L’amministrazione comunale di Orvieto, “il 25 aprile per mantenere viva la memoria e un futuro di pace”

In occasione del 79esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal totalitarismo l’amministrazione comunale di Orvieto ricorda il coraggio e il sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà e la democrazia. Una giornata che deve essere un momento di riflessione e di unità per la nostra comunità, non certo di contrapposizione. Eventi così significativi non possono alimentare discordie e divisioni che rischiano di far perdere il senso autentico di ciò che ricordiamo, la liberazione dall’oppressione ma anche il valore della coesione sociale, della tolleranza e del rispetto reciproco. Il 25 aprile ci deve ricordare che la nostra forza sta proprio nella capacità di unirci intorno a valori comuni, dovremmo usare questa occasione per mantenerne viva la memoria, rafforzare i legami che ci uniscono, lavorare fianco a fianco per un futuro in cui la pace e la solidarietà siano sempre al centro delle nostre azioni.




Il padre del ragazzo infortunatosi con il calciometro, “serve più sicurezza”

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo un articolo firmato dal padre del ragazzo che ha avuto l’incidente alle giostre di Ciconia. Lungi da noi voler giustificare o alleggerire l’accaduto. Sicuramente la contravvenzione è adeguata all’infrazione. Forse, essendo la prima volta, si poteva trovare un giusto compromesso dopo aver eliminato i giochi non a norma. La foto pubblicata non ha a che fare con l’incidente di cui si parla nell’articolo.

“Nel quartiere di Ciconia, la festa è stata interrotta da un’ombra sinistra: l’incidente su una giostra che ha scosso la comunità e sollevato domande sulla sicurezza degli eventi pubblici.

La polizia locale, intervenuta dopo il tragico episodio, ha scoperto una serie di irregolarità che hanno portato alla multa dei gestori delle giostre e alla sospensione delle licenze per tutti i giochi, compresi quelli in regola. Questa decisione drastica è stata presa con fermezza per garantire che la sicurezza dei partecipanti sia sempre prioritaria. È facile dimenticare che su quelle giostre potrebbe essere salito un bambino piccolo, e le conseguenze di un altro incidente sarebbero state devastanti. La sicurezza non è un optional, è un obbligo che non possiamo permetterci di trascurare.

Gli operatori delle giostre, pur essendo stati avvertiti delle regole e degli standard da seguire, hanno trascurato i protocolli di sicurezza, mettendo a rischio la vita dei partecipanti. È imperdonabile che abbiano messo il profitto prima della sicurezza delle persone. Adesso, mentre i gestori lamentano le perdite finanziarie, non dobbiamo dimenticare che la priorità assoluta è la sicurezza pubblica. La multa e la sospensione delle licenze sono un monito chiaro a tutti gli operatori di eventi pubblici: la sicurezza non è negoziabile. La comunità di Ciconia ora si trova a dover affrontare una festa privata di una delle sue attrazioni principali, ma è un sacrificio necessario per garantire che ogni partecipante possa tornare a casa sano e salvo.

In conclusione, dobbiamo essere vigili e non scendere a compromessi quando si tratta di sicurezza pubblica. Che sia una festa o qualsiasi altro evento, la sicurezza deve sempre venire prima.”

Saluti il Padre della parte lesa.




Nova con l’Anpi, 25 aprile la libertà è di tutti

Ringraziamo l’Anpi per l’invito che raccogliamo con grande piacere. Parlare del 25 aprile è parlare del futuro di questo Paese, del nostro ruolo di cittadini e del percorso che stiamo facendo con tutto il gruppo di Nova. 

In queste settimane la città si è animata attorno al dibattito politico sulle prossime elezioni amministrative e da qui a poco più di un mese saremo chiamati a esprimere la nostra preferenza nelle urne. 

La contrapposizione tra confronto pubblico e voto libero da un lato e la loro negazione dall’altra, può spiegare, meglio di tante parole, l’importanza del 25 aprile.

È in questo giorno che celebriamo la liberazione dal nazifascimo (non celebriamo la libertà in generale, la differenza non è banale) che aveva portato il nostro Paese e il mondo intero sul baratro della barbarie. La scelta che è stata compiuta dalle donne e dagli uomini di allora è viva e attuale, non è solo memoria ma un principio fondante del nostro agire quotidiano. 

Siamo chiamati a rinnovare costantemente la scelta di libertà, ogni giorno, contro chi la vuole negare, chi esercita la violenza, chi opprime. Nel farlo dobbiamo essere consapevoli che non possiamo agire da soli. La difesa della libertà, la volontà di costruire un domani che non dia residenza ai rigurgiti fascisti, può essere sostenuta solo con un agire comune, con la partecipazione di tutti e se ci riconosciamo come comunità unita attorno a dei principi assoluti. Quello dell’antifascismo è un principio assoluto. 

Calvino ne “Il Sentiero dei Nidi di Ragno”, dice che la storia è fatta di piccoli gesti anonimi. Ci riporta alla responsabilità di non dimenticare il senso di questa giornata che è principio fondante della nostra vita comunitaria. E ci ricorda che ogni giorno siamo chiamati a far vivere quello spirito, ogni giorno possiamo scegliere da che parte stare, ogni giorno possiamo testimoniare una specifica idea di società, plurale, inclusiva, partecipe e libera. 

