I dubbi del Pd di Porano sulla lista “unitaria” alternativa all’attuale maggioranza

Il Circolo PD di Porano condivide perplessità e dubbi manifestati da due Consigliere comunali di minoranza di Porano sul percorso che ha portato alla presentazione di una lista “unitaria” per contrastare quella dell’attuale maggioranza di centrodestra. L’intento lodevole di condurre a sintesi unitaria l’esperienza dei due gruppi di minoranza si è di fatto infranto a causa dell’evidente deficit di democrazia nella costruzione di un valido, ampio e forte fronte in grado di vincere e ben amministrare il Comune di Porano. L’assenza e il mancato coinvolgimento, come sostenuto dalla due consigliere comunali, delle migliori energie della sinistra democratica, cattolica e socialista di Porano inducono il PD a prendere le dovute distanza da comportamenti settari e autoreferenziali che non producono nulla di buono oggi e nel futuro.
Il generico richiamo alla matrice antifascista della neo-lista “unitaria” non è di per sé un buon viatico nell’intento, malcelato, di rappresentare l’ampio e variegato patrimonio della sinistra; così come non lo è quello alla Costituzione, poiché si tratta di valori comuni che appartengono a tutte le forze politiche e alla stragrande maggioranza del popolo italiano che ad essi si richiamano. In particolar modo non lo è quando i comportamenti effettivi di chi invoca quei valori confliggono con la prassi della democrazia.
Per tali ragioni, nei prossimi giorni valuteremo, assieme agli iscritti, ai simpatizzanti, alle cittadine e ai cittadini che condividono gli stessi dubbi e le medesime perplessità, le modalità di partecipazione alle prossime elezioni amministrative.




Botta e risposta via social tra le candidate Tardani e Palazzetti su Palazzo dei Sette e Corteo storico

Una nuova e bollente polemica è nata intorno alla decisione di trasferire i costumi e le attrezzature del Corteo Storico dalla Caserma Piave al Palazzo dei Sette, occupandolo tutto.  In prima battuta sarà magazzino e nuovo luogo di partenza per poi divenire anche punto museale. Dopo l’articolo pubblicato dal consigliere Franco Raimondo Barbabella ora è la volta delle due candidate che si sono beccate tramite social.   

Iniziamo con la sindaca Roberta Tardani che ha spigato gli ultimi atti in consiglio comunale, “è stato necessario un passaggio burocratico per dare forma a una precisa scelta politica di questa amministrazione e questa maggioranza che rivendichiamo con forza e orgoglio: dare una sede dignitosa e prestigiosa a uno dei tesori della città”.    I tempi si sono allungati rispetto al programma per le verifiche strutturali approfondite e per adeguare tutti gli impianti alla nuova destinazione del Palazzo dei Sette.  “Nei giorni scorsi, insieme all’associazione Lea Pacini, abbiamo fatto – ha scritto Tardani – due sopralluoghi e convenuto che visti i tempi stretti per riorganizzare l’uscita del 2 giugno il trasloco ci sarà subito dopo”.  Poi un’aspra polemica con i consiglieri di minoranza, in particolare, “nell’ultima riunione del consiglio comunale è stato evidente chi dice solo a parole di amare il Corteo, ma come al solito non ha nessuna soluzione concreta, e chi ha ostacolato il percorso senza proporre soluzioni alternative praticabili. Coloro che se ne avessero la possibilità azzererebbero tutto ciò che è stato costruito con impegno e fatica.  Quello che si vuole etichettare come ‘magazzino’, attaccandosi ai formalismi burocratici, sarà un luogo dove si potrà mettere in mostra una delle nostre meraviglie, la storia, la tradizione, la cultura, l’estro e la creatività dei nostri artigiani che hanno confezionato abiti e accessori”.

Quasi immediata la replica social della candidata Roberta Palazzetti, “le elezioni fanno miracoli: il Corteo Storico ha un magazzino.   Cinque anni fa, nel suo programma elettorale, Roberta Tardani prometteva una mostra permanente per il Corteo Storico. Una volta eletta, tira fuori l’idea che il luogo sarà il Palazzo dei Sette”.   Ma ecco la stoccata, “ma sarà un magazzino, non una mostra permanente, obiettano quanti i documenti li studiano con attenzione. Ovviamente la Sindaca nega, come ormai sta facendo su tutto ciò che critica il suo operato, e addita come disfattisti quanti al contrario sono solo realisticamente preoccupati di trovarsi di fronte all’ennesima promessa elettorale”.  Palazzetti non ci sta e respinge al mittente le accuse di disfattismo e rilancia ponendo alcune domande alla sindaca e alla sua maggioranza, “se a Palazzo dei Sette ci sarà effettivamente l’esposizione dei costumi, noi vogliamo vedere il progetto e la ripartizione degli spazi. Vogliamo vedere come lo spazio verrà ripartito per custodire i costumi, per consentire l’attività di sartoria e per esporli.  Vogliamo anche sapere qual è il piano di gestione della futura esposizione; un museo non è uno scherzo, deve rispettare una serie di normative, ha dei costi di gestione e chi li sosterrà? E chi lo gestirà?  Ci sono tutte le condizioni per preservare la sicurezza dei costumi? C’è un adeguato sistema di prevenzione incendi, considerando che il materiale è infiammabile?”. Anche la candidata Palazzetti chiude il suo post con un affondo, “colpo di scena finale della sindaca: il museo si farà, ma il trasloco avverrà dopo le elezioni, e chi critica non vuole bene al Corteo Storico.  Ma questo, cara sindaca, offende l’intelligenza degli orvietani, peggio di quando diceva che ci ha trovato nella preistoria e ci ha portato nel digitale.  Non si mette zizzania in una comunità su un elemento identitario come il Corteo Storico”.




