Il PD di Orvieto, “non si può legittimare e normalizzare il fascismo”

Legittimare e normalizzare il fascismo, per quello che ha rappresentato nel nostro Paese, è un atto indegno per qualsiasi italiano, a maggior ragione se si ricopre un incarico nelle istituzioni della nostra Repubblica che il fascismo lo ripudia. 

Ancora una volta da qualcuno che siede nel consiglio Comunale di Orvieto si torna a suggerire, far accenno, ad alludere all’adesione ad una cultura e ad un ideale criminale sulla scorta della “libertà di pensiero” e lo si fa citando le parole dell’inno fascista alla vigilia dell’anniversario delle Fosse Ardeatine, a poco più di una settimana dal 29 Marzo, il giorno in cui la Città di stringe intorno alla ricordo dei martiri antifascisti di Camorena. 

Ancora una volta, a fronte di questa nuova e superflua uscita sui social, la nostra Città, che tanto ha dato in termini di risorse intellettuali ed umane per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, esce mortificata da un atteggiamento intollerabile che non può più essere giustificato come l’aplomb caricaturale di un politico di provincia fermo agli anni della propria militanza giovanile. 

Il Partito Democratico di Orvieto si augura che l’Amministrazione Comunale voglia stigmatizzare e prendere le distanze dall’esternazione del suo consigliere di maggioranza che in nessun modo possono essere associate all’immagine di chi Governa la nostra Orvieto. 

Se poche settimane fa Tardani diceva che non si governano le Città con i sogni è importante però che ricordi che le Città si governano con i valori che, per rispetto della nostra storia e della Costituzione che la Sindaca Tardani ha giurato di osservare lealmente all’atto del suo insediamento, non possono che essere quelli dell’antifascismo e della cultura democratica. 

Partito Democratico – Orvieto




Orvieto Sound Festival, il 26 luglio sarà protagonista il cantante Alfa

E’ Alfa il primo nome dell’edizione 2024 di Orvieto Sound Fest. Svelato il primo protagonista della rassegna musicale che, per il quarto anno, si terrà in Piazza del Popolo a Orvieto dal 25 al 28 luglio. Una quattro giorni di concerti che tornerà ad animare la città dopo il grande successo delle prime tre edizioni che hanno ospitato Diodato, Ghemon, Daniele Silvestri, Carmen Consoli, Noemi, Rkomi, Carl Brave, Ernia, Bresh, Alex Britti,  Casadilego, Yuman, Mavie, Greta Zuccoli, Folcast, Erica Mou, Lil Jolie, Giovanni Toscano, Samia e Camilla Magli.

La seconda serata, quella del 26 luglio, porterà a Orvieto Alfa, artista rivelazione del Festival di Sanremo, con il suo tour “Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato”, in apertura il cantautore romano Rondine.

Andrea De Filippi, in arte Alfa, è un cantautore genovese, classe 2000. Con più di 484mila iscritti al canale Youtube e oltre 1.6 milioni di follower su TikTok, conta oltre 658 milioni di stream sulle piattaforme digitali e oltre 206 milioni di views su Youtube. Le sue canzoni sono state condivise in oltre 500mila video su TikTok e i suoi ultimi video sono entrati ai vertici delle tendenze di YouTube. Ha ottenuto due tripli dischi di platino (“Cin Cin”, “bellissimissima <3”), 4 dischi di platino (“TeStA Tra Le NuVoLe, pT2” e “Sul più bello”, “Testa tra le nuvole, Pt.1”, “Before Wanderlust”), e 9 dischi d’oro. All’ultimo festival di Sanremo ha presentato “Vai” e ed emozionato il pubblico del Teatro Ariston nel duetto con Roberto Vecchioni in “Sogna ragazzo, sogna”.

Il debutto di Rondine avviene in piena pandemia mondiale, in quarantena. Il suo primo singolo si chiama “Mascherine”. La mancanza di condivisione di spazi e idee, che hanno colpito molti ragazzi, lo spingono ad alimentare la sua passione per la musica e in poco tempo, si ritrova ad essere ascoltato in cuffia da tanti ragazzi che, come lui, cercano un nuovo modo di evadere dalla quotidianità. Nelle sue canzoni la chiave di volta ha sempre a che fare con il concetto di libertà, anche in “Arresto”, dove parla di bullismo da entrambe le prospettive, vittima e carnefice, entrambi intrappolati nei ruoli di questa violenza. In breve tempo, Rondine si afferma come la nuova voce emergente della Gen Z. Il riconoscimento arriva anche attraverso l’inserimento nelle playlist di genere in Spotify e quello di Cantera Machete nel loro mixtape, selezionato come uno dei talenti più promettenti del momento. Con il ritorno ai concerti, Rondine esordisce anche sul palco e apre i concerti di Bresh, Chiello e Tananai. Il nuovo singolo “Chi l’avrebbe mai detto”, uscito a gennaio 2024,  ha rappresentato l’inizio di una progettualità con Woodworm Label, in collaborazione con Columbia Records. Rondine nell’ultimo anno ha iniziato a lavorare anche come autore, scrivendo canzoni per altri artisti come “Rossofuoco” di Mida, certificata disco di platino.

