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Martina Chiolle il 3 giugno presenta il suo nuovo saggio “Odissea dell’ascolto”

L’Odissea di Omero ha narrato la storia della vicenda umana: prima memoria storica che si perpetua nel ricordo. L’ascolto ha un compito ancora più forte, rimandare il vissuto oltre la parola. Eppure la nostra contemporaneità si muove con un costante rumore di sottofondo che fa perdere il valore della relazione con l’altro e con la natura.  Avremmo bisogno di un’ecologia del silenzio per tornare a quella forma di ascolto attivo capace di generare armonia ed emozioni. Da questo presupposto parte il saggio Odissea dell’ascolto, edito da All Around, di Martina Chiolle che punta sulla musica come terapia, mezzo potente per tornare a un contatto profondo con sé stessi. Il libro verrà presentato dall’autrice e i giornalisti Beatrice Curci e Davide Pompei il prossimo 3 giugno alle 18 al Caffè Montanucci

La musica è linguaggio delle emozioni e l’orecchio diventa strumento di connessione tra sentire e percepire. Forma di comunicazione che va oltre le parole per arrivare direttamente all’inconscio. E da qui far affiorare stati d’animo che ci riportano a quella memoria storica che ha tratti d’universalità.

La bellezza dell’ascolto sta in ciò che non è udibile a livello umano – commenta l’autrice –, ma riporta nell’umano la riscoperta del Homo musicus, quale uomo ricco di astuzia in grado di tornare alla parte migliore di sé”.

Superare i limiti imposti dalle parole per giungere alla cura quale ascolto duplice di sé stesso e dell’altro. Relazione indissolubile sulla quale la musicoterapia poggia.

Ci sono un luogo e un tempo dedicati all’ascolto – prosegue l’autrice – e ciò che si ascolta non si esaurisce nell’udire ma si sofferma nella dimensione umana interiore. Fondamentale quindi riscoprire per la persona la capacità di ascolto, perché permette di riscoprire la capacità di ascoltarsi, di raccontare di sé, attraverso qualcosa di ancora inesplorato”.

Il lavoro fatto dall’autrice si muove proprio su questo filone: la musica come terapia, quale aiuto per soddisfare necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive. L’ascolto attivo in musicoterapia rappresenta dunque fine e beneficio, per sviluppare quelle funzioni potenziali e residue dell’individuo in modo tale che possa essere migliorata l’integrazione intra e interpersonale e, di conseguenza migliorare la qualità della vita grazie ad un processo preventivo, riabilitativo, terapeutico.




Incontro costruttivo tra PrometeOrvieto e il direttore generale della USL Massimo De Fino

PrometeOrvieto ha avuto lo scorso 18 maggio un incontro con il Direttore Generale dell’Azienda USL Umbria 2 di Terni, Massimo De Fino, per discutere dei servizi sanitari nel territorio orvietano e delle problematiche connesse.

Durante il colloquio, che si riconosce molto costruttivo, sono stati affrontati diversi argomenti di grande rilevanza per la comunità di Orvieto. Di seguito riportiamo un resoconto dettagliato dei punti trattati:

  1. Ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto: È emerso che l’Azienda USL Umbria 2 riconosce l’importanza strategica dell’ospedale di Orvieto, grazie alla sua posizione geografica privilegiata che, se da un lato è lontana dai centri di Terni e Perugia, dall’altro può attrarre pazienti anche dalle regioni limitrofe del Lazio e della Toscana e servire le necessità determinate da un tratto autostradale purtroppo condizionato da numerosi incidenti. L’Azienda ha espresso l’intenzione di investire nella struttura ospedaliera, rendendo operativa l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) incrementando il numero di cardiologi a disposizione. Inoltre, il reparto di chirurgia ha visto recentemente un aumento significativo del numero di sale operatorie e degli interventi eseguiti, mentre sono stati acquisiti nuovi macchinari per l’oculistica e a breve si avrà a disposizione alta tecnologia operatoria (robotica chirurgica modulare). Il reparto di Radiologia è oggi completamente operativo ed è previsto l’arrivo di nuovi specialisti ortopedici. Infine, entro due mesi inizieranno i lavori di ristrutturazione del Pronto Soccorso e di messa in sicurezza del Presidio con i fondi del PNRR. E’ inoltre in fase di ricerca un professionista per la posizione di Direttore sanitario dell’Ospedale di Orvieto.

