A Parrano la scrittrice Nicoletta Galletti presenta “Non perdiamoci di s*vista” il 7 marzo alla Società Operaia di Mutuo Soccorso

Il Comune di Parrano organizza in collaborazione con la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Parrano la presentazione del libro di Nicoletta Galletti “Non perdiamoci di S*vista”.  L’appuntamento è per giovedì 7 marzo alle ore 17 alla sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso in via XX settembre n. 21 e parteciperanno alla presentazione insieme all’autrice Lucia Gismondi dell’associazione Rose Rosse d’’Europa e Milva Pistoni dell’associazione Casa delle Donne Lucha y Siesta.

Nicoletta Galletti vive a Marsciano in provincia di Perugia, è madre di due ragazzi di 21 e 18 anni e di una ragazza di 16 anni. Lavora in ambito sanitario. Ha scoperto il piacere di inventare storie da cui trae un potente effetto benefico e da adulta ha deciso di aprire il cassetto dei sogni. Guardando indietro nel tempo si vede fin da bambina innamorata della scrittura, ricorda che alla scuola elementare l’elaborazione dei “pensierini” assegnati come compito da parte della maestra Anna, diventavano veri e propri temi. Dopo aver pubblicato nel 2017 un primo libro dal titolo “La mia vita per tre… È tempo di stare dalla parte dei bambini”, esce nel 2019 con “Tutte le Mamme sono Popeye” in cui affronta il tema del grande carico di lavoro femminile nella società odierna e lo fa attraverso leggerezza e ironia. Ciò che però ha amato di più sono le storie dei personaggi di questo suo primo romanzo, Non perdiamoci di S*Vista, che le hanno tenuto compagnia durante i giorni e le notti donandole benessere interiore. Persone che inseguono sogni e che nonostante tutto riescono a realizzarli; considerare anche chi non lo è uguale agli altri, e poi violenze e abusi a scapito della figura femminile e su minori. Sono i temi sui quali si articola la storia. Sullo sfondo della narrazione compaiono i valori della solidarietà e dell’inclusione sociale. Protagonista principale del romanzo è Emma Alessi che si muove nei sentimenti della gente con la delicatezza di una ballerina sulle punte e allo stesso tempo con estrema professionalità, buon senso, determinazione. La storia è ambientata a Pievelunga, cittadina di 20 mila abitanti bagnata dal mare Tirreno, dove il gruppo delle amiche e degli amici di Emma vive la vita con straordinaria vitalità. Loro rappresentano il cuore pulsante della città.




La Polizia stradale ferma un 55enne alla guida di un’auto a noleggio con una patente falsa

Ha tentato di trarre in inganno gli agenti della Polizia Stradale di Orvieto, mostrando una patente di guida apparentemente regolare, con foto e dati anagrafici corrispondenti al vero, sperando che la Polizia di Stato non scoprisse che si trattava di una patente di guida, anche se falsa molto ben realizzata.

E’ successo pochi giorni fa durante i rilievi di un incidente stradale sull’ A1, nel tratto tra Fabro ed Orvieto, nel quale l’uomo, un napoletano di 55 anni coinvolto alla guida di un’auto costosa la cui targa tedesca, aveva insospettito il personale della Polizia Stradale di Orvieto. Gli agenti rilevavano dai loro terminali alcune incongruenze sul documento esibito, rispetto alle date di rilascio e scadenza. Da qui i necessari esami sul documento che, sottoposto a specifiche procedure di analisi, era emersa l’assenza degli elementi anti-contraffazione, condizione da cui risultava chiara la sua falsità.

Per altro veniva accertato che la patente vera era stata revocata per la perdita dei requisiti e la mancata presentazione agli esami per conseguirne una nuova. Un’altra sorpresa arrivava però per la pattuglia: da quegli stessi archivi emergeva che l’automobilista era stato già denunciato pochi mesi fa per guida senza patente, elemento che quindi attestava la reiterazione di questa violazione di legge. Il tutto quindi, oltre al sequestro del documento falso, ha portato la Polizia Stradale di Orvieto a denunciare il 55enne alla Procura della Repubblica di Terni, sia per il possesso del documento falso che per guida senza patente, che in questo caso non lo vedrà solamente oggetto di una sanzione di diverse migliaia di euro, bensì lo vedrà risponderne davanti al Giudice in un processo penale.




Le coincidenze da campagna elettorale

La parola coincidenze in campagna elettorale è fra le più utilizzate. E’ successo due volte in due giorni, quasi un record.

5 marzo, c’è il primo confronto tra candidati alla carica di sindaco sulla sanità. A poche ore dall’incontro ecco che arriva in soccorso dell’attuale sindaca la notizia che è stato assegnato l’appalto integrato sull’ex-ospedale. Un colpo di teatro non da poco visto che gran parte delle domande erano proprio sull’argomento spinoso e controverso. Ma non è finita qui.

