Due giornate di raccolta viveri per la Caritas diocesana il 23 e 24 marzo

È in programma per le giornate di sabato 23 e domenica 24 marzo, nel territorio della Diocesi di Orvieto-Todi, una giornata di raccolta viveri (olio di oliva, tonno, pomodori pelati, legumi in scatola, carne in scatola, zucchero, farina, pasta e riso) promossa dalla Caritas.

La raccolta sarà svolta porta a porta, nei supermercati e presso le chiese parrocchiali. Per avere maggiori informazioni e contribuire all’iniziativa è possibile contattare il parroco della propria zona o la Caritas Parrocchiale – Interparrocchiale più vicina. Per la Parrocchia di Sant’Andrea la raccolta è prevista per il 24 marzo dalle 11,30.




Limitazioni, ritardi e cancellazioni dei treni tra il 23 e il 25 marzo per lavori infrastrutturali sulla linea AV

Nei giorni 23 e 24 marzo sono previsti i lavori di potenziamento infrastrutturale sulla linea ad alta velocità tra Roma e Firenze che determineranno un conseguente miglioramento della regolarità della circolazione e della qualità del servizio per i passeggeri. A seguito di questi lavori, i treni ad alta velocità, gli Intercity e i treni del Regionale di Trenitalia subiranno alcune modifiche alla circolazione, con allungamenti dei tempi di viaggio, deviazioni di percorso, limitazioni e cancellazioni. 

I lavori dureranno 24 ore (dalle ore 14:20 del sabato alle 14:20 della domenica) e potranno determinare per Frecce, Intercity, Eurocity ed Euronight l’aumento dei tempi di percorrenza fino a 80 minuti. Il viaggio sui treni del Regionale, invece, potrà durare fino a 60 minuti in più.  

Nella giornata di sabato 23 marzo 70 Frecce e 7 Intercity e 8 Intercity Notte subiranno cancellazioni o deviazioni sulla linea lenta tra Settebagni e Orte, con aumento dei tempi di percorrenza fino a 80 minuti. Le Frecce cancellate sono alcune di quelle che viaggiano tra Salerno, Napoli e Roma, tra Salerno e Milano e tra Salerno e Torino; tra Roma e Genova, tra Roma e Venezia, tra Roma e Mantova e tra Napoli, Roma e Brescia; tra Fiumicino, Roma e Venezia; tra Bardonecchia e Napoli, tra Milano e Benevento. I treni del Regionale che subiranno cancellazioni o deviazioni di percorso tra Settebagni e Orte sono 49, tra cui alcuni di quelli che viaggiano nel Lazio e alcuni di quelli che collegano il Lazio con Toscana, Umbria e Marche. Registreranno aumento dei tempi di percorrenza fino a 50 minuti, limitazioni a Orte/Fara Sabina o a Roma Tiburtina/Roma Ostiense e modifiche di orari. 

Domenica 24 marzo, invece, gli interventi infrastrutturali avranno impatti su 68 Frecce che subiranno cancellazioni o deviazioni sulla linea lenta tra Settebagni e Orte, con aumento dei tempi di percorrenza fino a 80 minuti; 5 Intercity subiranno deviazioni sulla linea lenta tra Settebagni e Orte, con aumento dei tempi di percorrenza fino a 60 minuti. Le Frecce cancellate sono alcune di quelle che viaggiano tra Battipaglia, Salerno, Napoli, Roma, Milano e Torino; tra Benevento e Milano; tra Roma e Genova, tra Brescia e Napoli, tra Mantova e Roma; tra Venezia, Roma e Fiumicino Aeroporto; tra Napoli e Bardonecchia. I treni del Regionale che subiranno cancellazioni e deviazioni di percorso tra Settebagni e Orte sono 26, tra cui alcuni di quelli che viaggiano nel Lazio e alcuni di quelli che collegano il Lazio con Toscana, Umbria e Marche. Registreranno aumento dei tempi di percorrenza fino a 60 minuti, limitazioni a Orte/Fara Sabina o a Roma Tiburtina/Roma Ostiense e modifiche di orari. 

I canali di acquisto di Trenitalia sono aggiornati. 

