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Biagioli nomina dg dell’Orvietana Matteo Panzetta e Severino Capretti direttore sportivo

Dopo aver ufficializzato l’allenatore, il presidente assegna gli altri ruoli: cambia quello di Panzetta, torna ad Orvieto Severino Capretti. Roberto Biagioli, ha nominato l’ex team manager Matteo Panzetta come nuovo direttore generale per la prossima stagione 2023/24. Allo stesso tempo Biagioli comunica che è stato formalizzato l’accordo con Severino Capretti che assumerà il ruolo di direttore sportivo.

Per Capretti si tratta di un ritorno ad Orvieto, dopo la stagione 2019/2020 quando, sempre con Fiorucci in panchina, l’Orvietana fu fermata dallo stop dovuto alla pandemia, mentre era nelle prime posizioni della classifica dell’allora campionato di Eccellenza. Matteo Panzetta, dopo il primo anno di esperienza a stretto contatto della prima squadra, si è visto rinnovare ed aumentare la fiducia del presidente tanto da meritare la nomina a dg. Questi i commenti dei due direttori freschi di nomina:

Matteo Panzetta: “Sono molto onorato e felicissimo per una nomina enorme in relazione anche alla mia giovane età, sono molto legato al presidente, al di là del ruolo non abbiamo mai smesso di lavorare e già appena ottenuta la salvezza, eravamo già concentrati sulla prossima stagione”.

Severino Capretti: “Felice di tornare ad Orvieto, dopo le tre stagioni alla Cimini molto intense e piene di soddisfazioni, cercavo nuovi stimoli. Delle proposte arrivate quella del Presidente Biagioli ha scavalcato tutte, nonostante fosse arrivata anche dopo. Siamo pronti per questa nuova avventura. Forza USO!”.




I “the Sun” arrivano il 5 giugno in Duomo per il loro concerto-testimonianza

Francesco Lorenzi (autore, cantante, chitarrista), Riccardo Rossi (batterista), Matteo Reghelin (bassista), Gianluca Menegozzo (chitarrista), Andrea Cerato (chitarrista). Musicisti, ma prima di tutto amici. Arrivano dalla provincia di Vicenza, anche se hanno girato il mondo. Oltre 800 i concerti all’attivo in 20 Stati di 4 continenti. Insieme costituiscono i “The Sun”, naturale evoluzione dei Sun Eats Hours, formatisi nel 1997. Prima di siglare un accordo con Sony Music, avevano già all’attivo quattro album in inglese distribuiti in Europa, Giappone e Brasile.
“Siamo onorati di portare la nostra musica e testimonianza al Festival Internazionale d’Arte e Fede e in particolare di poterlo fare all’interno del cuore pulsante di Orvieto, il Duomo, che ho sempre considerato una delle massime espressioni della straordinarietà dell’uomo quando pone la sua arte a servizio della Parola e nelle mani di Dio” ha dichiarato il leader del Gruppo Francesco Lorenzi. Nati e rinati, premiati al M.E.I. come “Miglior punk rock band italiana nel mondo”, saranno al Festival Internazionale d’Arte e Fede per portare la loro “luce” esibendosi lunedì 5 giugno alle 21 (INGRESSO LIBERO) sotto le volte del Duomo di Orvieto. In un atteso concerto-testimonianza presenteranno il nuovo album “Qualcosa di vero”, pubblicato dall’etichetta La Gloria, che nasce da forti esperienze personali e in grado di parlare al cuore di chi vuole fare del proprio cammino una storia autentica, insieme ad altri brani dai precedenti lavori “Spiriti del Sole”, “Luce”, “Cuore aperto”.
“Accolgo con gioia il concerto-testimonianza dei The Sun nel Duomo di Orvieto, le cui pareti, erette per amplificare il profondo silenzio della preghiera, attendono di essere dipinte, in modo sempre nuovo, dalle voci del canto della lode”, commenta il Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi Monsignor Gualtiero Sigismondi.
The Sun Music – La scelta di comporre in italiano è del 2008. Il leader matura questa decisione in seguito a una crisi esistenziale vissuta nel 2007. Durante una tournée di 102 concerti in 10 Stati, esperienza caratterizzata da un certo successo per la band, ma da molti eccessi. Una fase di cambiamento decisiva avvenuta attraverso un cammino di fede e riavvicinamento al Cristianesimo. Del 2010 “Spiriti del Sole”, che entra subito nella Top Ten degli album più venduti in digitale. Nel 2012 esce “Luce”, la cui tournée conterà oltre 200.000 presenze tra Italia, Portogallo, Brasile e Israele. Il terzo album in italiano, “Cuore Aperto” è del 2015 e sancisce il ritorno all’autoproduzione. Il 5 dicembre 2022 esce “Qualcosa di vero”, album che contiene singoli pubblicati negli anni precedenti e molti inediti, uscito per l’etichetta La Gloria, nata nel gennaio 2022 su iniziativa di Andrea Marco Ricci, Presidente dell’associazione Note Legali e Presidente del Coordinamento delle Associazioni dei Musicisti, e di Francesco Lorenzi. Insieme all’attività musicale e attraverso questa, dal 2012 la band propone e sostiene numerose iniziative solidali di successo in Italia e in varie zone del mondo, anche in collaborazione con il fan club, “L’Officina del Sole”.
Il cantante, premiato con la Medaglia del Pontificato di Papa Francesco “per il contributo dato allo sviluppo dell’umanesimo cristiano nel mondo” nel 2016, ha inoltre pubblicato due libri, il best seller “La strada del Sole” (Rizzoli, 2014), e il manuale per il combattimento spirituale “I Segreti della Luce – 21 passi per la felicità” (Rizzoli, 2018). La band ha rappresentato l’Italia durante gli eventi centrali delle ultime due Giornate Mondiali della Gioventù a Cracovia (2016) e Panamà (2019). L’emittente televisiva TV2000 nel 2016 ha prodotto un docufilm sulle esperienze di pellegrinaggio in Terra Santa proposte dalla band, a cui hanno già partecipato moltissimi giovani da vari stati europei.
La manifestazione giunge quest’anno alla 17esima Edizione ed è organizzata dall’Associazione
Culturale Iubilarte, in collaborazione con il Comune di Orvieto, la Diocesi di Orvieto-Todi, il Capitolo
della Cattedrale, l’Opera del Duomo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, il GAL Trasimeno
Orvietano, e con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana




