Sono Luca Frosinini e Giuseppe Maria Della Fina i due consiglieri della Fondazione Faina per il Comune

Sono Luca Frosinini e Giuseppe Maria Della Fina i membri di competenza del consiglio comunale di Orvieto nella Commissione amministratrice della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”.

I due rappresentanti sono stati eletti con votazione a scrutinio segreto nel corso della seduta del 15 marzo. Due le terne di candidati presentate al consiglio comunale dal neo presidente della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”, Andrea Solini Colalè. Nella prima terna figuravano Marella Pappalardo, Ugo Antonio Ciammella e Luca Frosinini, nella seconda terna Paolo Binaco, Giuseppe Maria Della Fina e Maria Paola Cupello. Nella votazione della prima terna Luca Frosinini ha riportato 8 voti, 4 invece le schede bianche. Nella votazione della seconda terna Giuseppe Maria Della Fina ha riportato 3 voti mentre le schede bianche sono state 9.

La nomina dei due membri è stata quindi ratificata all’unanimità dal consiglio comunale.




Palazzo dei Sette a magazzino, la Piave spezzatino

Non inganni la rima, non si tratta di poesia, si tratta invece di prosa elettorale. È ciò che accade quando, avvicinandosi le elezioni, la tendenza consolidata a fare di tutto occasione di perenne campagna elettorale si esaspera e diventa aperta caccia al voto.

Ieri (15 marzo ndr) in Consiglio comunale è andata in scena la commedia elettorale della maggioranza, ormai ridotta alla cerchia dei fedelissimi di Roberta Tardani. Di stretta misura infatti, con l’eccezione di Alessio Tempesta e di Umberto Garbini, è stata approvata una osservazione alla Variante al PRG, parte Operativa, all’apparenza strana ma in realtà rispondente ad una precisa logica politica, con cui si destina uno dei più importanti palazzi storici della città, tutto (come ha sottolineato con particolare precisione proprio il Presidente Garbini), a magazzino con la scusa che ogni attività che ci si svolge ha bisogno di almeno una parte a magazzino. Incredibile, si trasforma un’ovvietà in una presunta necessità, e ci dovremmo anche credere!

In realtà si tratta di un’operazione funzionale al trasferimento lì dei costumi del corteo storico, che non è progettata, come con ricorrente retorica si dice, per una musealizzazione e fruizione pubblica, che richiederebbe ben altro tipo di impostazione (un progetto espositivo di fruizione funzionale, un piano finanziario e di gestione, ecc.), ma semplicemente per una sede un po’ più dignitosa di quella attuale. Dunque non si risolve il problema, si pregiudica un palazzo storico e si mette anche con questo un tappo al futuro.

Analoga logica per ciò che riguarda l’ex Piave. Con la stessa osservazione (ma che strana coincidenza!) si modificano infatti le norme di PRG e si stabilisce che per l’ex caserma di Via Roma “venga espressamente prevista una percentuale ‘Servizi generali (Caserme, Protezione civile ecc.’”, e con ciò surrettiziamente si impone una logica programmatica di spezzatino (si dice spezzatino non perché si vorrebbe negare la possibilità di usi diversi, ma perché senza un disegno complessivo di senso e praticabile qualsiasi intervento parziale sminuisce e svalorizza tutto il resto).

Già c’è qualche precisa richiesta d’uso di un pezzetto del grande immobile? Già c’è qualche impegno in questo senso?. Difficile dire, ma il timore che si voglia procedere a tozzi e bocconi non avendo voluto impegnarsi su una proposta complessiva e organica di riuso che pure è stata più volte proposta, da ultimo quella del MOST (ricordiamoci, approvata peraltro all’unanimità dal Consiglio), e non essendo stati capaci di proporre nulla di alternativo, oggi magari si vuole anche qui dimostrare di essere capaci di fare qualcosa. Qualcosa di utile solo per la campagna elettorale però, ma di inutile e dannoso per il futuro dell’ex Piave e con essa della città.

Le minoranze, e le parti di maggioranza di cui abbiamo detto, si sono opposte con chiarezza di argomentazioni a quello che appare non solo uno spot elettorale, come ad esempio lo sono lavori che spuntano qua e là, fotografie e quant’altro di questi tempi dà corpo alla spettacolarizzazione della politica, ma anche e soprattutto il sacrificio di sane e lungimiranti strategie di governo al bisogno di catturare l’attenzione e il consenso di fasce e settori di opinione pubblica a danno dell’interesse generale.

Il tutto con una operazione davvero approssimativa e superficiale, un’osservazione impostata e scritta male, un mix di argomenti che fanno a pugni con la logica, carenze di normativa di cui si accorge non l’ufficio ma i privati incaricati di verifiche preventive di compatibilità di destinazione. Una cosa così non si può digerire. Abbiamo detto no, e come CiviciX Orvieto faremo tutto il possibile perché questo modo di amministrare la città finisca.




