Tarallucci e vino… e il comizio di Trilussa

Negli anni ’70 il famoso trio La Smorfia – Troisi, Arena, De Caro – cantavano con triste ironia sulla loro terra: “a Napoli si muore a tarallucci e vino”. Ma succedeva solo a Napoli 50 anni fa?
Abbiamo sentito e letto nelle ultime settimane di dure critiche e altrettanto duri “botta e risposta” tra candidati sindaco pronti a sfidarsi all’ultimo voto da posizioni contrapposte alle prossime elezioni, ma ecco che improvvisamente, tra un tarallo e un sorso di buon vino, si arriva al tu dai una cosa a me e io do una cosa a te, e come d’incanto si superano divergenze, si appianano malintesi e ci si ritrova uniti per il bene dei cittadini, buoni amici più di prima!
Tutto questo, beninteso, con il supremo fine del bene comune della Città e dei cittadini: come dubitare della sincerità dei nostri candidati quando con tanta passione, fino quasi alla commozione, ci ripetono che si sacrificano con l’unico scopo di prendersi cura del bene comune?
Chi può essere così malizioso da dubitare della sincerità di tanto altruismo? I nostri non sono mica come quell’onorevole svogliato e cinico nel comizio di cui racconta Trilussa:

“Eppoi parlò de li princìpi sui.
E allora pianse, pianse così bene
Che quasi ce rideva puro lui!”




La conversione sulla via delle…elezioni dell’ex-candidato Stefano Spagnoli

Ma cosa è successo domenica 18 febbraio? Un candidato si ritira, diventa probabile capolista di un partito, a sua volta in confusione, e appoggia la candidata del centro-destra Roberta Tardani. Fin qui nulla di strano, si sa la politica è l’arte del possibile e a volte dell’impossibile. Ma il cronista tiene a memoria quello che è avvenuto tra il 10 ottobre del 2023 e domenica 18 febbraio 2024.

La domanda rimane invariata: cosa è successo? Intanto c’è un partito, quello che dovrebbe essere l’azionista di maggioranza della coalizione, che è spaccato, commissariato e con la restaurazione del passato remoto. Si rivedono vecchie conoscenze e si rivedono anche quelli che da Fratelli d’Italia sono passati armi e bagagli con la Lega, per vincere, e ora tornano in Fratelli d’Italia convinti di replicare con successo. Lo spostamento più a destra è evidente nonostante a livello nazionale Giorgia Meloni si stia sforzando di apparire come rappresentante di una destra moderna, liberale e moderata con Salvini che si arrampica più a destra per rosicchiare voti all’alleato diventato grande e scomodo. C’era così tanta fretta che il commissariamento della sezione di Orvieto è arrivato quasi nottetempo e, secondo quanto spiegato in una lettera accorata e intrisa di delusione di Andrea Garbini, senza rispettare le regole e i tempi. Secondo attore è Stefano Spagnoli che con una specie di conversione sulla via…delle elezioni, si ritira, prende lo scettro del comando di Fratelli d’Italia, intanto, in attesa di possibili incarichi in caso di vittoria del centro-destra. E di conversione a “U” si tratta. Basta ricordare cosa è successo nel recentissimo passato e non dieci anni fa.

Ecco cosa scriveva Stefano Spagnoli candidandosi a sindaco a ottobre del 2023: “Ogni giorno, ci dobbiamo scontrare con una serie di problemi irrisolti, alcuni dei quali addirittura mai presi in considerazione e quindi mai affrontati dall’attuale amministrazione comunale, ed è innegabile che nella comunità questa situazione abbia generato un malcontento, andato crescendo in questi ultimi anni…l’attuale Sindaco si preoccupa unicamente di gestire l’ordinaria amministrazione che, peraltro, trova realizzazione solo grazie all’eccellente lavoro dei solerti impiegati dei vari uffici comunali.  In realtà, non esiste una maggioranza politica, l’attuale giunta dal suo insediamento sembra non aver mai governato…I problemi reali della comunità intanto sempre più sottovalutati ed inascoltati… Ho ascoltato e parlato con moltissime persone ed ho avvertito un senso di delusione, incertezza, ma anche di rassegnazione e questo, per me, nel tempo, è stato di stimolo per decidere di mettermi, nuovamente, in altra veste, al servizio della città, per profondere il massimo impegno, come ho sempre fatto, ed ottenere i migliori risultati possibili.  Da tempo sto lavorando ad una mia lista e ad un programma in cui i cittadini e i loro interessi sono posti in primo piano.”

