19 marzo, festa del Santo patrono di Orvieto, festa di tutti i papà

Il 19 marzo Orvieto festeggia la festa del suo Santo Patrono. E nella stessa data vengono festeggiati tutti i papà.  Ciascuno di essi non può non pensare alle intense e irripetibili emozioni che hanno preceduto i momenti prima di diventare padre.  In quei brevi, pochi attimi, si sono sintetizzate e concentrate tutte le emozioni dei lunghi mesi di attesa.  Le coccole della mamma al futuro ma ancora non venuto alla luce nascituro, quella ultima tinteggiata alla cameretta, la tenerezza suscitata da quella culla regalata dai nonni e appoggiata in un angolo di quella cameretta.  Quel senso di responsabilità che inizia a prendere piede con annessi i mille pensieri e le mille attenzioni da destinare al figlio in arrivo.  E poi, senza neanche averne mai preso piena cognizione, l’arrivo di quel giorno tanto atteso.  Quel momento tante volte immaginato.  Con quella corsa col cuore in gola verso l’ospedale.
Quell’incrociare gli occhi lucidi e ricchi di emozione della moglie. E poi quell’eco di pianto, quel suono dolcissimo di lamenti propri dei neonati, che sembrano voler annunciare al mondo di essere finalmente arrivatici, di esserci, di far parte di quella famiglia.  Quella unica, non ripetibile emozione dell’incontrare per la prima volta lo sguardo di tuo figlio.  Quella sensazione non descrivibile di essere diventato padre.
E istantaneamente quei mille dubbi, quelle mille paure, sul come agire per essere un padre bravo, un Supereroe sempre presente.  Quei mille pensieri per cercare di individuare le cose da fare per dare una protezione e un senso di sicurezza continuo.
E quel prendere coscienza che da quel momento la tua vita è completamente cambiata.  Non è e non sarà mai più la stessa, che non sarà mai più come prima.  Che una nuova, fondamentale e preziosa presenza è arrivata e da questo momento in poi occuperà sempre il centro di ogni pensiero.  Ma insieme a quei mille nuovi pensieri, mille nuovi timori, a quelle tante notti bianche, ci saranno nuove gioie neanche immaginate prima.  Esaltanti e sino a oggi sconosciute montagne russe.  Nella vita subentrerà un nuovo, inimmaginabile e sconfinato amore per quella creatura.  Per quel figlio.  Un amore che avrà come contorno le sue sembianze, che avrà come forma i suoi confini.
La magica, indescrivibile gioia di essere padri.  Riviviamola, e godiamocelo questo 19 marzo. Perché certi ricordi, certe emozioni, restano indelebili nel tempo.  Frutto della magia di quella nascita che ha rivoluzionato e capovolto il nostro Universo.




Tutto è pronto per la XVII edizione del Concorso delle Pizze di Pasqua Orvietane

Sulla scia del grande successo e della partecipazione all’ultima edizione, anche quest’anno torna il Concorso delle Pizze di Pasqua Orvietane. Come nell’edizione precedente sarà il Club “Amici della Stampa” ad occuparsi della sua organizzazione. “Teniamo molto alle tradizioni e teniamo molto al Concorso delle Pizze di Pasqua Orvietane – spiega il presidente del Club, Alessandro Maria Li Donni – abbiamo già ricevuto molte richieste e, a brevissimo, renderemo noti i dettagli operativi del concorso. Voi, nel frattempo scaldate i forni e preparate di ingredienti”.

Anche in questa edizione il concorso sarà dedicato esclusivamente ai prodotti amatoriali e a chi, nelle proprie cucine, ogni anno, ormai per tradizione, ha piacere a creare la propria Pizza di Pasqua. L’evento vede la collazione della Condotta Slow Food Orvieto e dell’Associazione Pier Luigi Leoni – Cenacolo Gastrosofico d’Italia.

A giudicare le pizze saranno, come di consueto, alcuni dei professionisti della pasticceria orvietana, che insieme al resto dei giurati, tra cui anche alcuni soci del Club, anche quest’anno si impegneranno per eleggere la pizza più buona di tutte tra le salate e le dolci che vorranno partecipare. A breve saranno resti noti il regolamento, le modalità di consegna e partecipazione e i dettagli rispetto alla cerimonia di premiazione.




