Due terne pronte per il cda della Fondazione Faina e il consigliere Barbabella chiede di controllarne i requisiti e rispettare le regole

Alla conferenza dei capigruppo dell’8 marzo si è discusso anche di nomine, quelle per la Fondazione del Museo Faina. Dopo il presidente Andrea Solini, nominato dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, è la volta dei due consiglieri di pertinenza del Comune di Orvieto. Secondo lo statuto, la Commissione Amministratrice della Fondazione propone due terne all’interno delle quali, con voto segreto, i consiglieri comunali scelgono un rappresentante per ognuna. Quindi un nome sarà eletto dalla prima terna e un altro dalla seconda.
Il consigliere Franco Raimondo Barbabella, chiede di controllare l’eleggibilità di tali nomi. Il presidente Garbini propone di stampare e leggere lo statuto della Fondazione e procedere al controllo. Secondo l’articolo 8 nelle lettere e) ed f) i consiglieri della Fondazione di competenza del Consiglio Comunale devono avere la residenza nel Comune di Orvieto, una spiccata moralità, competenza artistica e rispettare i requisiti di eleggibilità a consigliere comunale.
Ad una prima lettura si capisce che è preponderante la competenza artistica, cioè la conoscenza approfondita di arte, storia, archeologia, perché alla Fondazione si discute e si decide anche di queste materie. Tra l’altro è una disposizione testamentaria e come tale deve essere rispettata.
Sembrerebbe però che non tutti possiedano tale competenza. Il condizionale è d’obbligo perché i nomi dei componenti le due terne non sono stati fatti. Chissà perché? Eppure rappresentano il Comune, quindi la collettività.
Sembrerebbe poi che vi sia un’altra incompatibilità, perché una delle persone proposte è già membro di un altro organo della Fondazione Faina. Sembrerebbe perché per sapere i nomi bisognerà attendere la prossima riunione del consiglio comunale e se così fosse non sarebbe proprio una bella partenza per il presidente neo nominato.
E non sono questioni di lana caprina. Avere consiglieri competenti in materia e correttamente inseriti nella governance dell’ente significa presentarsi con un alto profilo professionale verso l’esterno e con una organizzazione conforme alle regole, cosa che sembra, a tratti e quando conviene, non interessare o passare in secondo piano.