Alla candidatura rispose duramente il consigliere di maggioranza Stefano Olimpieri, tanto che Spagnoli il 4 novembre 2023 replicò con durezza: “la fondatezza di quanto sostenuto da Stefano Spagnoli ha scatenato un attacco scomposto, offensivo e del tutto strumentale, basato su evidenti falsità nei confronti del candidato Sindaco…Chiunque può rilevare e rendersi conto che Stefano Olimpieri, avvezzo da sempre a così tanti salti con cambio di casacca ( anche in questa consiliatura ) da far invidia ad un canguro, tanto che ora lo troviamo nel gruppo misto, nel disperato tentativo di difendere l’indifendibile e sostenere strenuamente il Sindaco Tardani, con le sue invenzioni offende l’intelligenza di chiunque legga. Peraltro, l’uso del “plurale” da parte di Olimpieri, fa intendere che tali contenuti siano stati concertati anche con altri della maggioranza se non addirittura con il Sindaco Tardani, con la conseguenza che, in realtà, questo può solo portare discredito agli autori dell’attacco e non certo a Stefano Spagnoli, di fronte alla cittadinanza…l’amministrazione Tardani, dopo cinque anni, nel migliore dei casi è ancora ferma ai “progetti”. Il candidato Spagnoli ricorda, che nel prosieguo del suo cammino elettorale, sarà onorato di avere come alleati esponenti della politica, ma che saranno i singoli cittadini a decidere il risultato delle elezioni ad Orvieto, ed è a essi che ci appelliamo, affinché con il loro voto a Stefano Spagnoli, una persona integra, che mantiene le promesse e che non è ricattabile, consenta un vero e reale cambiamento per la città di Orvieto.”

Poi c’è stata l’intervista a Orvietolife (link all’intervista su You Tube) in cui Spagnoli ha ribadito più volte la delusione per l’attuale amministrazione.

Poi eccoci al presente con la conversione verso chi ha deluso le attese, chi non ha governato, chi ha lasciato i problemi della città irrisolti e che ora diventa la vera paladina e viene sostenuta. E Spagnoli sarà accanto al consigliere Olimpieri che viene ritenuto avvezzo ai cambi di casacca per difendere l’indifendibile a sostegno del sindaco Tardani. E la conversione sulla via…delle elezioni è compiuta.




Per Riccardo Stefanini i big di blues e jazz al Mancinelli con “Man&Friends – concerto per un amico”

L’amicizia diventa musica sul palco del Teatro Mancinelli di Orvieto. Giovedì 22 febbraio alle 21 i big della musica jazz e blues saranno i protagonisti di “Man&Friends – Concerto per un amico”, l’iniziativa benefica per raccogliere fondi per le cure di Riccardo Stefanini, collaboratore storico di tante manifestazioni musicali organizzate in città a partire da Umbria Jazz Winter. “Man” come lo chiamano i suoi amici e i tanti artisti che ricambieranno con la loro musica la sua allegria, la disponibilità e la generosità.

