Sono la figlia di Elio e della Flora

Non sono una di fuori, come pensa qualcuno, sono una di voi. Sono nata ad Orvieto, sono la figlia di Elio e della Flora. Il babbo ha aperto il primo supermercato in città, al Cordone, dove lavorava anche la mamma, ed è stato presidente dell’USO (Unione Sportiva Orvietana).

Qui ho studiato fino alla maturità classica, poi sono andata a studiare all’Università a Perugia e subito dopo sono andata a lavorare, in giro per il mondo.

Ho lavorato in grandi aziende multinazionali, ho ricoperto incarichi di vertice, ho vissuto in 22 Paesi del mondo, ma ad Orvieto sono sempre tornata appena possibile. Sempre ad Orvieto per la Palombella e il Corpus Domini, ad Orvieto per le festività natalizie e pasquali, ad Orvieto per le ricorrenze e i momenti importanti della famiglia. Ad Orvieto mi sono sposata, ad Orvieto ci sono le mie sorelle con le loro famiglie, ad Orvieto ci sono i miei più cari amici, quelli della gioventù, dei tempi spensierati e disinteressati.

E ad Orvieto sono tornata, libera ormai dagli impegni di lavoro, per offrire alla mia città, se gli elettori lo vorranno, quanto ho appreso in tanti anni di vita aziendale, di relazioni istituzionali, di rapporti con enti pubblici territoriali e di gestione di sistemi complessi.

E le prime due cose che ho appreso sono che ci vogliono competenze adeguate per ogni attività e ci vuole una squadra forte, perché una persona sola al comando, per quanto brava possa essere, non è mai una buona soluzione. Per questo ho già messo in piedi una squadra di professionisti in tutti i settori di maggiore interesse per l’amministrazione, uomini e donne che si sono offerti di lavorare con me per questa grande sfida.

La mia candidatura nasce come proposta civica alla città e tale rimarrà. Se ci saranno forze politiche disponibili a sostenermi saranno benvenute ma non condizioneranno la laicità di questa proposta. E questo non sarà certo un punto di debolezza, al contrario sarà la mia forza.

Del resto, cosa ha valso ad Orvieto avere amministrazioni di destra o di sinistra negli ultimi 10 anni quando a livello regionale o nazionale sedevano i loro amici di destra o di sinistra? Questo ha aiutato Orvieto ad avere una sanità migliore e un Ospedale degno del suo ruolo? Questo ha migliorato i servizi di trasporto? Questo ha portato scuole di formazione o università? Ha aumentato posti di lavoro? Ha migliorato la qualità della nostra vita?

La verità è che queste gestioni partitiche hanno solo generato una subordinazione del territorio orvietano. Gli orvietani lo hanno capito e hanno tentato di reagire passando da un’amministrazione di sinistra ad una di destra e viceversa, senza riuscire ad ottenere però un vero cambiamento.

Da qui nasce la nostra Proposta Civica, una proposta indipendente che rappresenta la vera forza di cambiamento, senza subordinazioni, esclusivamente indirizzata agli interessi della città e degli orvietani. Soluzioni fattibili, progetti concreti, persone capaci: questa è la nostra formula. E poi ascolto e rapporto diretto con la gente e con tutte le molteplici forze che la città esprime. Perché questa città è migliore di chi l’amministra.

Sulla questione che sarei molto legata alla Rupe non mi soffermo se non per dire che ognuno di noi è legato al luogo dove è nato e dove ha vissuto soprattutto l’infanzia e l’adolescenza, ma questo non significa che io non abbia in giusta considerazione tutto il territorio orvietano. Del resto, i problemi, come le opportunità, sono uguali per tutti: la salute, l’occupazione, i trasporti, il decoro urbano, non hanno confini. Ogni realtà però ha la sua vocazione e ogni realtà ha le sue potenzialità. Il punto è come utilizzarle al meglio e come renderle produttive per creare la migliore vivibilità. Io ho già ingaggiato le persone giuste per offrire ad ogni parte della città le più adeguate soluzioni.

Proposta Civica vuole realizzare una città ideale e riteniamo che sia tale quella che non lascia indietro nessuno. Non è uno slogan, è un punto programmatico, e la differenza non è un dettaglio.