“Il cammino dell’intrepido Larth” parte alla grande ed è pronto a raddoppiare

Un pubblico numeroso ed un parterre di importanti specialisti del settore ha partecipato, sabato scorso ad Orvieto, alla presentazione all’auditorium Messina sede della fondazione Cassa di risparmio di Orvieto del Cammino dell’intrepido Larth, il percorso escursionistico di trekking e mountain bike in tre tappe che collega Orvieto, Bolsena e Civita di Bagnoregio. Una presentazione organizzata con l’importante collaborazione del Club Amici della Stampa.

Il progetto è stato illustrato dai promotori: le guide escursionistiche Luca Sbarra ed Emanuele Rossi, il titolare della casa editrice Intermedia Edizioni Claudio Lattanzi e la guida ed accompagnatrice turistica Cristina De Angelis che è anche educatrice ai Musei Vaticani. Due importanti novità sono emerse nel corso dell’incontro. La prima riguarda l’attivazione di un secondo importante cammino di trekking e bici che coinvolgerà l’intero perimetro del lago di Bolsena grazie alla fondamentale collaborazione con Paolo Bellini che si occupa da anni di escursioni naturalistiche nella Tuscia. La seconda novità è invece collegata alla collaborazione con il GAL della Tuscia per la creazione di progetti analoghi in varie zone della provincia di Viterbo.

“Il cammino dell’intrepido Larth rappresenta il primo progetto turistico integrato che unisce Umbria e Lazio e si propone obiettivi molto elevati: incrementare il numero complessivo delle presenze turistiche nella nostra area, destagionalizzare il flusso turistico, creare valore aggiunto per le nostre aziende. Tutti traguardi verso i quali stiamo già procedendo ad appena sei mesi dall’avvio dell’iniziativa” ha detto Claudio Lattanzi in apertura dei lavori, illustrando i primi risultati ottenuti da dicembre a fine gennaio; periodo nel corso del quale sono state distribuite 250 credenziali per un totale stimato in oltre 450 presenze. “Questa iniziativa è nata come se fosse un’azienda, con un metodo da imprenditori che hanno ideato un piano e realizzato gli investimenti conseguenti. Tutto ciò è servito solo per far decollare il progetto in due mesi- tuttavia non si tratta di un’azienda, ma di un ambizioso progetto comunitario. Il cammino racchiude valori culturali, commerciali, educativi, spirituali che possono essere sviluppati a pieno solo se tutta la comunità lo farà proprio e lo interpreterà sviluppando tutte le potenzialità che questa idea racchiude. Noi siamo l’innesco di un’opportunità che appartiene a tutti e nella quale tutti possono essere protagonisti”.

Luca Sbarra ha fornito particolari importanti relativi al funzionamento del percorso, spiegandone i motivi della circolarità. “Il nostro lavoro-ha detto -consiste anche nel mantenere fruibile il percorso per i camminatori a cui cerchiamo di fornire ogni possibile aiuto e sostegno. Il tracciato è stato inserito nell’applicazione wikiloc in cui si trovano i più importanti cammini del mondo. La nostra guida cartacea ed il sito internet sono strumenti in fase di continuo aggiornamento e sviluppo e a breve saranno ampliati per dare spazio alle aziende che collaborano con noi e che forniscono servizi ai turisti come alberghi, bed and breakfast, ristoranti, ostelli, produttori di prodotti tipici. Stiamo sperimentando collaborazioni con alcune di queste attività come il birrificio dell’Alfina che sta funzionando bene e rappresenta un modello da seguire”.