Tanti i volti noti del panorama musicale che hanno aderito: Paolo Fresu, Giampaolo Ascolese, i Funk Off e ancora Michele Ascolese, Stefano Indino, Natalio Manglavite, Mario Donatone&Blues-Man Latino, Elio Tatti, Riccardo Biseo, Franco Fasano, Massimo Moriconi, Emilia Zamuner e Daniele Di Bonaventura.

biglietti sono ancora disponibili on line sul sito di TicketItalia a questo indirizzo https://ticketitalia.com/man-friends-orvieto-2024 e presso la biglietteria del Teatro Mancinelli martedì 20 e mercoledì 21 febbraio dalle 16 alle 18.30 e giovedì 22 febbraio dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19.

L’iniziativa è promossa dagli amici di Riccardo Stefanini con la collaborazione del Comune di Orvieto, dello staff del Teatro Mancinelli, della Fondazione Umbria Jazz e delle attività commerciali cittadine.

Per chi volesse contribuire ulteriormente è possibile farlo con un bonifico sul C/C con Iban IT19K0100525700000000002441intestato a Riccardo Stefanini con causale Donazione.




Andrea Garbini, “Il commissariamento di Fratelli d’Italia Orvieto è in contrasto con lo statuto del partito”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera di Andrea Garbini, sindaco del comune di Castel Giorgio e membro del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia, e indirizzata al coordinatore provinciale Alberto Rini, sulla questione del commissariamento delle sezione di Orvieto del partito comunicato durante la conferenza stampa del 18 febbraio.

Gentile Coordinatore Provinciale e Membri del Coordinamento,

nella prima mattinata del giorno di domenica 18 febbraio 2024 ho preso atto dopo un’interlocuzione telefonica con il Coordinatore di FdI del Comune di Orvieto, Carlo Ceci, del commissariamento della sezione di FdI Orvieto per mezzo di una lettera a firma del Coordinatore Provinciale, Alberto Rini. Nella lettera veniva indicato nella persona di Alfredo De Sio il nuovo Commissario pro-tempore.

Nonostante l’amarezza della notizia ricevuta in una fase particolarmente delicata per il futuro della mia città,

vorrei brevemente evidenziare alcuni aspetti della tua decisione di commissariare la sezione di Orvieto.

Il primo aspetto riguarda il garbo che avresti dovuto usare nei miei confronti, informandomi della decisione di commissariare la sezione della mia città considerando il mio ruolo da Sindaco da ormai undici anni sempre sotto la bandiera di Fratelli d’Italia ed essendo membro del coordinamento Provinciale di Terni.

Altro aspetto da considerare, credo che nel rispetto dello Statuto di Fratelli d’Italia, avresti dovuto convocare un coordinamento per prendere una decisione così importante e questo non mi risulta che sia stato fatto. Spero che almeno non sia stato riunito un coordinamento, escludendomi dalla convocazione.

Ti invio alcuni stralci del regolamento di Fratelli d’Italia dove troverai quanto sopracitato:

Repertorio n.12.566 Raccolta n.8703. Il Verbale di deposito del documento ha come data 30/10/2019.

All’Articolo n. 18 (Il Presidente e il Coordinamento Provinciale) e nello specifico ai “punti” n.11 e 12 riporto quanto segue:

“(Il Presidente Provinciale) Adotta, su conforme parere del Coordinamento provinciale, i provvedimenti urgenti nei confronti degli organi periferici comunali e nomina i relativi commissari fino allo svolgimento delle assemblee comunali. Di ciò è tenuto a informare il Presidente Regionale.

Il Presidente Provinciale, sentito il Coordinamento Provinciale, propone l’assetto organizzativo del territorio di sua competenza”.

Per i motivi appena esposti, credo che la nomina di un commissario per la mia città sia un atto illegittimo e grave, un atto di imperio non conforme al buon senso e in contrasto con le regole che il Partito si è dato.

Alberto, con amarezza ma con la consapevolezza di salvaguardare il partito credo tu debba rivedere la tua posizione di Coordinatore Provinciale e come Sindaco, Membro del Coordinamento Provinciale e militante della sezione di Orvieto ti invito a riflettere sulle dimissioni.