  • Liste d’attesa: PrometeOrvieto ha fatto presente che la situazione attuale delle liste d’attesa con prestazioni differite, declassate ed impossibili da prenotare determina infiniti disagi alla cittadinanza. De Fino ci ha comunicato che il piano straordinario già finanziato, che prevede un coinvolgimento maggiore dei centri privati, produrrà un netto miglioramento della situazione entro il mese di luglio 2023. Si è evidenziata la necessità di migliorare la strutturazione del Centro Unico di Prenotazione (CUP) regionale su cui lo stesso direttore generale ha convenuto. È stato richiesto poi al Direttore Generale un monitoraggio periodico congiunto per verificare un miglioramento effettivo dei tempi di attesa e dell’accesso ai servizi sanitari in modo da raggiungere i L.E.A. (livelli essenziali di assistenza) previsti dal Piano sanitario nazionale.  L’idea è stata accettata dal direttore generle stesso.

  • Casa di Comunità: PrometeOrvieto ha ribadito che la scelta di ubicarla in Piazza Duomo ad Orvieto è da noi ritenuta sbagliata. De Fino ci ha detto che, visti i tentativi fatti sul mercato di valorizzare l’immobile di proprietà rivelatisi infruttuosi, in accordo con l’Amministrazione Comunale si è deciso per questa soluzione. Ha chiarito che i fondi destinati dal PNRR sono su immobili di proprietà e che serviva uno spazio tale da accogliere sia la Casa della Comunità che l’Ospedale di Comunità. È stata sollevata la questione su come si intenderà affrontare l’erogazione dei servizi sanitari in attesa che la Casa di Comunità, prevista per il 2026, sia pienamente operativa. In risposta, il Direttore Generale, nel ribadire che la decisione sull’ubicazione è ormai non più modificabile, ha comunicato che l’Azienda USL Umbria 2 farà fronte al transitorio utilizzando le strutture già esistenti di sua proprietà, ovvero la sede di via Postierla ad Orvieto e il Borgo di Orvieto Scalo. È stato sottolineato l’impegno nell’utilizzare tali strutture per garantire l’erogazione dei servizi sanitari durante il periodo di transizione verso l’apertura della Casa di Comunità e sarà comunque approntato uno specifico piano operativo.

  • Servizio di Igiene Mentale (SIM): il Direttore De Fino ha comunicato che la nuova struttura del SIM in via Cerretti è pronta ed è in via di apertura. Inoltre, è stato evidenziato che si sta portando avanti un concorso che vedrà l’assunzione di undici specialisti psichiatri da integrare nell’organico nell’Azienda USL Umbria 2, dunque anche per il Sim di Orvieto.

  • Distretto sanitario dell’Orvietano: il Direttore ha evidenziato che tutti e dodici i distretti sanitari umbri, compreso il distretto sanitario dell’Orvietano, sono attualmente operativi. PrometeOrvieto ha ribadito che la presenza di un distretto sanitario, ben organizzato e con professionisti di giusto livello e qualificati, è fondamentale per garantire servizi sanitari adeguati, promuovere la prevenzione ed offrire prestazioni di qualità alla popolazione locale. PrometeOrvieto ha infine ribadito l’importanza di valorizzare e proteggere le competenze professionali presenti ad Orvieto, riconoscendo il loro ruolo chiave nel fornire assistenza sanitaria di alto livello nella comunità.

Durante il colloquio è emersa l’importanza di rendere attrattiva Orvieto per i medici e gli operatori sanitari, al fine di stimolarli a rimanere nella città insieme alle loro famiglie. Orvieto sembrerebbe più cara rispetto alle altre località umbre. È stata allora avanzata l’idea di esplorare la possibilità che enti ed associazioni che sono attive sul territorio studino la modalità per aiutare a contenere i costi degli affitti, in modo da rendere loro più attrattiva la residenza nel territorio orvietano.