Il Kosovo in fiamme

Il grido di dolore lanciato dal premier del Kosovo Kurti, nel corso del ricevimento presso la nostra ambasciata a Pristina nel giorno della festa della Repubblica 2 giugno, è il corollario di una serie di eventi gravi avvenuti nel corso di questi ultimi giorni nello Stato balcanico.
34 i militari della KFOR, la forza Nato cui è affidata la sicurezza del Kosovo, feriti nei duri scontri avvenuti a Zvecan, paese a maggioranza etnica serba dove i kosovari albanesi sono spesso costretti a “mimetizzarsi” per non incorrere in rappresaglie e non rischiare di subire violenze dai serbi.
La miccia che ha scatenato i disordini è stato l’insediamento di tre nuovi  sindaci di etnia albanese in località a fortissima maggiorana serba, Zvecan inclusa e che ha portato la stessa ad insorgere contro i militari Nato e la polizia kosovara, intente a proteggere le sedi comunali invase dai manifestanti. La denuncia di Kurti è circostanziata, non a caso espressa presso una sede italiana, dal momento che a capo della missione KFOR vi è proprio l’Esercito Italiano e che 14 dei 34 soldati colpiti dai facinorosi sono del 9 Reggimento Alpini L’Aquila di stanza nei Balcani.

L’Europa, afferma il premier Kurti, non può lasciare solo il giovane stato kosovaro, proclamatosi indipendente nel 2008, sorto dopo la disgregazione della ex Jugoslavia ed a seguito della guerra tra Serbia e Nato del 1999 nel corso della quale il regime serbo di Milosevic aveva espulso tutti gli abitanti albanesi dai suoi confini mentre sui bosniaci si accaniva con una pulizia etnica che causò stragi di portata immensa come quella di Sebrenica e crimini di guerra di inaudita ferocia.
Un Europa che al momento, alle prese con l’invasione russa dell’Ucraina, non ha di certo intenzione di aprire un nuovo fronte nei Balcani e che tutto sommato non prende così a cuore la questione serbo-kosovara, ma che in ogni caso schiera come forze di interposizione 700 uomini provenienti da 27 paesi.
Quello che è indiscutibile, come unica ragione adotta dai serbi, è che una elezione disertata dal 97%della popolazione non può certo essere ritenuta valida e per questo tanto Macron che Scholz hanno chiesto la ripetizione delle consultazioni e Kurti si è detto disponibile a ripeterle.
D’altro canto i precedenti e l’aggressività serba permettono a Kurti di perorare la causa del suo paese con forza e con ampie e giustificate ragioni, anche in virtù di un filoatlantismo ed europeismo che a lui appartengono e non sono di certo patrimonio ideologico del governo di Belgrado, tanto più che la Serbia è fiera alleata della Russia di Putin.
Il dato incontrovertibile e che comunque quest’area di Europa non riesce a trovare una stabilità ormai da oltre un secolo e che le crisi balcaniche, fomentate da nazionalismi esasperati, ciclicamente, fanno ripiombare il nostro continente in una polveriera pericolosa e sono vicine ai nostri confini.
Ecco perché il Kosovo in fiamme dovrebbe preoccupare tutti noi e non farci stare sereni, visti soprattutto i precedenti di 20 anni orsono e quanto accaduto in Bosnia, a causa del governo del criminale serbo Milosevic.