Andrea Garbini – Sindaco del Comune di Castel Giorgio Membro del Coord. Provinciale di FdI




Massimo Bandiera, tecnico della Pro Alba Canino, “siamo da 10 in pagella. Ora avanti con correttezza”

Statistiche e numeri parlano chiaro: la Pro Alba Canino è sicuramente una delle più belle realtà di questa stagione di Seconda Categoria: primo posto in classifica con 39 punti (quattro in più dell’Aurora Querciaiola srl con una gara da recuperare). 12 vittorie in 15 gare disputate. 3 pareggi e neanche una sconfitta. 34 reti realizzate ed 8 subite per un differenziale positivo di + 26.  Nessun miracolo ma programmazione precisa e seria di una Società che orbita attorno al Tecnico Massimo Bandiera.

Sabato scorso decima vittoria consecutiva. Come ci si sente in questo lunedì ancora da protagonista?

In vena di fare festa. Perchè abbiamo allungato la striscia tre punti con un’ottima Virtus Acquapendente. Abbiamo superato un undici pratico, con belle geometrie tattico-tecniche predicate da coach Manucci. Bella figura sportiva ma anche di ottima sportività in campo e sugli spalti.

Vogliamo parlare dei suoi?

Li ringrazio infinitamente uno per uno. Soprattutto per l’impegno che mettono negli allenamenti durante la settimana. Si mettono meravigliosamente a disposizione del mio straordinario preparatore atletico Luciano Brizzi. I tre portieri sono elementi fondamentali nella nostra architettura gioco. Come che li prepara: l’ex portiere Paolo Catalucci e il direttore Mirko Adamini

Ottimo il presente. Ma il futuro?

Da 10 in pagella pure. Il nostro settore giovanile è uno dei pochi provinciali che è riuscito in questa stagione sportiva a fornirci 4 elementi che trovano spazio in prima squadra. Gli sto dando minutaggio e fanno enormi passi avanti per visione di gioco.

Domenica grande sfida sul campo della Querciaiola. Cosi si aspetta?

Soprattutto la principale nostra contendente alla vittoria in campionato. Hanno un organico molto attrezzato, con elementi scesi da una categoria superiore. Onestamente la gara non sarà facile. Ci mancheranno 4 elementi che durante la gara di sabato scorso hanno subito infortuni. Utilizzeremo alcuni giocatori della Juniores. Ci prepareremo con la solita attenzione.  Grazie ad un nostro dirigente che ogni partita effettua filmati che rivediamo dopo le sedute di allenamento per migliorarci. Mi auguro che sia una partita divertente e tranquilla. A noi piace giocare a pallone, non a calcioni e falli. Abbiamo avuto in questa stagione un solo squalificato per somma di ammonizioni. Ed a Canino ci seguono con interesse anche per questo. Ci divertiamo, siamo seri e corretti. Come spero anche il direttore di gara che verrà designato.




La Regione studia i problemi dei pendolari e prepara un incontro con tutti i protagonisti “per migliorare”

“Da alcuni mesi prosegue il dialogo con il Gruppo FS Italiane per verificare la qualità dei servizi prestati, la puntualità dei treni, le percentuali di riempimento, la possibile introduzione di nuove corse soprattutto quando alcuni treni regionali gestiti da regioni vicine subiscono variazioni. Ma anche il passaggio di treni Frecciabianca a Frecciargento, la mitigazione dei disagi dei pendolari ogni qualvolta si effettuano lavori sulle linee per il loro miglioramento, come l’attuale introduzione della tecnologia ERTMS sia sulla FCU che sulla Orte-Falconara”. È l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche, ad evidenziare le azioni messe in atto per migliorare e potenziare le prestazioni del sistema ferroviario nel territorio regionale. “In particolare – rileva – crea incertezza negli utenti e genera proteste l’ormai frequente fenomeno dei treni che partono da Roma Termini, sono fatti sostare a Roma Tiburtina per far passare i Frecciarossa, per poi incanalarli sulla linea ordinaria, in ragione  della saturazione delle tracce sulla linea ad Alta Velocità, causando ritardi significativi negli orari di arrivo”.