Il Direttore Generale dell’Azienda USL Umbria 2 ha mostrato accordo su questa tematica e riconosciuto l’importanza di mantenere un dialogo costante per monitorare l’evoluzione dei servizi sanitari nell’area di Orvieto.

Si è concordato quindi di incontrarsi con regolarità per verificare lo stato di avanzamento dell’attuazione del piano sanitario regionale e monitorare l’efficacia delle soluzioni adottate per garantire i servizi sanitari necessari alla comunità di Orvieto. PrometeOrvieto ha espresso la volontà di mantenere un dialogo costante con il Direttore Generale.

Fonte: Associazione PrometeOrvieto




Il giovane ornitologo Francesco Barberini traccia il bilancio della settimana europea dei Parchi al Monte Rufeno

Il provetto ornitologo Francesco Barberini, in qualità di Ambasciatore della Riserva Naturale ci presenta il consuntivo-evento aquesiano organizzato per la settimana Europea dei Parchi.  “La Festa”, sottolinea, “è sbarcata presso la nostra area protetta con la presentazione dei lavori del progetto “Il Paglia racconta..” finanziato dalla Regione Lazio con apposito contributo per i contratti di fiume delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi (DGR 487/2022). Protagonista l’Istituto Onnicomprensivo “Leonardo Da Vinci” di Acquapendente della Dirigente Dottoressa Luciana Billi. Ma soprattutto i ragazzi della Scuola Secondaria di II° grado coinvolti in attività di monitoraggio della qualità delle acque e i ragazzi della Scuola Secondaria di I° grado impegnati nello studio dell’ecosistema fiume e nella sua valorizzazione. Il percorso didattico, a cui hanno dato un contributo i Comuni di Acquapendente e Proceno, la Riserva Naturale Monte Rufeno e la Coop L’Ape Regina, è iniziato con una fase formativa in classe (studio del corpo idrico del fiume, ecosistema naturale, inquadramento geografico e cartografico, storia e tradizione dei luoghi, toponimi locali).

Si è passati poi alle uscite sul campo (due prelievi nei siti torrentizi Quintaluna-Tufo, Quintaluna-San Leonardo, Quintaluna-Briglia e in quelli fluviali Paglia-Ponte Gregoriano, Paglia S. Anna, ponte sullo Stridolone, confluenza torrente Stridolone fiume Paglia (Località Tirolle). Ufficialmente sono stati presentati i dati dei campionamenti sui campioni d’acqua fluviale effettuati presso i laboratori scolastici: analisi chimiche e fisiche hanno riscontrato leggere anomalie di gruppi di sostanze inquinanti (pesticidi, antibiotici, coliformi fecali, nitriti, nitrati, ammoniaca, fosfati, cloruri, arsenico, idrocarburi) derivanti da attività zootecniche, agricole ed urbane. Ma quello che più conta l’aver iniziato a tracciare una visione futura di medio-lungo termine. Ci sono punti di forza, debolezze, opportunità e rischi. Ma tutto può essere sicuramente brillantemente superato con progettazione e assunzione di responsabilità da parte di enti preposti. Fondamentali e propedeutiche saranno le cosiddette “passeggiate progettanti” durante le quali saranno sperimentate assieme a docenti ed operatori le prime strategie di una più complessa progettazione. Fondamentale la realizzazione di un sentiero didattico che permetterà di raggiungere punti per l’osservazione dell’avifauna. Dove dovrà essere creata un’area semi-naturale.

Dovranno essere inoltre realizzate brochure e depliant sentiero, audiovisivi e materiale digitale”.




A Susanna Tamaro non piace Verga

Dalla sua dimora adagiata sui colli ubertosi che volgono lo sguardo alla rupe urbevetana, la Sacerdotessa Tamaro ha emesso il suo verdetto: “I libri di Giovanni Verga sono una noia pazzesca”.
92’ minuti di applausi?