L’Orvieto Sound Festival è un evento organizzato dal Comune di Orvieto e da OTRlive con la direzione artistica di Pino Strabioli. Prevendite disponibili dalle 14:00 di domani venerdì 22 marzo su Ticketone.it




Marco Franzelli con “Una vita in alto” ospite del Panathlon Club di Orvieto il 22 marzo

Il Panathlon Club Orvieto, in occasione dell’appuntamento di marzo, si regala e omaggia la città e i suoi soci con la presenza di Marco Franzelli. Volto noto delle testate Rai, comunicatore inappuntabile di fatti sportivi e altro, nato a Roma, alla Rai dal 1980, Franzelli ha seguito da inviato le Olimpiadi e i principali avvenimenti sportivi internazionali. È stato telecronista dell’atletica leggera, capo delle redazioni società, servizi speciali e cultura e spettacolo del Tg1. Attualmente è caporedattore nell’ambito della stessa testata.

Le indubbie competenze, che si prestano molto bene alle finalità del Club, saranno mezzo di arricchimento per gli operatori del Panathlon Orvieto, in particolare per ciò che riguarda le aspirazioni dei giovani che sognano carriere luccicanti, quanto feconde di imprevisti. Scrittore per hobby di pubblicazioni, tra le altre, “Lo sberleffo di Godot 2. Alessandro del Piero: l’orgoglio del campione del mondo”, “Ottox100. Da Owens a Bolt, la sfida impossibile di otto medaglie d’oro”, “Una vita in campo” dedicato a Guido Mazzone, allenatore di calcio scomparso di recente, e il recente “Una vita in alto” che, oltre il favore di migliaia di lettori, hanno ottenuto riconoscimenti di grandissimo prestigio.

Ultimi, in ordine di tempo, il 60° Premio Bancarella Sport, come il terzo posto nel Premio di Letteratura Sportiva “Sandro Ciotti”, istituito da qualche anno dal Panathlon Club Milano. Testimonianza, proprio il volume “Una vita in alto” in cui Sara Simeoni, emblema dello sport nazionale ed internazionale si racconta in prima persona a Franzelli, attraverso i retroscena, molti inediti, di una carriera che l’ha portata ad essere eletta atleta del centenario nel 2014 in occasione dei 100 anni del Coni.

E poi aneddoti imprevedibili, comici, bizzarri, insospettabili curiosità e originali ritratti dei personaggi dello sport, e non solo, le cui storie sono intrecciate alla sua. Marco Franzelli, a Orvieto venerdì 22 marzo, sarà ricevuto in Comune alle 17.30. Di seguito, un esauriente “A tu per tu” con protagonista Riccardo Campino, libraio a Orvieto, con il gradito ospite nonché autore di “Una vita in alto”.




Nuovo atto della guerra tra “Fratelli e fratellastri” d’Italia. Giovani, vecchie conoscenze e richiami non democratici

Nuovo atto della guerra tra fratelli e fratellastri d’Italia.  Galeotto su il consiglio comunale dello scorso 15 marzo e il presidente del consiglio comunale che ha rimarcato le perplessità sull’operato dell’attuale giunta. La risposta del partito da Terni è arrivata durissima, puntuale e in maniera non tanto velata si chiede a Garbini di trarre le conseguenze della propria posizione, ormai in aperto contrasto con quella del partito.

Ora c’è da capire chi è il fratello e chi il fratellastro.  C’è chi ha preso il partito con percentuali ben diverse da quelle odierne e per quattro anni non ha fatto mai mancare nei momenti topici il proprio sostegno e voto alla maggioranza in consiglio.  Il giovin Umberto, con i suoi pregi e difetti si è trovato a dover affrontare liti, lettere di accuse al Prefetto, frecciatine che hanno logorato il rapporto con Tardani in maniera insanabile; il resto lo hanno fatto le varianti al PRG.  D’altronde Garbini da tempo ha rimarcato di non volere più essere alleato di un centro-destra a trazione Tardani.  Giusto o sbagliato che sia lo diranno gli elettori l’8 e 9 giugno prossimi.

C’è chi ha utilizzato il partito a corrente alternata, entrandovi, poi uscendo e rientrandovi oggi che le percentuali sono alte, altissime.  E il papabile capolista a suo tempo si è presentato come candidato sindaco civico, alternativo e iper-critico nei confronti dell’operato della sindaca Tardani, senza sconti anche a pochi giorni dalla scelta di rinunciare alla corsa per entrare in Fratelli d’Italia e appoggiare l’attuale prima cittadina definita incompetente e soprattutto non fedele al programma elettorale con cui si era presentata e aveva vinto le elezioni nel 2019.  Cosa è cambiato in pochi giorni? E ancora dove sono le smentite o le scuse dell’ex-candidato Spagnoli?  Perché altrimenti dovremmo intendere che la sua opinione è rimasta la stessa e la convivenza sarebbe praticamente impossibile come è già successo nel passato con l’unico rappresentante di Fratelli d’Italia in consiglio comunale.

Infine un richiamo al vincolo elettorale che un consigliere ha solo ed esclusivamente con i propri elettori e non con il partito.  Non solo, il consigliere è garante del rispetto del programma da parte del sindaco.  Se ritiene che non ci siano più le condizioni allora il consigliere può cambiare opinione, sempre in virtù di quel vincolo fiduciario nei confronti degli elettori che non hanno votato necessariamente la coalizione ma hanno votato sicuramente la persona scrivendo la preferenza.  Chiedere altro potrebbe essere un nocumento per la democrazia.