Dal PNRR 20 milioni per Orvieto. I CiviciX (finta) esperti in flop elettorali, non in matematica e comunicazione

Sicuramente esperti in flop elettorali, non certo in matematica e tantomeno in comunicazione.

I numeri diffusi dai Civici X (finta) sui fondi del PNRR intercettati dalla città di Orvieto sono – nella migliore delle ipotesi – frutto di un errore di calcolo o di una classifica non aggiornata e comunque incompleti per dare conto ai cittadini in merito alla reale portata dei finanziamenti che Orvieto è stata capace di attrarre in questi ultimi quattro anni. Ma crediamo che la volontà non fosse certo quella di informare correttamente la città, ma il solo ed unico scopo di gettare fumo negli occhi e, con la superficialità che ormai è diventata consuetudine, creare confusione.

Soltanto con i due progetti più rilevanti – il Centro per le Politiche sociali di Orvieto Scalo (5,3 milioni) e la nuova scuola dell’Infanzia di Sferracavallo (2,3 milioni) – si supera la cifra di cui parlano i Civici X (finta) alla quale si devono aggiungere i finanziamenti ottenuti per l’efficientamento energetico, per servizi sociali, per interventi di contrasto al dissesto idrogeologico, per la digitalizzazione dell’ente. E in maniera evidentemente dolosa, si omettono anche gli 8 milioni di euro che arriveranno in città per la riqualificazione dell’ex ospedale in Piazza Duomo, di proprietà della Usl Umbria, ma sulla cui destinazione finale dopo anni di chiacchiere vuote, questa amministrazione e questa maggioranza hanno finalmente indirizzato le scelte. Ricordiamo che l’ex Ospedale è stato messo in vendita attraverso quattro bandi, andati tutti miseramente deserti, a dimostrazione che il privato – che ormai tanto piace alla sinistra – non ha minimamente avuto interesse a rilevare l’immobile. A saper far di conto, è evidente come la cifra utilizzata dai Civici X (finta) per i loro tristi ragionamenti disfattistici sia un terzo di quella reale, che ammonta a circa 20 milioni. Progetti e interventi importanti di cui la città aveva e ha bisogno, finanziamenti rilevanti ai quali vanno aggiunti quelli europei e regionali che l’amministrazione ha saputo ottenere. Tra tutti ricordiamo il passante dei Fori di Baschi che la Giunta Tardani è riuscita a mettere a terra, a differenza di chi – nei decenni passati – faceva grandi battaglie politiche per sistemare la strettoia che porta a Perugia, per poi rimanere con un pugno di mosche tra le mani (chi se lo ricorda il mitico PRUST?).

Risibili poi i commenti sulle foto pubblicate sui giornali che a loro dire avrebbero tutte le città.  Probabilmente le hanno tutte le città che lavorano e investono seriamente sulla promozione turistica e sulla comunicazione e non si accontentano dei vecchi stereotipi impolverati in bianco e nero con cui evidentemente i Civici X (finta) pensano ancora di raccontare Orvieto. Se poi la Cnn, il Times, il Guardian e altre testate internazionali, oltre a tutti i principali giornali e telegiornali italiani, sono di “basso livello”, risulta di nuovo evidente quanto la loro alterigia e supponenza faccia il pari con la superficialità e la scarsa conoscenza di quello che si è fatto e che si sta facendo. E che è sotto gli occhi di tutti. L’unica lezione da prendere dai Civici X (finta) è quella di non ripetere gli errori fatti in passato da coloro che oggi li rappresentano e di cui ricordiamo ancora il flop di Rpo, costato caro agli orvietani senza ricevere in cambio niente di concreto. Se per ottenere un po’ di visibilità debbono pubblicare note stampa costruite su falsità, oltre a dare numeri a caso solo per sentirsi vivi, allora non si può non ribadire che sono Civici X finta.