Chissà se dagli stessi placidi declivi, incastonata nelle eterne pietre del cimitero monumentale di Orvieto le hanno fanno eco le parole di un Luigi Malerba, inviso al contado e alla gleba consiliare. O risuonino le voci di altri nobili spiriti delle lettere italiche, che hanno attraversato le nostre terre: Enzo Siciliano, Giorgio Manganelli, Umberto Eco. E dei viventi che ne è? Augias, lui sì, a differenza di Fazio, uomo per tutte le stagioni e latitudini, che di tanto in tanto puoi scorgere zigzagando col carrello dei nutrimenti del basso ventre al centro commerciale Porta di Orvieto. No, non odo parole che dici, Corrado.

Ella, minuta, esile, sodale come Greta di dio Asperger, ha osato levare la voce contro gli dei olimpii del realismo, contro i ciclostili dei programmi scolastici. E di colpo, come bombarda, un fragore: lo stuolo dei prezzOLIATI soloni, dei genuflessi al salone dei ludibri, dei proni alle Ciotole nuragiche, ai trogoli delle mense editoriali ha brandito la durlindana dell’offesa e dello sdegno.
No, non si tocca Verga! Un monito che ha eccitato femministe con le palle e le erinni di “Non una d’Imene”.

Ma cosa avrebbe detto di così ignominioso, di così osceno, la pizia del Cuore… (Sole e Amore?)
Che i nostri pueri, gli imberbi e le verginali fanciulle, su banchi senza rotelle, ma con monopattini, possano suggere anche altro nettare narrativo. Da altre voci, da altri Auctores (Truman Capote ascolta!) che, anche senza la medesima autorità soporifera, possano rappresentare meglio l’attualità o la contemporaneità in cui agiscono, o meglio sprofondano, ormai avviluppati e presi per incantamento dagli abbaglianti schermi-specchio digitali. Ma, ahimè, venerati anche da noi adulti, che invece dovremmo avere gli anticorpi dei classici ingessati delle ataviche letture della Nostra SQUOLA, per difenderci dal dilagare del potere della Silicon Valley e non essere attaccati morbosamente alla Robba tecnologica.

Ella ha semplicemente osservato che il sistema scuola e i suoi modi di insegnare, trasmettere il sapere, sono ormai vecchi, stantii: “brum zang tumb roba da Passatisti”, incalzerebbe Marinetti.
Parliamo continuamente di progresso, di dover ammodernare il paese, abbiamo speso soldi (del PNRR Pianto Nazionale di Rovina e Ritardi) e parole vuote per la transizione ecologica, tecnologica e perché non spenderli per la transizione filologica, psicologica, letteraria, e culturale?

Possibile che in questo paese non si possa più esprimere, sollevare una critica, un’obiezione, buttare giù dal piedistallo gli eroi impolverati?
Sono il primo a difendere la grandezza e l’importanza e se vogliamo l’utilità dei classici, dell’alta letteratura, della letteratura impegnata, ma a questa ci si dovrebbe arrivare attraverso un percorso, per scelta. La scuola dovrebbe instillare nei “Giovin signori” il desiderio per un determinato autore e non imporlo, perché un ministro del Regno lo ha eletto, nella quasi età del ferro, a simbolo patrio.

Ormai la scuola è in bianco e nero, i programmi sembrano più servizi giornalistici dell’Istituto Luce, che gli insegnanti faticano a portare a termine, figuriamoci poi a proporre agli studenti nuovi modelli che possano stimolare la loro curiosità e a cui ispirarsi. Poi magari, una volta trovata la loro strada e appassionatisi alla lettura, potranno come i cavaliere di re Artù andare alla Cerca del Sacro GRAAL (GIOIOSA RICERCA AD ALTRI LIBRI)

Termino dicendo che non ho mai letto un libro di Susanna Tamaro, semplicemente perché ho giudicato dagli articoli letti e dalle notizie nelle quarte di copertina che non rientravano nella sfera dei miei interessi e delle tematiche che di solito apprezzo in un’opera letteraria, quindi non posso giudicare i suoi libri, ma almeno posso affermare che nessuno mi ha imposto di leggerli, come invece è successo sui banchi di scuola con Manzoni, Dante e appunto Verga.