Emanuele Rossi ha sottolineato la voluta brevità del cammino che può essere percorso in tre giorni e nuove modifiche per renderlo fruibile anche dai residenti. “La durata delle tre tappe, ognuna inferiore ai venti chilometri, è stata pensata per impegnare un fine settimana. Un periodo ideale. La possibilità di utilizzare la ferrovia per arrivare ad Orvieto e poi la funicolare per iniziare l’escursione dalla partenza ufficiale che è al museo Faina in piazza duomo rappresentano un grande vantaggio rispetto ad altri cammini che scontano problemi infrastrutturali. Stiamo anche studiando percorsi più brevi, adatti ad un pubblico di residenti da abbinare a degustazioni di prodotti tipici con aziende del posto. Stiamo lavorando con importanti tour operato sia per trasformare l’esperienza di Larth in un pacchetto turistico nazionale, sia per organizzare queste escursioni indirizzate anche ad un pubblico di camminatori diversi. Allo stesso modo si lavora per offrire dei soggiorni gratuiti ad influencer del settore che potrebbe trainare meglio questo nuovo e potete prodotto turistico”.

Cristina De Angelis si è soffermata su due aspetti, l’importanza di offrire un servizio di guida turistica su Orvieto ai camminatori che rappresenta un valore aggiunto per la città e la grande occasione da utilizzare al meglio che è rappresentata dal Giubileo del prossimo anno. Mostrando i numeri relativi alle presenze relative agli appuntamenti giubilari del passato, De Angelis ha richiamato l’esigenza di organizzare al meglio anche ad Orvieto l’ospitalità per i pellegrini, con un’offerta generale che non sia necessariamente legata a temi religiosi. “I collegamenti artistici e culturali tra Orvieto, Bolsena e Roma sono molteplici e possono essere ampiamente sviluppati dal momento che il prossimo anno avremo a che fare con milioni di persone che verranno a Roma e dovranno anche muoversi intorno alla città eterna” ha detto, illustrando una serie di esempi riferiti anche al duomo di Orvieto e alla tradizione religiosa collegata a santa Cristina e richiamata nei monumenti e nei musei romani più importanti.

Secondo Paolo Piacentini, uno dei massimi esperti italiani di trekking e già consulente del ministro Dario Franceschini, “Il cammino dell’intrepido Larth non ha bisogno di influencer perchè può avere una esplosione enorme a livello nazionale grazie al passaparola da parte dei tantissimi appassionati che esistono”. Piacentini ha poi fatto l’esempio del Cammino degli Dei, che collega Bologna a Firenze che “Attualmente sviluppa un indotto di quattro milioni e mezzo di euro ed ha consentito la rinascita di cinque o sei Comuni nella zona dell’Appennino la cui economia era allo stremo. Perchè questo progetto possa replicare il successo di altri modelli nazionale- ha aggiunto-è però necessario che le persone del posto lo sentano proprio e che sappiano essere accoglienti nei confronti dei camminatori. E’ molto importante farli sentire a casa ed avere anche offerte turistiche calibrate sulla tipologia del camminatore che è diversa dalle altre”.

Roberta Tardani sindaco di Orvieto ha detto: “abbiamo sostenuto fin dal principio il cammino dell’intrepido Larth.  In questi cinque anni abbiamo intrapreso un percorso 11importante sulle politiche del turismo fatto di programmazione, partecipazione e promozione. Una strada condizionata dall’emergenza covid che ci ha imposto in maniera repentina di rivedere le priorità per farci trovare pronti alla ripartenza. Siamo partiti dalla definizione di un piano di marketing territoriale, costruito con il contributo degli stakeholder cittadini, che ci ha indicato la strada da compiere. Abbiamo così lavorato al rebranding dell’immagine turistica con il claim “#Orvieto Città viva Esperienza autentica” puntando su un nuovo racconto che parlasse dell’autenticità della nostra realtà, della vitalità della città attraverso gli eventi e un calendario unico capace di coprire tutti i mesi dell’anno.  Nei giorni scorsi abbiamo chiamato a raccolta tutti gli operatori del settore, ne abbiamo censiti 16 fra trekking, bike, escursioni a cavallo, canyoning. C’è già una offerta turistica sul territorio che va però messa in rete e soprattutto valorizzata e promossa adeguatamente, una offerta variegata e suggestiva che compone quella che chiamiamo “L’altra Orvieto” che va ad integrare l’offerta turistica tradizionale di una città d’arte come la nostra”.

