visibile e frequentata del quartiere cambierebbe il volto di Orvieto Scalo?  I punti nodali, le criticità sono altre e altrettanto urgenti e bisognose di attenzione: “il Borgo”, il parco dietro il polo scolastico, l’ex-scalo merci di FS, l’annoso problema del traffico pesante e altri che non stiamo qui a elencare.

Anteas non chiede di rinunciare ai 5 milioni di euro, ma di ripensare il progetto, di discuterlo veramente con le parti in causa principali e cioè cittadini e imprese commerciali che vivono il quartiere tutto. In questi anni l’associazione ha supportato le famiglie in difficoltà, ha organizzato eventi che hanno contribuito a creare comunità, come nel caso del cinema estivo, ha collaborato con altre associazioni e con il centro anziani proprio nell’ottica di lavorare insieme per il bene comune e contribuire a far crescere la comunità, la solidarietà e il dialogo tra le generazioni, obiettivo principale di Anteas. 

Noi ci siamo e siamo pronti al confronto con l’amministrazione e con il sindaco certi che si possa raggiungere un giusto compromesso tra esigenze del Comune e quelle del quartiere evitando contrapposizioni che in questo momento particolare possono essere solo dannose per tutte le parti in causa.