Al Museo Claudio Faina dal 9 luglio l’arte contemporanea legata agli etruschi di Luigi Marinella

“L’arte degli Etruschi riesce a parlare ancora agli artisti – sostiene Daniele Di Loreto, presidente della Fondazione Faina – e per questo il Museo “Claudio Faina” accoglie un incontro tra un artista contemporaneo e un passato solo all’apparenza lontano”. Sabato 9 luglio alle 11 sarà inaugurata la mostra di Luigi Marinella “Quarta dimensione. L’azione creatrice del tempo“.  Il pittore, che ha trascorso la sua adolescenza ad Orvieto, ha guardato indietro nel tempo, verso gli “Etruschi di Orvieto” – che dialogavano con gli Etruschi di altre città-stato, col mondo greco e magnogreco – e si è soffermato su diverse opere conservate proprio presso il Museo Faina: la “Venere” di Cannicella, il cippo a testa di guerriero proveniente dalla necropoli di Crocifisso del Tufo, la statua in terracotta da uno dei frontoni del tempio di Belvedere, il Gorgoneoin dalla stessa area sacra, canopi, vasi figurati di produzione attica ed etrusca, buccheri.

Alcuni dei quadri esposti e realizzati meno di recente dialogano invece con soggetti e temi mitologici diversi. C’è, comunque, un filo conduttore suggestivo lungo il percorso espositivo: è la “capacità creativa del tempo”, come l’ha definita il pittore con sensibilità e acume.

Luigi Marinella è nato a Napoli nel 1955. All’età di nove anni, la madre gli regalò un cavalletto e una scatola di colori ad olio e dipingendo trascorse le estati ad Orvieto. Diplomato al Liceo Scientifico e laureatosi poi in economia e commercio, dopo aver lavorato in diverse città italiane, è andato a vivere e ad insegnare a Venezia, città nella quale risiede. Non dimenticando però la passione giovanile, gli etruschi e la Città di Orvieto, ma cercando di “tracciare una linea al giorno”. Ha al suo attivo diverse mostre in Italia e all’estero (Milano, Bologna, Venezia, Friburgo, Los Angeles, Berlino).