Il sindaco di Bagnoregio Luca Profili si è detto entusiasta di questo progetto. “Ho accolto con molto favore questa iniziativa-ha detto-mettendo a disposizione il nostro Comune per sostenere al meglio l’iniziativa. Bagnoregio è al centro di vari percorsi naturalistici che stanno sorgendo e creano valore alla nostra offerta turistica. Per noi tutto ciò rappresenta una occasione di valorizzazione anche per i centri minori del nostro territorio. Lo dimostra il caso di Castel Cellesi dove stiamo realizzando proprio un ostello dedicato ad ospitare le persone che si dedicano al turismo lento. Il cammino di Larth rappresenta uno stimolo ed una occasione per lavorare insieme ancora meglio con Bolsena e con Orvieto, superando i limiti rappresentati dai confini amministrativi nel nome della comune appartenenza alla Tuscia, ma stimolando anche il ruolo centrale dell’imprenditoria privata”.

Di “marchio Tuscia” ha parlato Andrea Di Sorte vice sindaco di Bolsena. “In un recente incontro sul turismo, un esponente politico ha detto che il brand Tuscia non avrebbe successo, ma come facciamo a dire una cosa del genere se il marchio Tuscia ancora non esiste e non lavoriamo per crearlo?-si è chiesto- io sono convinto che invece abbia un valore enorme a patto che si facciano dei significativi passi in avanti su due fronti: il protagonismo degli imprenditori e la forte collaborazione tra territori ed amministrazioni confinanti. Bolsena ha meno di quattromila abitanti, una forte vocazione turistica e molte strutture, ma se non saremo tutti insieme capaci di allargare la nostra offerta mettendoci in rete davvero con Orvieto, con Bagnoregio e con gli altri nostri vicini non potremo fare quel balzo in avanti che serve per crescere, ma anche per sostenere la concorrenza di altre zone. La collaborazione serve sia per vincere che per sopravvivere”.

Elena Ronca, vice presidente dell’associazione Assoguide ha sottolineato il ruolo essenziale che la figura professionale delle guide svolge nel sostenere nuovi progetti turistici dal momento che è fondamentale il rapporto con le persone. E’ la guida che fa calare il turista nello spirito di un luogo e che rappresenta il punto di congiunzione tra chi vive di turismo e chi ne fruisce. “Noi lavoriamo nella Tuscia e per la Tuscia che deve essere promossa come un territorio omogeneo dal momento che lo è”.

Il presidente del Gal della Tuscia, Stefano Augugliaro, si è detto fermamente convinto dell’enorme valore turistico di questa zona e del ruolo di primo piano che possono svolgere i cammini. “Con il cammino di Larth vogliamo collaborare per creare altri progetti del genere in alcuni dei 27 Comuni che aderiscono al nostro Gal” ha detto. “Il potenziale turistico della Tuscia, Orvieto compresa, è enorme, con un’offerta diversificata; nei prossimi anni ci sarà un gradissimo lavoro da fare, ma le soddisfazioni arriveranno e non saranno poche. Dobbiamo parlarci e lavorare su progetti condivisi. Il Gal della Tuscia farà completamente la propria parte”.

Daniele Di Loreto, membro del consiglio d’amministrazione dell’istituto Treccani e sostenitore del progetto Larth quale ex presidente della fondazione Faina, ha parlato del cammino di Larth come esempio di impresa culturale che è capace di attivarsi nel momento in cui si mettono insieme professionalità e quindi punti di vista diversi gli uni dagli altri. “Questa idea è nata intorno al tavolo di un pub alcuni mesi fa- ha detto- dall’incontro tra due guide escursioniste, il responsabile di una istituzione museale, una guida turistica ed un editore. Il confronto tra quelle persone cosi diverse ha consentito la nascita di una impresa cultura e creativa che adesso sta prendendo il largo”.