9 marzo, è il giorno in cui Intermedia, Cogesta e Club Amici della Stampa hanno organizzato un convegno su formazione, università e opportunità di sviluppo per la città. Fra gli invitati la sindaca. E d’improvviso proprio il 6 marzo arriva la convocazione per l’8 marzo della conferenza dei capigruppo dove sono previste delle comunicazione della sindaca sul consiglio di amministrazione del Centro Studi. Già, ormai da ottobre il cda non può operare nel pieno delle funzioni perché scaduto. Proprio al convegno è stata invitata la presidente del CSCO che però ha declinato molto probabilmente proprio perché praticamente senza autonomia in quanto in carica solo per l’ordinaria amministrazione.

Due coincidenze in due giorni fanno una certezza. Probabilmente per tirare fuori dalle sabbie mobili dell’amministrazione progetti, piano annunciati serve organizzare un confronto o un convegno. Le elezioni fanno spesso miracoli, sempre, per lavori, sistemazioni stradali e autorizzazioni varie. E allora proviamo a ricordare qualche altro progetto annunciato e poi lasciato nel dimenticatoio. Torniamo all’ex-ospedale. Quando fu spiegato con grande enfasi che si era trovata la soluzione con la USL fu anche detto che la parte frontale dell’edificio veniva messa a disposizione del Comune. Poco tempo dopo la sindaca spiegava che aveva grandi progetti e lì avrebbe esplicati di lì a poco. Da allora è calato il totale silenzio. Ma ora, magari grazie anche allo sblocco dei lavori potrebbe anche venir fuori qualcosa di questi progetti, anzi “grandi progetti”.

C’è poi la questione ventennale della Caserma Piave. Sono passati Cimicchi, Mocio, Concina e Germani e tutti hanno sempre annunciato progetti, programmi, imminenti svolte. NOn ha fatto eccezione Tardani che ormai sei mesi fa, giorno più o giorno meno, ha annunciato pubblicamente di avere offerte di vario genere che avrebbe svelato di lì a poco. Non solo alla conferenza di fine anno ha spiegato che avrebbero proceduto con il cosiddetto “spacchettamento” dell’edificio per ospitare più progetti ormai in dirittura d’arrivo. Ecco la dirittura d’arrivo della consiliatura e di possibili soluzioni neanche l’ombra. Forse con l’avvicinarsi dell’annunciato incontro sulla Piave magicamente uscirà fuori una soluzione da attuare nel futuro…

Coincidenze elettorali…forse capitolo uno.




Aggiudicato l’appalto integrato per i lavori della Casa e dell’Ospedale di Comunità

È stata pubblicata il 5 marzo la delibera con cui la Usl Umbria 2 ha aggiudicato l’appalto integrato per la progettazione definitiva, esecutiva e la realizzazione dei lavori della Casa di comunità e Ospedale di Comunità nell’ex ospedale di Piazza Duomo.  I tempi del Pnrr fissano la consegna entro il 2026 e secondo il cronoprogramma indicato dall’azienda sanitaria i lavori partiranno tra luglio e settembre.

Occorre ora andare avanti rapidamente nella realizzazione di questa importante opera che ha molteplici obiettivi: riorganizzare la sanità locale partendo da un potenziamento e miglioramento della medicina di territorio, alleggerire l’ospedale da attività e ricoveri impropri, riqualificare e rifunzionalizzare un immobile di pregio abbandonato da anni e riportare servizi ed economia quotidiana nel centro storico.

La Regione Umbria investirà oltre 20 milioni di euro del Pnrr sulla sanità orvietana, una cifra in proporzione alla popolazione superiore a quella investita sui principali centri dell’Umbria. Della Casa di comunità, allora Casa della Salute, se ne parlava dal 2007 con un accordo di programma poi rinnovato nel 2015 a cui non era stato dato mai seguito, senza un progetto, senza fondi, senza evidentemente la volontà politica di portarlo a termine.

Oggi questa amministrazione ha indirizzato le scelte della Regione e della Usl chiedendo di riqualificare l’ex ospedale in Piazza Duomo per cui sono stati trovati i finanziamenti necessari. Oggi possiamo dire che c’è finalmente la volontà politica di portare avanti i progetti che vanno nell’interesse della nostra comunità.

La sfida e il mio impegno futuro sarà quello di capitalizzare e saper gestire le opportunità dei fondi Pnrr e intervenire per una nuova organizzazione dei servizi sanitari locali disegnati sulle esigenze di una popolazione che invecchia sempre più, meno ospedalocentrica e più vicina ai bisogni di salute dei nostri cittadini.




Stefano Biagioli, “nel giorno del confronto arriva l’assegnazione dei lavori per l’Ospedale di Comunità e intanto le liste d’attesa peggiorano”

L’iniziativa di Prometeo a cui ho partecipato ieri sera insieme ai candidati sindaci per Orvieto ha ottenuto un risultato straordinario.

È bastata questa iniziativa per far firmare la delibera di assegnazione dei lavori per la casa di Comunità. Strano no? Come ha detto il Presidente dell’associazione, Dino Fratini, guarda caso proprio nel giorno in cui si discute di questo, dei ritardi, delle difficoltà della sanitá, la delibera arriva. Una gran fortuna per la sindaca Tardani.

