Il futuro è sulla strada giusta, ecco il simbolo della lista civica Roberta Tardani Sindaco

Con un video sui canali social e una campagna di affissioni è stato svelato il simbolo della Lista Civica Roberta Tardani Sindaco e il claim che accompagnerà la campagna elettorale per la conferma a sindaco di Orvieto di Roberta Tardani: il futuro è sulla strada giusta.

“Dopo cinque anni alla guida della città – afferma Roberta Tardani – vogliamo proseguire questo percorso di crescita e sviluppo insieme all’intera coalizione di centrodestra, FdI, Forza Italia, Lega, Noi Moderati, Udc, allargata alle forze civiche che condividono il nostro progetto. In questa nuova sfida ci accompagnerà una lista civica che mette insieme competenze, esperienze e sensibilità nuove e che ha scelto un simbolo molto particolare e pieno di significati. Il simbolo contiene due graffette unite a forma di cuore che tengono insieme il tricolore che si snoda come una strada”. 

“Il cuore formato dalle due graffette – spiega – rappresenta la passione e la dedizione, perché ogni nostra azione e scelta è dettata dall’amore per Orvieto e per i suoi cittadini. Rappresentano il concetto di collaborazione e condivisione, perché lavorando insieme è possibile raggiungere ogni risultato e traguardo ambizioso per la nostra città. Rappresentano una connessione con i giovani e sono oggi una emoticon molto utilizzata sui social media. Perché il nostro impegno è rivolto a fare di Orvieto un luogo di opportunità e di futuro per le nostre ragazze e ragazzi. Rappresentano un ponte tra passato e futuro, uno strumento di lavoro tradizionale che ha trovato spazio nei nuovi linguaggi contemporanei. Perché, seppur radicati alle nostre origini, vogliamo una città dinamica proiettata alla modernità e all’innovazione. Rappresentano la concretezza, sono qualcosa di reale e tangibile. Perché è la concretezza che guida il nostro impegno e il nostro lavoro.  Sono la continuità di cui abbiamo bisogno. Le graffette sono strumenti utilizzati per unire documenti e progetti, simboleggiano il progresso graduale nel raggiungimento degli obiettivi. Perché il nostro è un lavoro in corso, parte di un processo continuo di sviluppo dove ogni azione compiuta in questi anni è di base e di supporto per continuare a costruire un futuro migliore per la città. Orvieto merita di andare avanti – conclude Roberta Tardani – perché il futuro è sulla strada giusta”.

Sabato 4 maggio, alle 18 al Palazzo del Popolo, si terrà l’evento di lancio della campagna elettorale di Roberta Tardani insieme alle liste che sostengono la sua conferma a sindaco.