Marco Sciarra, gestore del Pozzo della Cava, ha portato molti esempi di collaborazioni locali, nazionali e internazionali, suggerendo tematiche e reti che, in varia forma, possono essere opportunità per potenziare, ampliare e promuovere l’offerta dei cammini proprio partendo dalle peculiarità dei nostri territori, visti anche come porta per la Toscana, l’Umbria trans-tiberina o la Roma del giubileo.

Silvio Manglaviti si è soffermato sul valore storico della Tuscia e sulle sue trasformazioni. “Il senso profondo del cammino di Larh-ha detto- è quello di aver dato una forma ad un percorso che esiste da sempre e che affonda le sue radici nella vita culturale, sociale ed economica della nostra terra che è crocevia di importanti ed antichi tracciati. C’è bisogno di un racconto che sappia emozionare e fare da traino”.

Carlo Pasqualini, membro della Federazione ciclista italiana ha illustrato i numeri in costante incremento del cicloturismo collegato ai cammini naturalistici che, nel 2022, ha generato 7,4 miliardi di valore, di cui 1,4 miliardi nel settore alberghiero. “Il 62% dei clienti dei tuor operator per il cicloturismo è straniero, con una spesa media di 3750 per sei giorni. Il cammino di Larth ha un potenziale enorme su cui lavorare insieme”.

Stefano Cimicchi, rappresentante in Umbria della società Genesi a cui fa riferimento l’importante Cammino di Francesco ha descritto il contesto nazionale entro il quale si inserisce questo progetto e lo scenario in cui potrebbe svilupparsi, divenendo un importate fattore di promozione e crescita economica.




Fratelli d’Italia contro Garbini, “non ricorrere a foglie di fico nelle dichiarazioni per disorientare l’elettorato”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato da parte di Fratelli d’Italia riguardante la posizione di Umberto Garbini, presidente del consiglio comunale, durante l’ultima seduta della massima assise cittadina.

A Orvieto Fratelli d’Italia è un solo partito, quello cioè che sostiene l’attuale amministrazione nel rispetto del mandato ricevuto dagli elettori nel 2019, quello che giudica positivamente il lavoro fin qui svolto dalla maggioranza di centrodestra e quello che ha dichiarato, con scelte e determinazioni ufficiali, il proprio sostegno alla ricandidatura a sindaco di Roberta Tardani”. Così Fratelli d’Italia provinciale dopo gli ultimi eventi in consiglio comunale a Orvieto.

“Tutto il resto che si muove fuori da questa impostazione non può essere fatto o dichiarato per nome e per conto di Fratelli d’Italia. Per questi motivi Fratelli d’Italia ritiene le dichiarazioni e i voti espressi anche nelle ultime ore in consiglio comunale da Umberto Garbini, iniziative a titolo personale che non rispondono alla linea politica e alle impostazioni di vincolo di coalizione che sono e rimangono a sostegno della giunta Tardani.
Fratelli d’Italia non intende confondersi con gli atteggiamenti di chi, non rispettando le decisioni prese dagli organi preposti, sostiene in modo palese altri candidati in vista delle prossime elezioni comunali. Consapevoli della libera espressione dei voti esprimibili da ogni eletto, riteniamo che esista anche il dovere di essere rispettosi della linea politica del partito di espressione o di avere il buongusto di separare la propria strada, come nei fatti sta quotidianamente accadendo, senza ricorrere a foglie di fico nelle dichiarazioni, con l’obiettivo di creare disorientamento nell’elettorato”.




Sono a buon punto i lavori per il nuovo distributore e al campo sportivo di Porano

Le scelte del Comune di Porano di individuare aree da concedere in gestione per servizi e attività di interesse pubblico sta dando risultati positivi.   Proseguono infatti i lavori per il nuovo impianto di carburanti in corso di realizzazione presso l’area della pesa comunale.  Nei prossimi giorni verrà installata la pensilina di copertura del distributore mentre l’Amministrazione comunale sta nel frattempo procedendo alla nomina della Commissione carburanti per l’espletamento del collaudo della quale faranno parte rappresentanti di vari Enti come previsto dalla normativa di settore.  Il collaudo è propedeutico all’entrata in esercizio del nuovo impianto di distribuzione carburanti per autotrazione ad uso pubblico.  Con l’arrivo del nuovo distributore di carburanti, si completa la dotazione di servizi dell’area già provvista di due colonnine di ricarica per veicoli elettrici, della casetta dell’acqua, del servizio di pesa pubblica e dei contenitori per la raccolta degli indumenti usati e dell’olio vegetale.

