1

31 agosto, il giorno del Piano dei Rifiuti a Perugia e del sit-in a Orvieto. La replica della sindaco alle critiche

L’ultimo giorno di agosto è stato per Orvieto quello della Conferenza dei Servizi per la preadozione del Piano Regionale dei rifiuti e del contemporaneo sit-in di protesta sotto la sede del Comune. Il sindaco ha partecipato da remoto alla prima riunione della conferenza che tornerà a riunirsi a metà mese. Nel frattempo in Piazza della Repubblica si è tenuto un sit-in non partecipatissimo, di protesta contro l’eventualità che la discarica Le Crete venga allargata. Poi è tutta polemica politica. Roberta Tardani ha voluto spiegare punto per punto cosa è stato sottolineato durante la riunione del 31 agosto e ha ricordato i vari passaggi che hanno portato all’attuale situazione.

La prima stoccata è proprio per gli organizzatori della manifestazione, “mi spiace che non abbiamo aspettato la fine dell’incontro perché avrei potuto partecipare o incontrarli per chiarire alcune legittime preoccupazioni” ha rimarcato la sindaco che poi ha rincarato, “ribadisco l’apprezzamento per la proposta di piano che finalmente segna un’inversione di tendenza rispetto alle non-scelte del passato che hanno trascinato l’Umbria in una condizione di emergenza e precarietà”.

Inn soldoni, ricordiamolo, il piano prevede la realizzazione di un impianto di termovalorizzazione che renderà residuale l’utilizzo delle discariche così come imposto dalle normative europee. In Umbria rimarranno attive tre discariche, quelle di Borgogiglione e Belladanza per cui è già prevista la cosiddetta riprofilatura, e Le Crete a orvieto per la quale rimane aperta la possibilità di una variazione di capienza ma a partire dal 2024 e solo se necessario. Il tutto se verranno rispettati i tempi per la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione nel 2026 altrimenti l’altra deadline è il 2028 e in questo caso si potrebbero rivedere anche i “confini” della discarica orvietana. Tardani ricorda anche i numeri correggendo quelli forniti in questi ultimi giorni, “i flussi in entrata restano in linea con quelli degli ultimi anni e non con le quantità indicate in questi giorni che vaticinano impropriamente il riempimento al 2024. Le 200mila tonnellate di sui parlano le associazioni ambientaliste riguardano, infatti, il fabbisogno annuale di smaltimento dell’intera Umbria e non quelle che finiranno nella discarica di Orvieto (delibera AURI n.32 del 26/06/2022)”.

Tardani risponde alle critiche sulla sua partecipazione in passato a manifestazioni contro la discarica e spiega, “ribadisco la mia posizione e quella del Comune che avevo già espresso all’indomani dell’approvazione delle linee d’inidirizzo del Piano da parte della Regione. Vanno accelerati ulteriormente i tempi per l’individuazione del sito per il termovalorizzatore in modo tale da anticiparne la realizzazione e la messa in funzione prima del 2028 e va messo in campo ogni tipo di iniziativa per ridurre il periodo transitorio in vista dell’entrata a regime del piano. Il mio passato parla chiaro – sottolinea in maniera secca e decisa Roberta Tardani – e non accetto lezioni di coerenza da chi vorrebbe paragonarmi a chi in pubblico si diceva contrario all’ampliamento della discarica e a Perugia svendeva il nostro territorio mettendolo nero su bianco. E sorrido a sentir dire da chi ha avallato e sostenuto i governi regionali e locali precedenti, che hanno portato l’Umbria a essere maglia nera nella gestione dei rifiuti e riempito le nostre discariche, che oggi il sindaco ‘cala le brache’. Rivendico convintamente – eco l’affondo – la partecipazione alle manifestazioni contro le scelte che rischiavano di penalizzare e purtroppo hanno penalizzato il nostro territorio e anche da sindaco ho portato avanti con responsabilità e determinazione questa linea contrastando e opponendomi nelle sedi opportune a ogni ipotesi che potesse continuare a far pagare a Orvieto i ritardi e le inefficienze accumulati nel passato”.

Il lungo post si chiude con una sorta di appello e un ultima stoccata, “la Regione deve accelerare i tempi di attuazione del Piano. Questa è la voce che deve partire da Orvieto e che dovrebbe essere amplificata da piazze, partiti politici e associazioni. Questa è la battaglia per difendere Orvieto, non le schermaglie contro il sindaco per mere ragioni elettorali”.