“Tutti questi problemi vengono sistematicamente trattati dalla Regione Umbria che di frequente – afferma – ha ottenuto miglioramenti significativi anche nell’introduzione di nuove corse”.

   “Tuttavia tali fenomeni, in attesa della consegna da parte di Trenitalia dal 2025 dei nuovi dodici treni, attualmente in fabbricazione, che raggiungono la velocità di 200 chilometri orari, vanno monitorati – sottolinea – per ridurre il disagio e accrescere l’efficienza del servizio agli utenti”.

   “A tal fine – rende noto l’assessore Melasecche – è in corso una analisi della situazione complessiva che, entro il mese di febbraio, porterà ad un summit fra tutti gli attori in cui si analizzeranno le richieste pervenute dai territori e le relative osservazioni in modo da migliorare tutto ciò che è possibile migliorare, prendendo ognuno i relativi impegni – conclude – per contenere i disagi nei casi in cui i lavori lungo le linee siano indispensabili ai fini della sicurezza, puntualità e velocità, a cominciare da alcune aree, come quella di Orvieto, ma altre ancora che, per ragioni geografiche, necessitano di particolare attenzione”.




Vittoria dell’Orvietana con doppietta di Santi e ora biancorossi a -3 dalla salvezza diretta

Servivano solo i tre punti e nel finale l’Orvietana li acciuffa, una vittoria tutta a firma Riccardo Santi, il centravanti partito dalla panchina, che si è guadagnato il rigore, lo ha realizzato a cinque dalla fine e a completato l’opera con la doppietta al 90’. Orvietana senza gli infortunati Vignati e Caravaggi, si opta per l’esordio da titolare di Ciavaglia, confermato Ricci centrale. Davanti si preferisce partire con Stampete e Marsilii. Cenaia che, al netto dello squalificato Papini, fa un solo cambio rispetto all’ultima gara pareggiata in casa contro il Grosseto. Cambia però il sistema di gioco Iacobelli e l’inedito 5-3-2 imbriglia l’Orvietana per tutto il primo tempo.

Dopo oltre quindici minuti senza emozioni, ecco al 18’ una doppia occasione per gli ospiti, prima Simonini si ritrova una palla ghiotta da spingere in rete, ma calcia debole, sul proseguo dell’azione Congiu interviene e devia la palla sul proprio palo. L’Orvietana risponde alla mezzora con una progressione di Marsilii che entra in area mette al centro verso Proia, c’è un intervento di un difensore che rischia l’autorete, para però Borchini senza trattenere, poi salva tutto Rossi che evita il gol, ma parando di fatto (nella foto by Rebecca A.) con un braccio in caduta. Grandi proteste, ma per l’arbitro è tutto regolare. Proia e Fabri provano a creare superiorità numerica, ma le fitte maglie dei difensori toscani hanno spesso la meglio. Il primo tempo non riserva altre emozioni.

Ripresa che sembra iniziare sulla stessa falsariga, bisogna attendere il 17’ per il sussulto biancorosso: Greco va a battere una punizione, si apre una mischia in area al termine della quale Marsilii prova a girare, ma la palla termina a lato. L’Orvietana allora cambia pelle: entrano contemporaneamente Gomes, Mafoulou, Santi e Siciliano per Ciavaglia, Orchi, Marsilii e Stampete. Si passa così al 3-5-2.

Le azioni si fanno un po’ meno sterili come al 29’ quando proprio uno dei neo entrati, Mafoulou, calcia di potenza, ma viene ribattuto da un difensore, Santi manca la rovesciata e l’Orvietana trova solo angolo. L’unica azione di marca toscana arriva un minuto dopo quando Becucci crea scompiglio al limite poi finisce a terra, l’azione prosegue, ma Manfredi pecca di mira.