Carissimo San Giuseppe, aiutaci tu…

Molto particolare e suggestiva l’ iniziativa di un gruppo di residenti orvietani che, disperati per l’andazzo preso dalla ennesima confusionaria e aleatoria campagna elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative, ha pensato bene di rivolgersi e chiedere protezione e aiuto a San Giuseppe, Santo Patrono della affascinante e ridente cittadine sulla rupe.
Sono questi giorni frenetici, con mirabolanti promesse e proclami politici, con i candidati primi cittadini che, completamente ipnotizzati e assorbiti dalla corsa alla fin troppo ambita poltrona, sembrano facciano a gara a chi la spara più grossa. San Giuseppe, tu che tanto ami questa cittadina, non per nulla ne sei il Santo Protettore, ci devi aiutare. Noi cittadini non capiamo più nulla e non sappiamo come uscirne vivi. Questa campagna elettorale è per noi più “ubriacante” di una buona e sonora bevuta di vino .
Ci sono candidati che ieri si erano auto proposti alla carica di primo cittadino, per combattere questi ultimi cinque anni di amministrazione sventurata e di “jattura” (a loro dire), elencando tutti i peggiori difetti che una mente umana possa riscontrare nei confronti di una Amministrazione. Ebbene carissimo San Giuseppe, ora costoro, come folgorati sulla via per Damasco, con un mirabolante salto mortale, fanno marcia indietro per candidarsi proprio con la Amministrazione uscente, la stessa che fino a pochi giorni prima costituiva una sventura e una “jattura”.
San Giuseppe, ovviamente sappiamo che tu devi giocoforza credere ai miracoli. Ma queste conversioni, converrai con noi, sono più incomprensibili di un miracolo seppur grande . Poi, sempre Carissimo e Amatissimo Santo, devi aiutarci a capire una cosa. Era l’afoso, bollente luglio del 2019. L’attuale amministrazione uscente, da poco insediata, mediante il suo primo cittadino, in pompa magna stilava e condivideva con la popolazione il suo programma. In poco più di ottanta righe si enunciavano i lodevoli propositi da perseguire. In cima alla lista veniva enunciata una dura lotta alle liste di attesa nel campo sanitario pubblico. Nel tempo di vita di questa ultima legislatura, le liste di attesa si sono amplificate in maniera vergognosa, non dando la possibilità di curarsi in maniera dignitosa alla fascia più debole e fragile della popolazione. In seconda battuta venivano enunciati interventi risolutivi per migliorare l’economia locale e un piano di azione stringente per rendere il turismo meno “mordi e fuggi” e più consono a una cittadina elitaria del turismo. Con una lotta senza tregua alle strutture ricettive abusive. Ebbene, Carissimo, in questa legislatura il turismo è diventato da “mordi e fuggi” a solo “fuggi”, con ripercussioni economiche sulla economia locale ben note a tutti. Per non parlare del numero delle strutture ricettive, poco più di seicento consultando le offerte dei portali del settore. Ne risultano poco meno di trecento ufficialmente censite e registrate. Qui abbiamo assistito al miracolo non della trasformazione e moltiplicazione dei pani. Ma della trasformazione e moltiplicazione di garage e cantine in B&B. Ovviamente un numero di strutture ricettive non ufficiali così grande arreca un grande danno all’immagine della nostra cittadina e a chi fa questo lavoro rispettando le regole, oltre all’economia locale.
in quelle poco più di ottanta righe si parlava di importanti interventi sulle infrastrutture, con consolidamento del progetto di uscita autostradale casello Nord e inizio e completamento lavori della complanare. Sparito nella nebbia che sovente nelle mattinate invernali avvolge la rupe, la creazione uscita Casello Nord, altro mirabolante miracolo questo. Della complanare ancora di parla ma nulla di concreto si è visto.
In quelle ottanta righe si criticavano aspramente le amministrazioni precedenti per non essere tempestivamente intervenute nella riqualificazione e ricollocazione della caserma Piave. Oggi la caserma non è stata né riqualificata né ricollocata. E’ solo invecchiata di cinque anni, offrendo di se una immagine più decadente e più deprimente di allora. Si parlava in quel programma, di sostanziali e importanti interventi e finanziamenti alle voci “cultura”e “sociale”. A parte la strampalata e aratoria idea di proporre la nostra cittadina come Capitale della Cultura, non è stato fatto nulla di veramente rilevante per cultura e sociale.
Non parliamo poi di come Orvieto in questo ultimo quinquennio si è allontanata dalle grandi città. Collegamenti ferroviari sempre più ridotti e rallentati nei tempi di percorrenza ,hanno penalizzato e impoverito Orvieto sotto tutti i punti di vista. Hanno reso stressante e pesante la vita dei tanti pendolari, hanno reso più povera l’economia locale. Hanno scoraggiato chi voleva trasferirsi a vivere nel comprensorio.
Insomma,Carissimo San Giuseppe, avrai capito perché ci siamo rivolti a te. La nostra amata cittadina è in agonia, sta lentamente morendo. Se ne hai la possibilità, ogni tanto da lassù lancia una tua occhiata nel Corso principale in qualche serata non festiva. Vedrai un Corso vuoto, eccetto qualche gattino a caccia di cibo o qualche temerario cittadino locale che si avventura per un caffè in qualcuno dei bar del loco.
Non potrai non notare che i negozietti storici, vero cuore pulsante e anima della cittadina che proteggi, sono completamente spariti. Non ci rimane che affidarci e confidare in Te. Se puoi illumina le menti dei nostri aspiranti politicanti. E siccome siamo in confidenza, ti chiediamo una ulteriore tua intercessione, un ulteriore gradito miracolo.
E’ da più di un mese che siamo circondati e bombardati da cantieri. Dopo anni di assoluta inerzia, adesso è tutta una corsa a questo o a quel lavoro.
Se puoi, Carissimo San Giuseppe, liberaci, oltre che da quei politicanti di cui sopra, anche da un po’ di questi cantieri. Non ne possiamo più…
Ora ti salutiamo, scusandoci ancora una volta per il fastidio che Ti abbiamo arrecato. Ma non sapevamo cosa fare o a chi rivolgerci. Ci sei sembrata la nostra unica, estrema ancora di salvezza.
Un abbraccio da tutti noi, Carissimo San Giuseppe.