Il Pd orvietano? Citofonare a Chi l’ha visto

Sotto i baffi niente. La bonomia, l’umanità, la simpatia e la generosità di Stefano Biagioli non si stanno rivelando sufficienti per tamponare e nascondere il vuoto assoluto con cui il Pd orvietano si sta avvicinando alle elezioni come un fantasma della politica. Niente idee, niente progetti, niente classe dirigente, niente partecipazione, niente proposte, niente entusiasmo, niente visibilità, niente di niente. Le macerie fumanti di un partito che non esiste più e di cui sono rimasti il simbolo, i mitici militanti ottuagenari di Sferracavallo e qualche ex capo incanutito e imprigionato nella nostalgia del tempo che fu, ha in mano solo una carta da giocare. Quella dello zoccolo duro. Lo zoccolo di chi ha votato per una vita comunista a prescindere e che vota ancora Pd a prescindere da tutto, anche dall’evanescenza del nulla totale di oggi. Svettante sui 6×3 di berlusconiana memoria c’è poi la sindaca uscente ed aspirante rientrante Roberta Tardani. Sempre più affannata, insegue i possibili elettori collegandosi dai social una volta dal Vinitaly (ci mancherebbe che non si va al Vinitaly) e l’altra da una corsa campestre. Si dibatte senza posa come una mosca intrappolata in un bicchiere rovesciato, sta seriamente pensando di asfaltare anche la scala interna del palazzo comunale e compie sforzi disumani per far apparire Orvieto una città in grande spolvero, contro ogni studio e statistica da cui emerge invece la foto impietosa e veritiera di una comunità in declino. Per campare bene solo di turismo devi essere Venezia o Rimini, ma lei ancora non riesca a capirlo. Lo sforzo titanico della sindaca uscente e aspirante rientrante di descrivere una realtà che esiste solo dentro la sua bacheca facebook è encomiabile, ma una certa esperienza l’ha ormai acquisita e sa che le operazioni di propaganda più spregiudicate è bene che portino il timbro (e la faccia) di qualcun altro. Ecco allora entrare in scena, sprezzante del pericolo, il valoroso candidato Spagnoli con la mirabolante promessa elettorale in zona Cesarini di fare la scuola di polizia alla Piave. Difficile capire se sia il caso di sorridere o indignarsi per l’idea non proprio edificante che questi dimostrano di avere degli orvietani. Resta la malinconia di vedere una bravissima persona dilapidare la stima acquisita con merito in tanti anni con la divisa blu in un contesto che non gli appartiene. Meglio ricordarselo sfrecciare a 150 chilometri in autostrada per arrestare i cattivi piuttosto che vederlo oggi barcollare incerto come un gattino cieco nei meandri della politica di paese. Che tenerezza. Ormai è evidente a tutti che la vera alternativa al sistema attuale è rappresentata da Roberta Palazzetti, l’unica che, per capacità, curriculum ed esperienza internazionale appare in grado di rimettere Orvieto sulla strada della crescita e in collegamento col mondo che conta oltre che con la sagra della tortuccia. Se nel circo Togni della politica locale c’è qualcuno che può vantare risultati veri non c’è dubbio che sia solo la “figlia di Elio e della Flora”.
C’è poi il fenomeno sociologico di Nova. Espressione eloquente di una borghesia quasi sempre minoritaria, ma con una ipertrofica concezione di sè tipica di chi pretende, in virtù di privilegi economici ed “esperienze fatte fuori”, di aver acquisito la credibilità politica di candidarsi a guidare una città, pur non essendo in grado di partorire a un mese e mezzo dalle elezioni nemmeno mezza idea politica, schifando anzi la politica e con zero esperienza da far valere. Un mix avvelenato di classismo novecentesco, fighettismo da ztl e qualunquismo grillino.




Nova presenta i candidati il 19 aprile al Palazzo dei Sette

A distanza di pochi giorni dall’inaugurazione di PiazzaNova, siamo di nuovo pronti ad invitare cittadine e cittadini ad un momento di condivisione: venerdì 19 aprile alle ore 18.30 Nova presenterà ufficialmente la squadra che si candiderà alle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno per il comune di Orvieto. Presso l’atrio del Palazzo dei Sette presenteremo i candidati alla carica di consigliere e il candidato Sindaco: espressione, insieme al resto della squadra operativa e dell’assemblea soci, del progetto politico di partecipazione e rinnovamento che muove Nova sin dalla sua nascita. Nova ha un chiaro obiettivo, un disegno di cambiamento che vogliamo raccontarvi per mezzo dei volti e delle voci di coloro che hanno scelto di raccogliere questa sfida e che vogliono in prima persona impegnarsi in un’impresa ambiziosa quanto pragmatica.
Le idee e il metodo sono per noi molto più importanti di ogni personalismo, motivo per cui questo stesso evento sarà un momento per condividere con la cittadinanza l’entusiasmo che ci anima e alcune delle nostre proposte programmatiche di cui la squadra stessa si farà portavoce. I candidati di Nova rispecchiano i principi dal quale il progetto si è originato e incarnano i valori dell’eterogeneità e della trasversalità che consideriamo essenziali per un governo della città capace di cura, ascolto e lungimiranza.
Vi aspettiamo venerdì 19 alle 18:30 presso l’atrio del Palazzo dei Sette, Orvieto.




“Abitiamo Orvieto”, i quattro candidati intervistati sul tema dell’abitare

“Abitare Orvieto” è un gruppo spontaneo di persone che considera l’abitare molto di più che il mero risiedere in un luogo e che ritiene necessario considerare i cittadini come parte attiva della progettazione delle politiche del territorio che li riguarda.

Considerata l’importanza di questo tema e la necessità di dare la possibilità alla cittadinanza di potersi informare, il comitato cittadino ha organizzato “Abitiamo Orvieto.”, un incontro pubblico che si terrà ad Orvieto, presso la Sala del Carmine, sabato 20 aprile, ore 17,30.

L’appuntamento si aprirà con l’esposizione del dott. Gianluca Bei, dottorando in geografia economica presso “La Sapienza” di Roma che presenterà la sua ricerca “Regolamentare gli affitti brevi è possibile: approcci, sfide e effetti delle politiche nelle città europee”. Seguirannogli interventi dei candidati Sindaco/Sindaca che risponderanno ad alcune domande sulle questioni emergenti legate all’abitare in questa città, coordinati dal giornalista, Andrea Impannati.