In corso anche gli interventi già annunciati a cura della società Fanello Calcio, gestore dell’impianto, presso i campi sportivi di via del Corniolo.  Oltre alla copertura in erba del campo da calcio ormai ultimata, sono in corso i lavori di riqualificazione del campo da tennis e quello da calcetto oltre alla realizzazione di un nuovo campo da allenamento adiacente al rettangolo di giuoco.  Sempre nell’area degli impianti sportivi è alle fasi finali la realizzazione del campo da Padel a cura del gestore “Associazione Habemus Padel”. Porano avrà pertanto a breve un nuovissimo centro sportivo che, oltre all’attività agonistica che riporterà in città un campionato regionale di calcio, sarà rivolto ai più giovani con l’avvio di attività a loro dedicate e con impianti accessibili a tutti i cittadini di ogni età alle tariffe approvate dall’Amministrazione comunale e condivise dal gestore.




Orvietana senz’anima, travolta dal Poggibonsi

Punteggio pesante, al termine di una gara troppo brutta per credere che possa essere stata giocata dalla stessa squadra che aveva inanellato 5 risultati utili nelle ultime sei partite. Rizzolo ripropone Caravaggi in difesa, dopo 5 giornate lontano per infortunio, sposta Manoni in attacco, dove gioca anche Di Natale, visto il ko di Fabri. L’inizio è addirittura incoraggiante, due corner in pochi minuti, ma senza esito. Poi al 12’ arrivano due angoli consecutivi anche per gli ospiti, che sfruttano a dovere la situazione: sul secondo Bellini salta indisturbato e porta avanti i suoi.

L’Orvietana prova a pressare, ma non spaventa il portiere ospite. Poi, poco prima della mezz’ora Proia viene fermato in un dubbio fuorigioco, il Poggibonsi batte in velocità tra le proteste, la ripartenza di Bigozzi sulla sinistra è micidiale, perde palla e la recupera, nessuno lo ferma né con le buone, né con le cattive, i giallorossi arrivano fino a fondo campo, trovano un rasoterra perfetto in orizzontale verso il secondo palo, dove ancora Bellini, sempre senza avversari attorno, raddoppia. L’Orvietana accusa il colpo e, se si esclude una palla invitante messa da Di Natale in area, dove però non arriva Manoni, non si fa pericolosa. Nella ripresa Rizzolo si gioca prima la carta Marsilii, per Caravaggi, spostando Manoni dietro, poi dentro anche Orchi e Chiaverini. La sostanza cambia di poco, anzi l’ennesima palla persa in attacco dà il via ancora a una ripartenza veloce, stavolta ad opera di Vitiello. Il numero 11 supera Ricci e vede praterie sul lato opposto del campo, cambia gioco ed ecco che ricompare di nuovo Bellini tutto solo, per la clamorosa tripletta personale. È metà secondo tempo e la gara ha già emesso il verdetto. Finirà con altri due gol entrambi di testa da azione da calcio d’angolo: prima di Martucci, poi finalmente di Orchi. Santi nel finale proverà una girata, ben parata da Pacini.

La sconfitta è pesante nel punteggio, ma tra le ultime sei della classifica non vince nessuno. L’occasione per il riscatto si presenterà subito la settimana prossima: a Forte dei Marmi si va a incontrare la terzultima, in un match ormai quasi decisivo, ma servirà un’altra Orvietana. Probabilmente il match sarà anticipato al sabato. Alla fine ad averci visto più lungo di tutti era stato il presidente Biagioli che in settimana aveva fatto suonare più di un campanello di allarme, i sassolini, nemmeno tanto piccoli, che si era tolto dalle scarpe il numero uno biancorosso avevano creato qualche malumore, ma a quanto pare la consapevolezza che le cose non stessero andando per il verso giusto era corretta, visto quello che poi si è visto in campo.