Lunedì 25 marzo, causa lavori infrastrutturali tra Orte e Roma, i treni ad alta velocità e gli Intercity di Trenitalia che collegano Roma a Venezia e Ancona, e Roma e Napoli a Torino e Milano, potranno subire variazioni, limitazioni di percorso e allungamento dei tempi di viaggio fino a 30 minuti, così come i treni del Regionale.   Informazioni di dettaglio disponibili su www.trenitalia.com (sezione Infomobilità, alla pagina Lavori e Modifiche al servizio) e tramite Smart Caring su App di Trenitalia. Attivo il call center gratuito 800 89 20.




Roberta Palazzetti chi? Troppo sulla “rupe” e poi il civismo rischia di essere una debolezza

La civica Roberta Palazzetti cammina silenziosa verso la candidatura ufficiale il prossimo maggio, quando si avrà l’ufficialità di candidati e liste.

Nei primi giorni dopo l’annuncio in tanti si domandavano “chi è, un’altra da fuori?”.  Ora a distanza di qualche mese la riconoscono ma non è tutto ora quel che luccica.   Persistono le debolezze, due in particolare, l’essere civica e troppo “rupestre”.

Già, il civismo che in altri comuni ha dato prova di funzionare (basti pensare al caso di Pizzarotti a Parma ndr) qui a Orvieto non ha mai avuto appeal anche se, ad esempio, l’attuale sindaca è espressione di una lista civica.  Ma gli esempi di flop nel passato si sprecano e gli esempi di civici super-targati non aiutano a pensare a un politico non legato a interessi di qualsivoglia partito.  E poi, come sempre, c’è il dubbio sulla forza contrattuale fuori dalla valle del Paglia.  A Perugia, Terni, Roma l’eventuale sindaca civica si ritroverebbe sola, senza alleati nei posti chiave.  Palazzetti vuole essere l’eccezione e per quale motivo?

Secondo punto debole è il suo essere stata fuori Orvieto per molto tempo e contemporaneamente molto legata alla “Rupe”.  Un candidato sindaco deve conoscere il territorio che ha intenzione di governare, le sue debolezze, le sue eccellenze, le sue criticità, le sue tradizioni…insomma tutto.  E invece Roberta Palazzetti, manager molto stimata, si badi bene, è stata lontana per qualche lustro, ha vissuto fuori e nei suoi viaggi tornava a casa, fra gli amici e nei locali della “rupe”.  Sì, la rupe, altro problema irrisolto in città.  E’ il motore, il cuore, muove l’economia in parte ma non tutta e nel corso degli anni ha perso residenti a vantaggio di altri quartieri.  Essere estremamente “tufacei” non è più un vantaggio e chi abita altrove chiede, “Roberta, chi?”.  Tra Ciconia, Orvieto Scalo, Sferracavallo, Canale, Sugano e tutte le altre frazioni in tanti si chiedono chi sia la candidata civica, la manager; che sia un ologramma?

In tempi di intelligenza artificiale e un po’ di metaverso il rischio è alto…




Roberta Tardani, i disperati fuochi d’artificio di chi sa di aver fallito su tutto

Presenziare, asfaltare, postare, inseguire. Inseguire, postare, asfaltare, presenziare. Osservare il frenetico attivismo in cui si dibatte il sindaco uscente di Orvieto Roberta Tardani consente di capire come si comporta una persona furba quando capisce di non aver combinato niente, di aver fallito il 99,9 % delle promesse elettorali, ma con la forza della disperazione è anche convinta di poter convincere tutti che non sia affatto cosi e che, al contrario, si debba anche rivotarla.  Basta dare un’occhiata al programma elettorale del 2019 per avere conferma di quanto totale sia il fallimento di Roberta Tardani.  E’ una lettura imbarazzante, pochi politici hanno collezionato tanti flop. Siamo di fronte a una sindaca che ha sempre concepito questo ruolo nella versione paesana della presidente della pro loco, essendo incapace di agire come un soggetto concentrato sul creare occasioni di sviluppo.

