La sindaca incontra il neo direttore dei musei dell’Umbria, “abbiamo parlato di progetti futuri per l’arte contemporanea”

Visita in Comune a Orvieto per il nuovo direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e della Direzione regionale Musei, Costantino D’Orazio. Lo storico dell’arte e saggista, già presidente del MACRO-Museo di Arte Contemporanea di Roma, è stato ricevuto dal sindaco Roberta Tardani e accompagnato dal direttore del Museo archeologico nazionale di Orvieto e della Necropoli del Crocefisso del Tufo, Giorgio Rocca.

Avevo avuto modo di conoscere il dottor D’Orazio in occasione dell’ultima edizione di Umbria Jazz Winter e di scambiare delle opinioni con lui alla recente Bit di Milano – commenta il sindaco Roberta Tardani – ma questo incontro è stata l’opportunità per discutere più approfonditamente dei progetti e delle iniziative culturali che abbiamo strutturato in questi anni e delle possibili collaborazioni che si potranno instaurare con la Galleria Nazionale dell’Umbria oltre a quelle già in essere con la Direzione regionale Musei, a partire da Carta Unica. Con il direttore abbiamo parlato dell’esaltante percorso della candidatura di Orvieto a Capitale italiana della Cultura e dei progetti contenuti nel dossier che intendiamo portare a compimento. La sua esperienza, le sue competenze e un rapporto più stretto con la Galleria Nazionale potranno sicuramente contribuire a sviluppare il filone relativo all’arte contemporanea oltre a fornire stimoli e indicazioni importanti su contenuti e modalità di gestione della futura Casa della Cultura che nascerà al piano superiore dell’ex ristorante San Francesco. Ringrazio il dottor D’Orazio – conclude – per l’interesse che ha subito mostrato per la città e per l’apprezzamento al lavoro che stiamo svolgendo in ambito culturale e siamo convinti che possa instaurarsi una proficua sinergia utile a riaffermare il ruolo e il valore culturale di Orvieto nella nostra regione“.  




Umberto Garbini, Fratelli d’Italia, “il comunicato contro il PD non l’ho firmato e nessuno mi ha coinvolto”

L’unità nel centro-destra torna a essere messa in discussione. Nella giornata di venerdì 9 febbraio, infatti, arriva alle redazioni un comunicato intestato Civitas a nome di tutti i gruppi di centro-destra con un forte attacco al cosiddetto “nuovo corso del PD”. Un comunicato dalle tinte forti incentrato sull’incapacità del PD di governare nel passato e sulla capacità dell’attuale maggioranza di cambiare la città.

A metà pomeriggio arriva una richiesta altrettanto chiara da parte del presidente del consiglio comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia, Umberto Garbini, di rettificare la firma unitaria. Pochissime parole ma molto esplicite, “Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che ho l’onore di rappresentare, non ha mai condiviso questo comunicato stampa”. Garbini sottolinea che nessuno ha avuto l’attenzione almeno di sottoporre il testo preventivamente ai rappresentanti ufficiali di Fratelli d’Italia di Orvieto. Insomma la spaccatura che ufficialmente sembrava rientrata dopo la dichiarazioni dei vertici provinciali del partito di Giorgia Meloni non è affatto rientrata.




Il Tango Festival, tradito da Orvieto, si sposta a Spoleto

Il tango Festival è pronto a partire, sì, avete letto bene.  Il tango Festival si farà a Spoleto, appena sarà possibile viste le recenti scosse di terremoto che hanno obbligato l’organizzatore Paolo Selmi a spostare ad altra data la kermesse.  Ma la manifestazione non si teneva a Orvieto fino allo scorso anno?  A febbraio, in pieno inverno turistico, infatti, improvvisamente la città vedeva luci fino a notte tardissima al Palazzo del Popolo o al teatro, almeno due alberghi pieni e qualche ristorante aperto.  D’estate il bis con tanto di palco di fianco al Duomo.  E quest’anno?  Niente da fare, Selmi ha liberamente scelto di spostarsi armi e bagagli a Spoleto, anche lì in pieno inverno turistico. 

Cosa è successo?  Dal 2017 i tangheri hanno invaso la città pacificamente e tanti cittadini sono diventati appassionati del sensuale ballo argentino proprio grazie al Tango Festival. Tutto è filato liscio fino al 2019, ricordiamolo come l’ultimo evento di massa a Orvieto prima della durissima e lunghissima parentesi della pandemia.  E già allora si sentiva qualche scricchiolio perché tra Paolo Selmi e la sindaca Roberta Tardani i rapporti non sono stati, a quanto sembra, mai idilliaci.  La versione raccontata da Selmi è semplicemente disarmante, “con la sindaca Tardani ho pagato tutto, senza sconti o agevolazioni.  Abbiamo pagato l’affitto del Teatro del Palazzo del Popolo, la tassa di occupazione del suolo pubblico e ogni servizio aggiuntivo previsto.  Tutto fino all’ultimo euro”.  Al telefono la voce di Selmi tradisce oltre la delusione anche un po’ di rabbia e ricorda, “abbiamo portato a Orvieto oltre 400 persone e circa 150 tangheri in un periodo critico per il turismo, cioè febbraio.  Due alberghi pieni così come numerosi B&B e ristoranti, ma si vede che non bastava e ci hanno fatto intendere chiaramente che non erano interessati”. 

Sempre secondo Selmi ci sono state anche delle promesse per possibili finanziamenti regionali, ma anche lì nulla di fatto.  Si capisce che c’è dispiacere perché ormai il tango e Orvieto erano divenuti un binomio di successo.  La stoccata finale è durissima, e riguarda l’origine del dissidio tra lo stesso Selmi e la sindaca.  “Tutto risale al 2019.  A una settimana la sindaca mi comunica che il teatro non è disponibile per la messa in liquidazione di TeMa e mi chiede di rinviare il festival.  Mi ha messo in grandissima difficoltà con chi aveva prenotato e allora decisi – spiega Selmi – di pubblicare un comunicato spiegando la situazione.  Niente, il fatto non mi è stato perdonato ma che dovevo fare con coloro che avevano prenotato e pagato la caparra?”.  Paolo Selmi continua, “Scoppia la pandemia e la sindaca durante un’intervista addossa la colpa dei contagi a Orvieto al festival che comunque abbiamo organizzato.  La stessa settimana, ricordo, c’era stato un incontro di livello internazionale, sempre a Orvieto a cui avevano partecipato numerosi cinesi.  Da allora i rapporti si sono definitivamente rotti con tanto di anticamera in Comune e la cancellazione del contributo da 5 mila euro per l’organizzazione dell’evento in piazza Duomo”.

Il resto è cronaca di questi giorni con lo spostamento a Spoleto del festival del Tango e Orvieto senza tangheri con gli alberghi quasi tutti chiusi a febbraio.