La gara si decide a cinque dal termine. Punizione di Proia che manda palla in area, c’è una ribattuta, cominciano le proteste per un mani, Fabri colpisce di testa e manda palla nell’ultimo metro, Santi prova ad intervenire, ma viene messo a terra dal portiere: per l’arbitro è rigore, che lo stesso Santi trasforma, sbloccando una gara che sembrava destinata allo 0-0. Per le proteste viene espulso Ferretti, da poco entrato.

Santi poi completa l’opera allo scoccare del 90’, quando entrando in area da destra, dopo una triangolazione, trova il diagonale giusto per mettere al sicuro il risultato.

Tre punti fondamentali per i biancorossi che si ritrovano ora a meno 3 dalla zona salvezza diretta. Domenica prossima l’Orvietana sarà impegnata nel derby umbro a Trestina.

NOMI E NUMERI

ORVIETANA (4-3-3): Marricchi; Ciavaglia (17’st Gomes), Congiu, Ricci, Lorenzini; Orchi (17’st Siciliano), Greco, Proia; Stampete (17’st Santi), Marsilii (17’st Mafoulou), Fabri (48’st Di Natale). A disp.: Rossi, Martini, Manoni, Marchegiani. All.: Broccatelli (Rizzolo squalificato).

CENAIA (5-3-2): Borghini; Rossi, Pasquini, Degli Esposti, Signorini, Malara (35’st Ferretti); Tognocchi (7’st Becucci), Caciagli, Rustichelli (21’st Bartolini); Manfredi (33’st Macchia), Simonini (27’st Fontana). A disp.: Baroni, Campera, Bracci, Gucciardi. All.: Iacobelli.

ARBITRO: Gambacurta di Enna (Gentilezza di Civitavecchia – Passeri di Roma 1).

RETI: 40’st rig. e 45’st Santi.

NOTE: espulso: Ferretti (C) al 41’st per proteste; ammoniti: Ciavaglia, Ricci, Mafoulou, Santi (O), Malara, Signorini, Borghini (C). Angoli: 3-0. Recupero: 0’ + 6’.




Stefano Spagnoli si ritira e aderisce a Fratelli d’Italia in appoggio alla candidatura di Roberta Tardani

Domenica 18 febbraio alle 11 c’è stata la conferenza stampa che ha certificato il ritiro da candidato a sindaco di Stefano Spagnoli e la sua adesione a Fratelli d’Italia in appoggio a Roberta Tardani.

“Aderisco a Fratelli d’Italia perché c’è un progetto comune per il bene di Orvieto. Questa deve essere la priorità: il mio sostegno alla candidatura di Roberta Tardani garantirà compattezza al centrodestra e soprattutto non favorirà il centrosinistra, che negli ultimi anni ha creato solo disastri in città”. Così Stefano Spagnoli ha annunciato la sua adesione a Fratelli d’Italia e il suo appoggio alla candidatura di Roberta Tardani. Insieme a lui, in conferenza stampa nella sala del Bar Montanucci, erano presenti Alberto Rini, segretario provinciale di Fratelli d’Italia, e Alfredo De Sio, membro dell’esecutivo nazionale e da oggi coordinatore della campagna elettorale a Orvieto per Fratelli d’Italia. Presente anche Eleonora Pace, capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia. 

“Ringrazio Fratelli d’Italia per la stima – ha spiegato Spagnoli – e per il percorso che abbiamo portato avanti insieme in questi giorni. Non è stato facile vista la mia candidatura a sindaco: la mia decisione non è stata presa a cuor leggero, ma sono giunto alla conclusione che non bisogna sempre e solo pensare ad ambizioni personali. Bisogna lavorare per un obiettivo, e il mio è quello di migliorare le condizioni dei cittadini orvietani. Per farlo, per senso di responsabilità, ho deciso di aderire al progetto di Fratelli d’Italia. Il bene comune viene prima dei personalismi e se non avessi preso questa decisione avremmo spalancato un’autostrada alla sinistra, che negli anni passati ha portato solo disastri alla città. Sono sicuro che con Fratelli d’Italia faremo un percorso di analisi e di crescita condivisa, come succede nei partiti e nelle coalizioni”. 