Ed allora la prima cosa che mi viene da dire è organizziamo decine di iniziative sui temi piu pressanti cosicché assisteremo ad un rapido risveglio delle decisioni amministrative del centrodestra per il nostro territorio!Comunque veniamo a noi.

C’erano tante persone. Ero un po’ teso, per me era la prima uscita pubblica, il primo confronto… insomma, un po’ di tensione ci sta. Io sono abituato a parlare coi pazienti, con le famiglie. E da lí ho cominciato.

Dalle preoccupazioni, dalle esigenze e dalle necessità troppo spesso  – e sempre di piu negli ultimi anni – deluse di chi si trova di fronte ad una sanità più malata del malato.

Per quanto mi riguarda mi sono trovato in piena sintonia con la candidata di proposta Civica Roberta Palazzetti.  Un’analisi netta delle difficoltà della nostra sanità. Senza ribadire ciò che lei ha detto, ho portato la mia esperienza personale. Intanto sulla questione delle liste di attesa.

Ieri, prima dell’assemblea, ho fatto le prove dei tempi di attesa su esami specifici. Analisi del sangue? 15 giorni. Esami tipo colonoscopia? Lista di attesa. Due mesi, forse tre. E quando ad un paziente gli esami preliminari gli dicono per due volte che ha sangue occulto nelle feci, non ha tempo di aspettare due mesi. Ed allora lo fa subito. 350 euro per la colonoscopia e altri 70 per l’esame istologico. Per chi ha 420 euro funziona cosi. Ma per chi non li ha? Il tempo è, in questi casi, una variabile fondamentale per la cura. Urologia? Non c’è più l’urologo a Orvieto. Al consultorio manca il ginecologo. Il personale dell’ospedale? Sotto organico del 30%.

Ed allora mi sono permesso di dire. Ma se facciamo la casa di comunità e non abbiamo nemmeno il personale per l’ospedale, non rischiamo di costruire una nuova bella struttura per poi non utilizzarla. In risposta a Tardani dico che il mio non è disfattismo ma semplicemente registro dei dati reali.  

Ho parlato del Cup, centralizzato a Foligno e Perugia e che non comprende le esigenze del nostro territorio. Pensate, per gli esami senologici il Cup da Orvieto prevede di mandarti a Terni e solo se Terni è satura ti manda ad Orvieto. Ma per i nostri cittadini non è meglio riempire per gli esami prima gli ambulatori di Orvieto e poi, se saturi, andare altrove?

Da medico di base, dalla mia esperienza quarantennale dico che molte volte il buon senso è ciò che manca a chi si occupa della gestione della sanità pubblica. Quella sanità pubblica che per cattiva gestione sta cedendo sempre piu spazio alla sanità privata e che discrimina il nostro territorio che, badate bene, non è quello di Orvieto e dell’orvietano ma di un’area di 100mila abitanti a cavallo tra Umbria, Lazio e Toscana.

P.S. tra qualche giorno si parla di Università e di Caserma Piave. Vuoi vedere che dopo quasi 5 anni di nulla la sindaca arriva con un progetto fantasmagorico? Del resto si sa, le strade si asfaltano meglio sotto campagna elettorale. È risaputo che il catrame attacca meglio al fondo stradale! A presto e… Teniamoci in contatto.




Stefano Zamagni, “la riflessione sulla politica cattolica e il rischio della diaspora etica”

Secondo l’economista Stefano Zamagni, la discussione sulla politica cattolica in Italia deve andare oltre i confini tradizionali e concentrarsi sulla distinzione tra due concezioni del potere: come “influenza” e come “potenza”. Questa riflessione emerge come risposta a una tendenza che, secondo Zamagni, si è diffusa nel mondo cattolico italiano negli ultimi trent’anni.

L’economista osserva che nel variegato panorama cattolico del Paese si è affermata l’idea che la responsabilità del mondo cattolico dovrebbe limitarsi al momento prepolitico, ovvero all’esercizio del potere come influenza, mirato a incidere sui comportamenti umani. Questo fenomeno ha generato quella che Zamagni chiama “diaspora cattolica” con conseguente “adiaforia etica”, ovvero una posizione di indifferenza etica.

“È evidente che questo sta creando problemi seri”, afferma Zamagni. L’economista respinge l’idea di un ritorno al partito cattolico o a rivisitazioni della Democrazia Cristiana, sottolineando l’importanza di un soggetto che si occupi delle grandi questioni come la guerra o l’ambiente, questioni che non possono essere affrontate solo a livello strutturale.

Nel contesto della riflessione, Zamagni richiama un passato di cui si è perso il ricordo, citando l’espressione di “strutture di peccato” usata da Papa Giovanni Paolo II. Zamagni critica il fenomeno di auto-delegittimazione che sta vivendo il mondo cattolico, paragonandolo all’essere “lievito nella pasta” o al tentativo di cambiare le istituzioni agendo solo sui comportamenti individuali.

L’economista conclude affermando che sebbene possa essere vero che il cambiamento delle istituzioni avvenga nel lunghissimo tempo, è necessario considerare e affrontare le sfide immediate e urgenti, affinché il mondo cattolico possa recuperare un ruolo significativo nella sfera politica e sociale del paese.