Nova si fonda su questi valori, mette al centro la persona e la comunità, è capace di parlare e dialogare con tutti e può farlo forte di principi fondanti chiari e solidi, come quello dell’antifascismo e dell’opposizione a qualsiasi totalitarismo. Questi principi hanno guidato Nova fino a questo momento ed è su questi pilastri che desideriamo costruire una fiducia solida tra noi e i cittadini. Non verremo mai meno a questi valori, alle fondamenta della nostra società civile, ai principi costituzionali. Ci sentiamo custodi del bene più prezioso, la libertà democratica, costruita sulla partecipazione, per il bene di tutti. 




La ditta appaltatrice non paga gli stipendi da inizio anno, le vigilanti degli scuolabus per le materne si licenziano e il servizio è sospeso da due giorni

Negli ultimi due giorni prima del ponte del 25 aprile i genitori dei bambini della scuola materna si sono ritrovati senza lo scuolabus. Non è stato uno sciopero o un guasto improvviso ma la mancanza dei personale di sicurezza che per legge deve essere a bordo dei mezzi durante il trasporto dei più piccoli.

Il servizio di guardiania è stato affidato in appalto a una ditta esterna, la Falchi srls con sede a Vicenza. Una dipendente ci ha riferito che l’intero gruppo si è licenziato per giusta causa per tentare di recuperare almeno le ultime tre mensilità, delle quattro rimaste in sospeso. Il problema non è nuovo. Anche nel recente passato ci sono stati ritardi tanto che ai rappresentanti dell’azienda sono state inviate mail e pec chiedendo il dovuto. Gli stipendi sono arrivati sempre con ritardo e ora da gennaio le dipendenti hanno lavorato, assicurante il servizio, in attesa che qualcosa si muovesse. Del problema è stato interessato anche il Comune, Ente appaltante. Sempre secondo la dipendente “ci è stato detto che avrebbero preso i provvedimenti del caso, fino all’annullamento dell’appalto con il conseguente affidamento temporaneo a un ditta locale, ma ad oggi (24 aprile ndr) ancora niente”. La Falchi srls ha comunicato che fino al 24 aprile non avrebbe fornito il servizio di vigilanza sui mezzi dedicati al trasporto dei bambini delle materne e che avrebbe ripreso la normale attività a partire da lunedì 29 aprile. Permangono delle incertezze che seguiremo come giornale, a partire dai problemi dell’azienda che, sempre secondo quanto riferito dalla dipendente, ormai ex, sembrerebbe avere il Durc scaduto e che si sarebbe vista estromessa dal Comune di Merate per motivi simili, ma il condizionale rimane d’obbligo per la mancanza di conferme dirette.

Ora rimaniamo in attesa dei prossimi sviluppi. Il 29 aprile l’azienda ha assicurato la ripresa del servizio a bordo degli scuolabus del Comune di Orvieto. Intanto rimangono i lavoratori senza stipendio da ormai quattro mesi e i disservizi subiti negli ultimi giorni dai cittadini che usufruiscono dello scuolabus per i loro figli.




Niente giostre a Ciconia, maxi-verbale della Polizia Locale per alcune irregolarità e sospensione delle licenza

E’ festa a Ciconia, ma non del tutto. E’ sicuramente ancora fresco il ricordo di don Augusto ma non è solo questo. Manca la musica a tutto volume, le grida dei giovani impegnati in gare sull’autoscontro. Mancano le giostre. In tanti si sono chiesti cosa sia successo. Qualche giorno fa c’è stato un incidente a un ragazzo. Un calcio dato probabilmente con troppa veemenza per raggiungere un punteggio alto e patatrac. Il ragazzo si fa male. Arrivano i soccorsi, tanta paura ma alla fine tutto si è fortunatamente risolto con una decina di punti di sutura. Scatta la macchina dei controlli sulle giostre.

Il giorno successivo gli agenti della Polizia Locale hanno elevato verbali per un totale di oltre 9 mila euro. Alcuni giochi, una decina, non sono inseriti nel piano di sicurezza e per questo i gestori vengono multati. Sempre durante gli stessi controlli viene multato anche il carrello dello zucchero filato. Non solo, viene anche sospesa la licenza per tutti i giochi, anche quelli in regola. Giostre chiuse alla vigilia della grande e tradizionale festa di Ciconia. Il comando di Polizia Locale ha voluto usare la mano pesante applicando tutte le sanzioni al massimo. E’ una violazione, hanno sbagliato ma probabilmente si sarebbe potuto utilizzare un metro diverso, senza lasciare monchi questi giorni di festa per il quartiere. I gestori, che da circa 40 anni vengono a Orvieto per la festa, sono sgomenti e nonostante abbiano già pagato l’occupazione del suolo pubblico, i contratti di luce e acqua temporanei anche per le case mobili e soprattutto anticipato le spese di viaggio da Bolzano, ora si ritrovano a non poter rientrare almeno delle spese. I giovani, invece, si ritrovano senza le loro giostre, e il quartiere un po’ più buio, silenzioso e orfano di una delle principali attrazioni delle festa.