“Ringrazio Stefano – ha spiegato il sindaco Tardani – perché ha compreso quale è l’obiettivo che ci deve vedere impegnati tutti uniti con spirito costruttivo. In questi cinque anni Orvieto ha iniziato un percorso di crescita e sviluppo che adesso deve necessariamente proseguire. Abbiamo ereditato una città devastata e indebolita, abbiamo lavorato in anni difficilissimi per ricostruire ogni ambito, dalle manutenzioni alle infrastrutture, dal sociale alla cultura. Oggi Orvieto ha ritrovato protagonismo e credibilità, è presente sui tavoli regionali e nazionali. Da Fratelli d’Italia ho sempre avuto il sostegno che mi aspettavo a questi tavoli, dalla sanità alla sicurezza passando per le infrastrutture, e di questo ringrazio Eleonora Pace, Alfredo De Sio, Alberto Rini e il sottosegretario e coordinatore regionale Emanuele Prisco. Ora Orvieto si ritrova a un bivio: interrompere questo percorso di crescita significherebbe far tornare la città all’anno zero. I cittadini hanno compreso il nostro impegno e hanno potuto vedere  la concretezza del nostro lavoro. Con il contributo, le esperienze e le capacità di tutti vogliamo proseguire questo progetto e continuare a costruire una città dinamica che sia luogo di opportunità per i nostri giovani”.

“Abbiamo sempre sostenuto Roberta Tardani – ha spiegato Rini – e l’adesione di Spagnoli è un segnale che vuole riaffermare il ruolo di Fratelli d’Italia su questo territorio. È vero che ci sono stati dei momenti di difficoltà, ma la dialettica politica credo sia la normalità. Oggi vogliamo ridare voce a tutti quelli che credono nel progetto di Fratelli d’Italia. E lo faremo nel migliore dei modi”. 

“Fratelli d’Italia – ha spiegato De Sio – fa parte di una coalizione ed ha regole e comportamenti, come tutti i partiti. Giochiamo in una coalizione e se ci sono idee diverse ragioniamo in ottica dialettica, mettendo davanti l’interesse comune per arrivare alla crescita. È quello che caratterizza una coalizione, che privilegia cioè che unisce da ciò che divide. Siamo sicuri che i secondi cinque anni di governo Tardani daranno ulteriore e nuovo sviluppo alla città, completando il percorso di sviluppo avviato in questo primo mandato”. De Sio ha annunciato anche la squadra al lavoro su Orvieto per Fratelli d’Italia in vista delle elezioni: Massimo Zambrino, Davide Melone e Massimo Perali.




L’omelia del vescovo per le esequie di Don Augusto

Il Signore, che dispone i tempi del nascere e del morire, lo ha accolto nella sua pace nel giorno in cui la liturgia, con l’austero simbolo delle ceneri, ci riporta all’essenziale: siamo polvere, la nostra vita è come un soffio (cf. Sal 39,6; 144,4), ma Dio non permette che svanisca. “Egli – osserva Papa Francesco – raccoglie e plasma la polvere che siamo, perché non venga dispersa dai venti impetuosi della vita e non si dissolva nell’abisso della morte (…). Siamo cenere su cui Dio ha soffiato il suo alito di vita, siamo terra che Egli ha plasmato con le sue mani (cf. Gen 2,7; Sal 119,73), siamo polvere da cui risorgeremo per una vita senza fine (cf. Is 26,19) (…): siamo polvere amata da Dio, chiamata a essere polvere innamorata di Dio”.