In questi anni Orvieto ha continuato a perdere opportunità, abitanti e speranze. Non esiste nessun indicatore che confermi qualche minino andamento positivo delle cose che contano: servizi per i cittadini, sanità, trasporti, economia, demografia. La Orvieto del 2024 è, se possibile, messa ancora peggio di quella del 2019 e la colpa è soprattutto di una destra priva di classe dirigente e guidata da colei che il suo predecessore aveva profeticamente bollato come “inadeguata a fare il sindaco”. L’ospedale di Orvieto versa in condizioni che definire precarie è dire poco mentre la sanità privata è decollata. I problemi dei pendolari si sono aggravati e non è stato fatto nulla per migliorare i collegamenti ferroviari.  Il centro storico è un non luogo sempre più spettrale. Nessuna politica per attrarre investimenti è stata mai realizzata.  Nessuna azione per attrarre nuovi residenti anche smart worker ha avuto successo.  La fuga dei giovani non accenna a diminuire.  Sono stati buttati tanti soldi dalla finestra per l’inutile candidatura a capitale della cultura. Il Centro studi è rimasto abbandonato a se stesso e nessuna politica sull’alta formazione è stata intrapresa. L’elenco è lunghissimo.

La sindaca Tardani è stata solo brava a far finta di essere stata lei l’artefice di quell’incremento del turismo che, dopo il covid, sta interessando anche il più piccolo paese della provincia italiana. Per mantenere la poltrona sempre più incerta la vostra sindaca confida disperatamente nella tenuta elettorale di quella rancorosa e ben nota fascisteria locale da cui molti elettori di destra stanno ormai prendendo le distanze di giorno in giorno.  Lì siamo alle comiche vere e proprie con Stefano Spagnoli che giovedì ha descritto i tardaniani come un gruppo di incapaci e il giorno dopo è stato costretto a rimangiarsi tutto ed accodarsi come ruota di scorta allo stesso gruppo a cui il giorno prima non avrebbe affidato la gestione del suo pianerottolo.  Intanto la povera Tardani asfalta freneticamente le strade come facevano nel dopoguerra prima delle elezioni i sindaci dei paesini, presenzia a tutto, adesso a maggio arriveranno anche cresime e comunioni.  E poi posta, posta, posta, posta su facebook tutto senza prendere fiato.   Scomparso Pier Luigi Leoni, a destra gli è rimasto solo facebook e la tendenza disperata a cercare di intestarsi tutti i meriti dell’ultimo minuto.

Nell’arco di una manciata di giorni il suo forsennato movimentismo dovrebbe servire a convincere gli elettori che ha risolto tutte le questioni che ha invece abbandonato per anni. Dai regolamenti sui B&B, alla riapertura del tribunale fino all’imminente novità di una soluzione per la Piave. Il solito repertorio degli inconcludenti insomma, ma ancora detentori di una certa popolarità. Sempre più sola e sempre più nervosa, la sindaca sa di non aver combinato nulla di significativo per gli orvietani che presto potrebbero riservarle la fine politica di Toni Concina. Che almeno aveva il suo stile e suonava benissimo il piano.




Il sottosegretario Delmastro rassicura sindaca e associazione forense, “il Tribunale di Orvieto non è fuori da giochi per la riapertura”

Nella giornata di giovedì 21 marzo il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, e il presidente dell’Associazione Forense di Orvieto, Marcello Caprio, hanno incontrato in Comune il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, ospite in mattinata al Teatro Mancinelli di Orvieto delle celebrazioni del 207esimo anniversario della Polizia Penitenziaria organizzate dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Toscana e Umbria. Presente anche la consigliera regionale e presidente della Terza commissione consiliare dell’Assemblea legislativa umbra, Eleonora Pace.