“Abitare Orvieto”, infatti, dopo aver lanciato la chiamata sul web: “di quali risposte ha bisogno la città?” (https://www.abitareorvieto.it), ha raccolto gli impulsi che sono giunti e ne ha fatto una sintesi. Questa ha dato corpo alle domande che sono state inviate ai candidati e rispetto alle quali il comitato di cittadini concentra la sua attenzione e preoccupazione.

Le domande che attendono risposta sono le seguenti:

  1. 1. Quali politiche abitative quindi quali provvedimenti si intendono attuare per affrontare la situazione attuale della città caratterizzata dal calo dei residenti, dalla difficoltà di accesso all’acquisto della casa e alla locazione a lungo periodo, dalla diminuzione dei servizi per gli abitanti, dall’aumento delle strutture ricettizie extra alberghiere?

  • 2. Considerate le esperienze europee e di altri comuni italiani e conosciuti gli effetti negativi di un mancato controllo, si intende regolamentare l’utilizzo ricettivo degli immobili a destinazione abitativa e se sì, come?

  • 3. Rispetto agli immobili di proprietà del Comune, nel vostro programma, è previsto un progetto per di riqualificazione e di destinazione a livello abitativo?

  • 4. Considerato lo stato di abbandono di molte strutture abitative, è possibile effettuare un censimento quindi avere una mappatura aggiornata degli immobili della città di Orvieto per comprendere quali e quanti sono in disuso?
  • 5. quali sono le possibilità che l’amministrazione può mettere in campo in termini di recupero?

 

Ringraziamo con anticipo i quattro candidati: tutti hanno risposto positivamente all’invito e saranno presenti! E proponiamo agli abitanti della città tutta (residenti del centro storico e frazioni, giovani, adulti e anziani) e a coloro che sono interessati, a prendere parte a questo momento di informazione, riflessione e confronto su un tema così importante per il futuro della nostra preziosa comunità: l’abitare! Ci vediamo sabato 20!




La sindaca Tardani a fine mandato se le inventa di tutti i colori. Ecco perché non c’è nulla di reale sulla Scuola di Polizia alla Piave.

Chiedo scusa se abuso della pazienza dei colleghi, ma questa volta mi sento di dover chiedere la cortesia di pubblicare questo mio sfogo. E’ molto lungo, lo so. Ma a volte è opportuno che le promesse impossibili di Roberta Tardani vengano in qualche modo corrette per evitare di ammaliare gli elettori con ipotesi impossibili e false promesse unite a informazioni nascoste o “viziate”.

Non vorrei, infatti, che la proposta arrivata in queste ore sulla possibilità che ad Orvieto venga una delle scuole di polizia fosse l’ulteriore frutto di quei meccanismi di distrazione di massa che sono per Roberta Tardani ormai normali di fronte all’avvicinarsi della scadenza elettorale. Lo dico perché non riesco a capire come tutte le mirabolanti ricette per il futuro della città arrivino sul finire del suo mandato. Per questo penso che si debba avere almeno il buon gusto di non prendere in giro gli elettori.

IN UMBRIA LA SCUOLA DI POLIZIA E’ A SPOLETO

Una scuola di Polizia in Umbria già c’è. All’avanguardia, su 50mila metri quadrati che in oltre 40 anni ha formato 25.000 fra agenti, sovrintendenti e personale della polizia di Stato. E’ dotata di tutto e continua ad effettuare questi corsi. Sta a Spoleto, in Umbria.

Nel 2013 qualcuno immaginò un suo spostamento ma a dicembre del 2023 a Spoleto venne convocato un Consiglio comunale, in forma solenne alla presenza di autorità nazionali e regionali, civili e militari, per la Cerimonia di conferimento della Cittadinanza onoraria all’Istituto per Sovrintendenti della Polizia di Stato “Rolando Lanari” di Spoleto. Quella scuola aprì nel 1998. Ma pensate, questa è la ricostruzione degli anni che servirono per arrivare all’inaugurazione e si cominciò dagli anni ’80.