Cantiere Orvieto, cambi nel consiglio direttivo, “investiti oltre 242 mila euro, tutti privati, per concerti, spettacoli , libri e film”

Durante l’assembla dei soci di Cantiere Orvieto che si è tenuta lo scorso 12 marzo è stato rinnovato il consiglio direttivo.  I soci hanno anche approvato il bilancio 2023 e il budget per il 2024.  Escono di scena il presidente Alessandro Punzi e la consigliere Angelica Ridolfi.  Il nuovo direttivo vede l’ingresso di Daniele Perali e Valentina Settimi e la conferma di Emanuele Leonardi, Roberta Pedetti, Riccardo Campino e Stefano Malentacchi.  Nessuno scossone ma un avvicendamento già annunciato dal presidente Punzi lo scorso ottobre e che ha definitivamente lasciato l’incarico a fine mandato. Cantiere Orvieto è una realtà che si è+ affermata velocemente nel panorama culturale orvietano grazie ai tanti eventi e in particolare a ONE, Orvieto Notti d’Estate.  I componenti del consiglio direttivo hanno voluto tracciare un bilancio di questi sei anni che hanno attraversato anche il dramma della pandemia senza mai fermarsi. 

Ecco i numeri, sempre fondamentali e utili per definire l’impegno di Cantiere Orvieto con i suoi due appuntamenti top, One e Il Libro Parlante per l’inverno.  In sei anni sono state più di cento le proiezioni cinematografiche, 46 gli incontri con gli autori di libri, 18 i concerti inclusi 4 importanti e prestigiosi eventi in Piazza Duomo e 9 spettacolo di teatro e danza.  Questo è il biglietto di visita. Il consiglio ha anche voluto rendere noti gli impegni economici dal 2019 al 2023.  Si parte dai 23.727 dell’anno d’esordio per passare agli oltre 38 mila del 2020 e ai quasi 62 mila del 2021; Nel 2022 gli impegni sono scesi a 46.700 mentre nel 2023 è stato registrato il record di 71.809 euro.  “in totale – sottolineano da Cantiere Orvieto – un investimento complessivo di 242.423”.   E’ un risultato veramente importante soprattutto perché “tali investimenti si sono potuti realizzare esclusivamente grazi al contributo economico dei privati”.  Cantiere Orvieto non intende con questo aprire una polemica politica ma rispondere a chi, anche in consiglio comunale ha chiesto di conoscere i numeri e soprattutto ha sottolineato la presenza indispensabile di finanziamenti pubblici. 

Nel comunicato ufficiale è scritto che “l’amministrazione comunale ha sempre risposto alla richiesta di patrocinio non oneroso mettendo a disposizione i vari ambienti della città utilizzati per gli eventi”.  Non mancano i ringraziamenti proprio all’amministrazione, all’Ufficio Cultura, alla Biblioteca Luigi Fumi e alle tante altre istituzioni che a vario titolo hanno dato la loro disponibilità a collaborare mettendo a disposizione gli asset.  In questi anni hanno collaborato per la riuscita dei vari eventi la Fondazione CRO, Fondazione Centro Studi, Digipass, Opera del Duomo, Capitolo della Cattedrale, Fondazione Museo Faina, Gal Trasimeno-Orvietano e Protezione Civile.  Il consiglio ha riservato “un ringraziamento particolare la partner storico Multisala Cinema Corso dei fratelli Ferretti che hanno sempre garantito puntuale professionalità per la sezione di loro competenza”.

Ora occhi puntati sul 2024 con un programma da definire per One e un nuovo consiglio direttivo che continuerà ad operare per far crescere le attività culturali in città e l’impegno civico di tante imprese che in questi anni sono intervenute a sostegno finanziando totalmente tutti gli eventi organizzati dall’associazione.