La visita del sottosegretario Delmastro è stata l’occasione per fare il punto sui progetti del Governo per il ripristino dei tribunali soppressi nel 2012, tra cui quello di Orvieto, nell’ambito della riforma della geografia giudiziaria che sta elaborando il Parlamento. “Questo Governo – ha spiegato il sottosegretario – crede nel valore della giustizia di prossimità e abbiamo lavorato alacremente alla riforma della geografia giudiziaria del nostro Paese. In Commissione Giustizia in Senato c’è una proposta di legge che fissa dei criteri oggettivi con cui cercheremo di individuare in via sperimentale la riapertura di un tribunale al Nord, uno al Centro e uno al Sud per dimostrare che efficienza, efficacia ed economicità si possono coniugare con prossimità territoriale. Nella proposta ci saranno criteri oggettivi di valutazione quali ad esempio, quanto sia o meno infrastrutturato un territorio, il circondario interessato dal progetto, le eventuali infiltrazioni criminali sul territorio per cui c’è bisogno di una maggiore attenzione, la vicinanza di un istituto penitenziario e la compartecipazione territoriale. Poi la Camera e il Senato valuteranno questi criteri e decideranno eventualmente l’aggiunta di altri. Non esiste pertanto nessuna lista di tribunali che saranno riaperti o città che sono state escluse – ha aggiunto – e posso sconfessare con assoluta certezza e senza timore di essere smentito l’ipotesi di un elenco di tribunali da riaprire. La proposta di Orvieto presentata dal sindaco e dall’Associazione Forense è sul tavolo come quelle avanzate da altre città e ci saranno peraltro i tempi per adeguarla ai criteri che saranno individuati”.      

Il confronto con il sottosegretario Delmastro – commentano congiuntamente il sindaco Roberta Tardani e il presidente dell’Associazione Forense di Orvieto, Marcello Caprio – è stato molto importante e innanzitutto è stato utile a fugare le voci su presunte liste di tribunali da riaprire dalle quali Orvieto sarebbe stata esclusa. Prendiamo di buon auspicio le parole del sottosegretario considerato che sulla base dei criteri individuati Orvieto non è per nulla fuori dai giochi e che abbiamo tempo per migliorare il progetto già presentato. Partendo dai tribunali soppressi, come lo stesso sottosegretario ha sottolineato, la condivisione con i territori interessati dalla proposta e il contributo concreto della Regione Umbria che sul tema si è già espressa, saranno le condizioni fondamentali per giocare questa partita nella speranza di sanare la ferita di una riforma che ha privato il territorio di un presidio di giustizia ma anche economico e sociale”.




Chiusa il 23 marzo la strada amerina ai “Fori di Baschi” dalle 7 alle 18

La Strada Statale 205 Amerina sarà chiusa al traffico dal chilometro 47,150 al chilometro 48,600 nella giornata di sabato 23 marzo dalle 7 alle 18. Lo dispone l’ordinanza emessa dall’Anas per consentire una serie di interventi nell’ambito dei lavori di miglioramento del tracciato dei cosiddetti “Fori di Baschi”. Con la chiusura del tratto stradale in questione il traffico sarà deviato sulla viabilità secondaria. Considerata la limitazione esistente sulla Strada Provinciale 46, relativa al divieto di transito agli autocarri aventi massa a pieno carico superiore a 70 quintali, gli itinerari previsti saranno i seguenti.

Per i veicoli a pieno carico con massa inferiore a 70 quintali :

  •  il traffico proveniente da Nord – Orvieto e diretto a Sud – Amelia sarà deviato sulla SP 46 all’incrocio “Lubriano” in prossimità del km 48+600, proseguirà fino all’incrocio con la SP 98 e da qui transitando lungo la medesima strada provinciale SP98 riprenderà la S.S. 205 in prossimità dell’incrocio ” Castiglione in Teverina” al km 47+150;
  • il traffico proveniente dalla direzione opposta ( Sud – Amelia ) e diretto ad Orvieto – Autostrada A1 seguirà lo stesso percorso in direzione inversa.

Per i veicoli a pieno carico con massa superiore a 70 quintali:

  • per le provenienze da Nord – Orvieto e dirette a Sud – Amelia utilizzeranno l’autostrada A1 in direzione Sud dallo svincolo autostradale di Orvieto allo svincolo di Attigliano, per poi proseguire sulla viabilità secondaria;
  • per le provenienze da Sud – Amelia e dirette a Orvieto l’itinerario consigliato è utilizzare il percorso indicato fino all’incrocio con la SP 46, proseguire in direzione Lubriano e successivamente in direzione Orvieto;
  • per le provenienze da Sud – Amelia e diretta Autostrada A1 in direzione Nord, l’itinerario consigliato è utilizzare la S.S. 448 in direzione E45- Todi, e da qui proseguire lungo la S.S. 3 bis / E45 in direzione Nord verso lo svincolo autostradale di Bettolle.