L’excursus storico legato alla nascita della scuola di polizia venne fatto del vicepresidente del Consiglio comunale Sergio Grifoni e del consigliere Giancarlo Cintioli, che nel corso dei rispettivi interventi in quel consiglio comunale hanno voluto ricordare la nascita dell’Istituto, ripercorrendo i passaggi politici ed istituzionali avvenuti a cavallo tra la fine degli anni ‘80 e gli anni ‘90 e che hanno avuto come protagonisti gli ex Presidenti della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Giorgio Napolitano (Ministri dell’Interno, rispettivamente, dal 4 agosto 1983 al 29 luglio 1987 e dal 1996 al 1998), il Ministro Antonio Gava (all’Interno dal 13 aprile 1988 al 16 ottobre 1990), l’ex sindaco di Spoleto Pietro Conti e Mons. Ottorino Pietro Alberti (Arcivescovo di Spoleto dal 1973 e, successivamente, Arcivescovo di Spoleto-Norcia tra il 1986 e il 1987).

Insomma, la scuola nacque dopo un lavoro istituzionale durato una quindicina di anni che mise insieme istituzioni locali, provinciali, regionali, nazionali, ministri e vescovi. E noi la presentiamo come una cosa che può essere certa? Degna di nota? Ma sulla base di quale ipotesi di lavoro e di quali operazioni di lobby?

Queste.

CHI VIENE AD ORVIETO IL 17 APRILE A VISITARE LA PIAVE

Il 17 di aprile verrà una delegazione ad Orvieto. Istituzionale? No. Un ministro dell’Interno? No. Un Vescovo? No. Viene un sindacato di polizia, il Coisp. E la sindaca afferma che si tratta del sindacato di polizia più rappresentativo in Italia, quasi per dire: “se dietro c’è il più grande sindacato di polizia, beh…

E’ vero? Non sembra davvero così.

E non perché lo dico io ma perché lo dice il Viminale, Dipartimento della sicurezza. Sono dati ufficiali che il Ministero definisce per assegnare la ripartizione dei permessi sindacali fino alla fine del 2024. Dati contenuti in una circolare del Ministero che vi allego.

Questa è la rappresentatività dei sindacati della polizia di stato al 31 dicembre 2022

Siulp 26.048, sul podio anche il SAP a quota 17.391 adesioni e il SIAP a 13.028. Seguono Federazione COISP MOSAP a 12.515 poi Federazione FSP-ES-LS–CONSAP- M.P. a 12.195, ed infine SILP CGIL a 8.199.

Qualcuno dice: il dato “risale al 31 dicembre del 2022”. Vero, ma è l’unico dato ufficiale. Però posso aggiungere che il Coisp sulla propria pagina istituzionale afferma che “nasce nel 1992 ed in breve tempo ha acquisito consenso e forza rappresentativa tali da essere, già dal 1994, (addirittura già due anni dopo ndr) Sindacato maggiormente rappresentativo a livello nazionale”.

Cioè, alla faccia dei dati del Viminale, dicono, nei fatti, di avere più di 46mila iscritti. Tendenzialmente io darei ragione ai dati ufficiali del Ministero dell’Interno.

IL COMUNICATO STAMPA CHE DA’ LA SCUOLA QUASI PER FATTA, ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA PER COLPIRE L’ELETTORATO

Ma veniamo alla boutade sulla scuola di polizia, perché questo è.

Nell’altisonante comunicato stampa che annuncia la visita si leggono argomentazioni fumose e, in rosso se permettete, io ci metto la spiega:

“Nell’ambito della ricerca di una possibile sede idonea da destinare ad una nuova Scuola di Polizia,

(la ricerca la effettua il Coisp che non mi risulta stia facendo altre ricerche in Italia o forse si ma allora significherebbe che Orvieto non è l’unica possibilità)

da sottoporre al Ministro dell’Interno, in un’ottica di condivisione e collaborazione”.

(Noi la vediamo, poi fissiamo un incontro con il Ministero – quando non si sa perché non c’è un tavolo aperto per discutere della cosa – andiamo dal funzionario che ci viene assegnato, parliamo con lui dicendo che abbiamo visto la Caserma Piave di Orvieto e che potrebbe essere la possibile sede di una Scuola di Polizia perché è grande, spaziosa e bella anche se servono almeno 50 milioni di Euro per sistemarla)

“L’iniziativa del sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato, che ha avuto origine dal segretario nazionale del Coisp, Stefano Spagnoli,

(Il sindacato non è il più rappresentativo ma è il quarto però non lo diciamo. Però è il sindacato a cui aderisce chi è fra i candidati per le prossime elezioni ed ha preso in mano le redini di Fratelli d’Italia dopo lo strappo di Garbini e Ceci con Roberta Tardani)

è stata condivisa dalla Segreteria Nazionale, rappresentata dal segretario generale Pianese, si allaccia ad un progetto più ampio per la riqualificazione del complesso.