E in questi tempi di altro tipo di obblighi, che hanno davvero squadernato coscienze e avvizzito la psiche di troppi, la scelta libera e consapevole è la più grande ricchezza che un essere umano possa darsi per avvicinarsi con passione a ogni attività e piacere. La Passione per la lettura dovrebbe essere come l’eros, come la sessualità: se non sorge spontanea, ma è imposta, può anche essere vissuta come una violenza. Sia essa dei grandi libri che hanno attraversato indenni e lucidi i secoli, o di tutti quelli che si perdono come lacrime nella pioggia del main stream.

Gianluca Foresi




Orvietolife cambia. Due rubriche e nuovi format per offrire più informazione libera e indipendente

Sono passati tre anni dal rinnovo totale del sito. Sono stati tre anni passati tra cronaca, attualità, politica, economia e emergenza covid. E poi le dirette, il TG le trasmissioni e le live per tenere informati i nostri follower. Sono stati tre anni di informazione senza colore e appartenenza ma volta a spiegare gli avvenimenti della città.

Ora è arrivato il momento di fare un piccolo, grande salto. Ormai da qualche settimana avete trovato settimanalmente articoli di respiro nazionale e internazionale a firma Ruben Della Rocca e più recentemente il primo articolo di Roberto Conticelli. Ecco queste sono le prime novità; due rubriche, la prima è “(S)punti di vista” a cura del giornalista Ruben Della Rocca per aprire una finestra mai ovvia e scontata, spesso scomoda, come nel nostro stile, sul mondo e sull’Italia; la seconda è “Tipi Orvietani” curata dal giornalista Roberto Conticelli, per parlare di Orvieto, dei suoi personaggi, della sua storia e del suo prossimo futuro anche qui senza peli sulla lingua.

E’ un altro piccolo tassello per affermare Orvietolife.it come quotidiano d’opinione e cronaca, attento agli avvenimenti del territorio, che da qualche tempo abbiamo voluto allargare, con parsimonia, verso la Tuscia e il Tuderte. Anche per la sezione video ci saranno novità a partire da settembre con qualche anticipazione che già avete potuto vedere in questi giorni con le interviste per l’Orvieto Music Fest. Ma di questo ne parleremo a tempo debito.

Come sempre quando si presenta qualche novità è anche l’occasione per guardare al passato. Tutto Bene? Assolutamente no. Errori? Sicuramente abbiamo tralasciato notizie che per i nostri follower erano importanti; abbiamo scritto articoli con errori anche negli ultimi giorni ci è successo. Sì, è proprio il caso di dire che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Trasparenza è il nostro “mantra” e allora non copriamo i nostri errori. Si parlava di #Vetrya e del prossimo futuro dei lavoratori e per un errore in sede di revisione è apparsa una bozza che ne stravolgeva il senso. Ringraziamo, anche in questo caso, i lettori che con i loro post ci hanno indotto a ricontrollare e…compreso l’errore l’abbiamo immediatamente corretto. Succede, ce ne scusiamo con i lettori e con i diretti interessati.

A parte gli errori ricordiamo anche la ore di dirette per raccontare, sempre e esclusivamente utilizzando fonti ufficiali, il lockdown, le difficoltà economiche e sanitarie. Ricordiamo i temi affrontati senza sconti e che spesso ci hanno resi scomodi, a tratti antipatici, ma questo è il ruolo di un giornale, far conoscere, informare senza censure. Siamo liberi e questo è importante e aperti alla collaborazione di chi vuole aiutarci a crescere ulteriormente ma soprattutto a dare voce agli ultimi, a chi è in difficoltà.

Allora non ci resta che augurarvi una buona lettura con i nostri nuovi importanti collaboratori, Roberto Conticelli e Ruben Della Rocca, e una buona visione con i nostri video, i nostri format e attendiamo i vostri consigli e le vostre critiche pronti, come sempre, a ospitare e ascoltare chi si è sentito colpito o coinvolto nella cronaca quotidiana. E grazie ai nostri follower sempre più numerosi sui social!