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Allarme del Comitato pendolari, se non interviene la Regione i biglietti dei treni su del 6,6% da gennaio 2022

Il Comitato dei Pendolari Umbri è molto preoccupato per l’avvicinarsi del 2022 che porterà, salvo diverse indicazione da parte della Regione, ad un aumento dei biglietti dei treni del 6,6% e del trasporto pubblico su gomma. Le lettera è stata inviata alla presidente Tesei e all’assessore Melasecche per chiedere che venga almeno congelato per un periodo congruo così come deliberato dalla Regione Liguria per l’aumento previsto già quest’anno. Nel 2021, ricorda il Comitato, i biglietti sono “lievitati” del 6,8% come hanno potuto notare i lavoratori e gli studenti che sono tornati sui treni alla fine del lockdown più duro.

Di seguito il testo della lettera inviata a Tesei e Melasecche.

Lo scrivente Comitato Pendolari Umbri, in quanto soggetto esponenziale di interessi di rilevanza sociale nell’ambito del trasporto pubblico, in accordo con i rappresentanti trasporti delle associazione dei consumatori presenti al tavolo dei trasporti ferroviari in Umbria, Confconsumatori Umbria e Federconsumatori Terni, intende, con la presente, ritornare sulla questione dell’aumento delle tariffe ferroviarie, previsto dal 1° gennaio 2022, così come da contratto di servizio 2018-2032 sottoscritto tra Regione Umbria e Trenitalia SpA Trasporto Regionale, in quanto, a tutt’oggi, non si è avuto alcun riscontro dalle SS.VV. alla nostra nota inviata in data 10 maggio 2021, in calce alla presente.

Innanzitutto, ci permettiamo di rappresentare che, come riportato dal contratto stesso all’articolo 13 (politiche tariffarie), comma 4 punto b, per l’anno 2022 l’aumento sarà del 6,6%, così come sarà del 6,2%, a relativamente all’anno 2023, per poi stabilizzarsi definitivamente al 4% negli anni dal 2024 al 2032, mentre per l’anno corrente è stato del 6,8%.

Inoltre, nello stesso, è anche scritto: “gli incrementi delle tariffe sono paritetici per quelle regionali e sovraregionali, nonché integrate, e sono automaticamente applicati da Trenitalia, salvo deliberazione contraria da parte della Regione”.  Per questo, vista la grave situazione economica, causata dalla pandemia da Covid-19, si è richiesto, nella nota sopracitata, il congelamento dell’aumento atteso dal gennaio prossimo, poiché di fatto andrebbe, ulteriormente, a gravare sulle moltissime persone, che quotidianamente si spostano con i servizi ferroviari, per motivi di lavoro o studio, sia all’interno che fuori Regione.

Altresì, nella stessa mail, si è chiesto la sospensione degli aumenti, eventualmente contemplati, nel Contratto di Servizio, in proroga, sottoscritto dalla Regione Umbria con Busitalia Sita Nord srl, relativamente ai servizi ferroviari ex-FCU e su gomma.

Si fa presente, per di più, che la giunta regionale della Liguria, ha congelato, su proposta dell’assessore con delega ai trasporti, l’aumento delle tariffe ferroviarie che era previsto, come da contratto con Trenitalia SpA Trasporto Regionale, a inizio del 2021; infatti, detto rincaro è stato rinviato in un primo momento ai primi di maggio, e in seguito differito al primo di ottobre, fino al provvedimento del 28 settembre u.s., che l’ha ulteriormente sospeso fino all’inizio del 2022.

La motivazione principale della decisione presa dalla Regione Liguria è stata proprio la crisi economica innescata dalla pandemia. Pertanto, per quanto sopra esposto, si richiede di conoscere quale misura intenda prendere la Regione Umbria a riguardo.