(Quindi non ci sarà solo la scuola di Polizia ma forse anche quei teatri di posa cinematografici di cui in passato la sindaca Tardani aveva parlato. Vuoi vedere che allora stiamo parlando delle riprese di “Scuola di polizia 7”…).

“Se la scelta, come si auspica, vista la strutturazione e l’ampiezza del sito, dovesse ricadere sull’ex Caserma Piave, già Centro Addestramento Reclute – affermano dalla Segreteria – la nuova Scuola potrebbe accogliere circa mille allievi agenti, oltre al personale della Polizia di Stato e al personale da impiegare, a vario titolo, nelle attività della Scuola”.

(che significa: se riusciamo a fissare un incontro con il Ministero, se sarà possibile fare un’altra scuola di polizia in Umbria visto che ce ne è già una all’avanguardia a Spoleto, se poi convinceremo il Ministero a venire dopo di noi ad Orvieto in delegazione per vedere la struttura, se il Ministero la giudicherà idonea, se poi individuerà le risorse necessarie – almeno 50 milioni di euro – per ristrutturare la Caserma, se la futura legge di bilancio stanzierà i fondi, se, se, se se,,,)

Insomma, questa è la realtà delle cose. Se poi, ancora una volta, gli elettori si vogliono fare buggerare dai fuochi d’artificio di fine mandato, beh. Io non so che dire.

No, anzi, una cosa la dico.


GLI UNICI VERI PROGETTI PER LA PIAVE NON SONO DEL SINDACO TARDANI MA LEI NON LI HA MAI VOLUTI VEDERE

Sulla Caserma Piave come associazione Orvieto Città Aperta, della quale ho l’onore di far parte insieme a tanti amici, abbiamo presentato un progetto che vi allego nuovamente e che sarebbe bello pubblicare in qualche modo sui portali locali:

E’ un progetto che, tra l’altro, potrebbe anche essere integrato con l’affascinante idea progettuale del MOST, approvata dal Consiglio comunale, ideata e proposta da Franco Raimondo Barbabella. Un progetto a quel punto complessivo davvero utile non solo per la rifunzionalizzazione dell’ex caserma Piave ma per la città e per l’intera area orvietana.

Quel progetto sulla Caserma Piave che abbiamo proposto per prima proprio a Roberta Tardani, ha gambe progettuali, (uno studio di ingegneria internazionale ha elaborato il progetto preliminare) ha gambe economiche (c’è un fondo disponibile a investire 80 milioni di euro), ha contenuti di gestione per la disponibilità di primarie università italiane ed estere a farne il college di riferimento in Italia.

E’ un progetto integrato perché oltre al college, le residenze per gli studenti, la mensa, le aule propone spazi per la promozione del prodotto tipico Orvietano, ha un auditorium, prevede un albergo capace di dare una risposta alla ricettività per rispondere alle esigenze del turismo congressuale legato al Palazzo dei Congressi, può contenere il Most.

Eppure quel progetto la sindaca Tardani non lo vuole, non lo ha mai preso in considerazione, ha surclassato gli incontri. Lo ha bocciato perché immaginato e perseguito da chi non la pensava come lei.

Non solo. Alla recente iniziativa “L’economia della conoscenza per il futuro di Orvieto. Quali strategie per il polo universitario e l’alta formazione” organizzata il 9 settembre scorso per iniziativa della casa editrice Intermedia Edizioni e di Cogesta Servizi Orvieto in collaborazione con il Club Amici della Stampa e del neo costituito comitato “Universitas studiorium” se ne è andata stizzita proprio perché quel progetto è stato nuovamente presentato in quella sede, ricevendo tra le altre cose consensi da parte di tutti coloro che a quel convegno hanno partecipato.

Noi di Orvieto Città Aperta ringraziamo Roberta Palazzetti e Stefano Biagioli, i due candidati presenti a quell’iniziativa, che quel progetto invece non solo lo hanno apprezzato ma lo hanno considerato degno di approfondimento per la prossima amministrazione che, io personalmente, auspico vedrà lei, Roberta Tardani sedere tra i banchi dell’opposizione.Inoltre personalmente la sfido. Da cittadino, da giornalista che deve raccontare la verità delle cose, da persona che tiene all’orvietano, da elettore di questo territorio. Se veramente ha altre idee “reali e sostanziali” e non semplici boutade sul futuro della Caserma ce le dica. Ma la prego, eviti di gettare continuamente fumo negli occhi agli Orvietani che, davvero, non se lo meritano.