In avvio arrivano subito 2 angoli per l’Orvietana, entrambi con Greco dalla bandierina, ma senza esito, ne arrivano poi due di fila anche per gli ospiti che invece riescono a capitalizzare subito, sul primo c’è una rimessa corta della difesa, sulla quale Mazzoli trova la conclusione che viene deviata ancora in corner, ancora Camilli dalla bandierina, stavolta la palla arriva negli ultimi metri dove Bellini di testa salta abbastanza indisturbato e sblocca il risultato. L’orvietana prova a reagire, ma le azioni terminano spesso ai sedici metri. Al 29’ viene fermato in dubbio fuorigioco Proia, l’orvietana forse ancora ferma a protestare, subisce la ripartenza giallorossa sulla propria fascia sinistra, con Bigozzi che arriva fino in fondo protegge palla, riesce a crossare rasoterra dove sul secondo palo ancora Bellini si fa trovare pronto per la doppietta che vale lo 0-2. L’unica unica palla un po’ pericolosa per l’Orvietana quella che Di Natale riesce a spizzare, ma Manoni viene anticipato davanti al portiere.

Nella ripresa subito dentro Marsilii per Caravaggi. Con Manoni che arretra in difesa. Ma i problemi in fase di attacco invece continuano ad essere sempre i soliti per l’Orvietana. Entrano anche Orchi e Chiaverini, proprio Chiaverini prova a salire sulla sinistra, ma di nuovo come l’Orvietana non riesce a sfruttare le sortite offensive, subisce la ripartenza fatale: parte Vitiello sull’out di destra, Ricci non lo contiene, sul lato opposto del campo c’è di nuovo Bellini, ancora tutto solo che trova la clamorosa tripletta personale. L’Orvietana a questo punto stacca la spina, se mai l’avesse attaccata, arriva un altro corner che batte Camilli, stavolta a saltare senza avversari è Martucci che cala il poker per i giallorossi. Incredibile poi la mischia che si svolge davanti a Pacini alla mezz’ora che descrive il momento nero dell’Orvietana, ci provano almeno in 4 a tirare verso la porta, anche da distanza ravvicinata, ma la palla non entra mai. Anzi è sono i toscani in ripartenza a sfiorare il quinto gol. Un altro corner regala un’ulteriore rete al tabellino di questa gara, stavolta per i padroni di casa, Manoni dalla bandierina, palla sotto porta dove Orchi di testa supera Pacini. La rete dà un po’ di verve ai biancorossi che con Santi prova la girata ben parata in corner da Pacini

Gli schemi sono saltati poco dopo clamorosa l’occasione fallita da Borri, ripartenza in solitaria, poi come arrivato in area spara alle stelle. I minuti finali poco hanno da aggiungere, in una domenica che molto probabilmente già condanna, con mesi di anticipo, ai playout i biancorossi, a patto di non peggiorare ulteriormente il ruolino di marcia.

NOMI E NUMERI

ORVIETANA (4-3-3): Marricchi; Caravaggi (1’st Marsilii), Congiu, Ricci, Lorenzini; Mafoulou, Greco (11’st Orchi), Proia; Manoni, Santi, Di Natale (11’st Chiaverini). A disp.: Rossi, Martini, Labonia, Siciliano, Ciavaglia, Gomes. All.: Rizzolo.

POGGIBONSI (4-3-3): Pacini; Cecconi, Martucci, Borri, Di Paola; Marcucci (19’st Barbera), Mazzolli, Camilli (28’st Gistri) Bigozzi (45’st Rocchetti), Vitiello (19’st Motti), Bellini (26’st Bigica). A disp.: Di Bonito, Cecchi, Barbera, Purro, Martino Coriano. All.: Calderini.

ARBITRO: Spedale di Palermo (Bianchi di Roma 1 – Agostino di Roma 1).

RETI: 13’pt, 30’pt, 13’st Bellini, 23’st Martucci, 36’st Orchi (O)

NOTE: ammoniti: nessuno. Angoli: 7-4. Recupero: 1’+ 4’.