Fratelli e sorelle carissimi, ci sono coincidenze che è difficile non definire disegno. La morte di don Augusto è avvenuta nel giorno di S. Valentino, patrono degli innamorati, molti dei quali – una moltitudine immensa! – egli ha preparato al sacramento del Matrimonio ricevendo il loro consenso. Questa coincidenza è una “carezza” di quella “provvidenza d’amore” che ha introdotto don Augusto nella stanza nuziale del cielo, “la città santa, la nuova Gerusalemme, la dimora di Dio con gli uomini, pronta come una sposa adorna per il suo sposo” (cf. Ap 21,1-5).

L’ultimo tratto del suo pellegrinaggio, segnato dalla malattia, è costellato di feste mariane: me ne ha parlato lui stesso, confidandomi che sarebbe entrato al Policlinico Gemelli nella memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes; celebriamo le sue esequie nel giorno in cui si ricordano i Santi sette Fondatori dell’Ordine dei Servi della Beata Vergine Maria. La devozione di don Augusto per la Madonna è documentata da una testimonianza che ho raccolto dalle sue labbra: “Ho recitato il Rosario ogni giorno, con un fervore così vivo che ha superato l’impegno della Liturgia delle ore”.

Questo edificio di culto, intitolato a Maria Ss. Madre della Chiesa, è tra i doni di fede più grandi che don Augusto lascia alla comunità parrocchiale che ha visto crescere lungo l’argine sinistro del Paglia, all’ombra della Rupe, e che ha voluto porre sotto il manto della Vergine Maria la quale, ai piedi della Croce (cf. Gv 19,25-27), “per il testamento d’amore del suo Figlio”, è diventata Madre della Chiesa. “Donna, ecco tuo Figlio!” (Gv 19,26): queste parole di Gesù rivelano che il suo primario intento non è quello di affidare la Madre a Giovanni, ma di consegnare il discepolo a Maria, assegnandole una missione materna d’intercessione e di grazia.

Fratelli e sorelle carissimi, don Augusto ha avuto per questa parrocchia un’autentica “cotta”, confessando, in occasione del suo giubileo sacerdotale, che ne ha visto anche le rughe, perché quando si guarda il volto della propria sposa le rughe si notano, si osservano ma, a poco a poco, si scopre che anch’esse ne modellano la bellezza. In questa comunità egli ha giocato tutta la “partita” del suo sacerdozio ministeriale; è sceso subito in campo come missionario del Vangelo, avendo appreso alla scuola di don Marzio Miscetti a prendersi cura dei malati, dei poveri e dei giovani in particolare, ai quali ha trasmesso che la libertà non è esente da falli e non ha rinunciato a fischiarli.

Don Augusto, un prete “in uscita” ante litteram, da appassionato del calcio quale era, sapeva che la tifoseria non sta in tribuna ma in curva. Nel campo della vita pastorale non si è fatto condizionare né dagli applausi né dai fischi, ma ha giocato fino alla fine, fino ai “rigori”, quelli della sofferenza. Nella sua lunga stagione sacerdotale ha allenato diversi preti a gustare croci e delizie del ministero, testimoniando loro che la partita di una parrocchia si sviluppa a tutto campo: non c’è spazio per chi non sa fare gioco di squadra o si limita a spazzare la palla in tribuna. Anche a me ha lasciato intendere che, a Ciconia, il vescovo è un guardalinee che coadiuva l’arbitro.

Don Augusto carissimo, possa tu “godere in cielo della piena visione dei misteri di cui sei stato dispensatore sulla terra”. Il tuo corpo scende nello spogliatoio della terra, ma il Signore, che ha vinto il campionato contro la morte, sconfiggendola, ti ha riservato la veste della vita immortale. Dalla “curva” del cimitero di Capretta, continua a fare il “tifo” per questa parrocchia e dalla “tribuna” del Cielo supplica il Signore di mandare operai in questo “filare” della sua Vigna.

+ Gualtiero Sigismondi