L’istituto scolastico Laporta pronto a partecipare a “Roma città libera” dalle mafie con l’associazione Libera

L’Istituto Omnicomprensivo “R. Laporta” di Fabro risponde all’appello dell’ass. Libera in collaborazione con il comune di San Venanzo e si prepara a partecipare alla grande manifestazione “Roma città libera” che si svolgerà a Roma il 21 marzo in occasione della “Giornata della memoria e dell’impegno delle vittime innocenti delle mafie”. 

Il 18 marzo, presso la sala convegni “La Serra” di San Venanzo,  le alunne e gli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado di San Venanzo hanno accolto quelli della scuola primaria di Parrano e insieme hanno partecipato ad un incontro introduttivo con i rappresentanti dell’Ass Libera. L’iniziativa è stata presentata dal Sindaco di San Venanzo Marsilio Marinelli che ha sottolineato come sia importante l’impegno di tutti, dalle amministrazioni ai singoli cittadini per contrastare la cultura della violenza e della sopraffazione tipiche della mafia e per costruire una società libera ed equa in cui le regole dello Stato vengano rispettate da tutti. 

Il Comune di San Venanzo collabora da diversi anni con l’associazione Libera e ha anche intitolato il piazzale della scuola a Giuseppe Di Matteo, giovane vittima della mafia. Proprio delle vittime di mafia, illustri e comuni, ha parlato Marusca Ceccarini, volontaria di Libera Umbria che con il supporto di immagini ha fatto una panoramica sulle attività dell’associazione e sulle diverse manifestazioni che nel tempo sono state organizzate per arrivare a quella che giovedì prossimo coinvolgerà anche le nostre scuole. Anche il comune di Parrano ha aderito all’iniziativa e sarà presente alla manifestazione a fianco di quello di San Venanzo e dei volontari di Libera. Un esempio positivo di sodalizio tra scuola e territorio che collaborano per contribuire alla formazione di una cittadinanza attiva e consapevole.

Dopo l’intervento di Marusca Ceccarini e quello di Alessio Mariucci che rappresenta il presidio di Libera di Assisi, le alunni e gli alunni si sono divisi in gruppi misti e hanno lavorato per definire insieme il testo di striscioni e cartelloni da portare alla manifestazione. Un esercizio di collaborazione che proseguirà nel tempo, in un gemellaggio tra piccole scuole  e che ha come obiettivo comune proprio la frase che è stata individuata come slogan da portare alla manifestazione “Costruiamo insieme un Paese e un futuro migliori”. 




Linee programmatiche attraverso parole-chiave per un rilancio culturale e amministrativo

Il primo tema è quello delle tecnologie che stanno in capo al nostro mondo e che riguardano sopratutto i giovani. Altro tema quello degli anziani che stanno divenendo sempre più maggioranza ma non attenzione delle sfere pubbliche. C è bisogno di tenere un canale aperto tra le generazioni.
Una cultura di carattere cattolico e moderata no può permettersi di perdere i deboli. Bisogna creare una piattaforma su cui possa far riferimento chi non è contento della situazione attuale. Le radici e le bellezze della nostra città possono essere il viatico per superare il sopito.
Gli eventi culturali riprogrammati possono intrecciare i temi materiali con quelli culturali e spirituali.
Fare una città di riferimento: politiche per i giovani, sostegno al disagio, attenzione alla fascia di età 24-34 per la quale un ritardo nel mercato del lavoro può essere fatale, accanto a questo accompagnamento al lavoro e coinvolgimento imprese, in modo da allargare la ricchezza collettiva riducendo le distanze sociali, avvio di un rapporto con i portatori di interesse economico, idea e metodo di un tavolo istituzionale con associazioni e volontariato, verso una società della conoscenza che no si riduce solo al momento di vita. sociale, animare nel senso di vita in comune.
L’ amministrazione chiamata a guidare la città avrà anche il compito di portare a compimento progetti e processi avviati come la complanare, medicina di prossimità, Caserma Piave, ex Ospedale, turismo, infrastrutture ma con un nuovo metodo.
L’ amministrazione dovrà essere protesa all’innovazione digitale, sociale, urbanistica, e disponibile agli investimenti pubblici e privati, approfondendo e le prospettive in attenzione al beneficio pubblico. L’ amministrazione, attraverso tavoli di concertazione, sensibilizzerà gli enti sovraordinati alla soluzione delle questioni che interesseranno la città.
Orvieto città delle politiche sociali, delle generazioni, della cultura e della bellezza. Orvieto città della salute, del verde e pulita. Orvieto città sicura. . Orvieto città sostenibile con meno consumo di suolo verso la riqualificazione Incrementale specie sulle emergenze ahimè note. Orvieto città turistica aperta al mondo.
Questi i temi che Italia Viva intende mettere in campo su cui, un gruppo di lavoro, sta lavorando estrapolando ogni singolo aspetto, materiale e immateriale, raffinando le specifiche programmatiche insiste ai vari temi.

ITALIA Viva Orvieto