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Bando del Comune per borse di studio agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado

C’è tempo fino al 16 giugno 2023 per presentare la domanda per l’erogazione delle borse di studio del Ministero dell’Istruzione riservate a studenti iscritti alla Scuola Secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2022/2023.
Alla Regione Umbria, che nei giorni scorsi ha approvato i criteri e le modalità per accedere al beneficio, è stata assegnata la somma complessiva di 450.628,24 euro nell’ambito dei 39,7 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero. 
L’importo massimo della Borsa di studio assegnata agli alunni della Scuola Secondaria di secondo grado è di 150,00 euro. L’importo potrà essere rideterminato in rapporto al numero totale degli ammessi al beneficio e alle risorse finanziarie disponibili. 
Saranno ammessi al beneficio gli studenti appartenenti a famiglie con un ISEE non superiore a 15.748,78 euro. 
Le domande vanno presentate entro il 16 giugno 2023 sul modello predisposto (vedi allegato) all’Ufficio Protocollo del Comune di Orvieto oppure all’indirizzo di Posta Elettronica Certificata comune.orvieto@postacert.umbria.it.




In mostra al Museo Faina “La fabbrica del corteo” un omaggio a Marcello Conticelli e Franco Menichini

Elmi, scudi, corazze, borchie, armi. E poi centinaia tra scarpe e stivali, cinture e accessori in cuoio. Capolavori artigianali che impreziosiscono il Corteo Storico e che sono tali grazie al lavoro di chi li ha realizzati. È un omaggio a due figure care all’intera città di Orvieto come Marcello Conticelli (1930-2009) e Franco Menichini (1928-2022), artisti rispettivamente della lavorazione del metallo e del cuoio, la mostra che sarà allestita al Museo “Claudio Faina” da sabato 27 maggio a domenica 16 luglio portando nelle sale espositive del primo piano “La fabbrica del Corteo”.

Quella che si mise in moto a partire dagli anni ’60, dando forma alle idee e ai disegni della Signora Lea Pacini. Se dalle abili mani di tante ricamatrici nacquero i magnifici costumi, è nelle botteghe artigiane di Via Vivaria e Via dei Magoni che vennero forgiate e plasmate originali creazioni. Molte di queste verranno esposte per essere ammirate da vicino, insieme a scatti fotografici che ne documentano le varie fasi di lavorazione, ma anche a disegni, bozzetti, schizzi autografi, sagome e materiali vari che raccontano e tanto dicono di un talento al servizio di qualcosa di fortemente identitario.

E di un mestiere appreso anche con gli occhi nelle ore trascorse tra trincetti, fili, chiodi e pinze che da giocattoli sono diventati presto arnesi del proprio lavoro. Per entrambi, fondamentale si è rivelato il sodalizio umano ed artistico con l’ideatrice del Corteo Storico, insieme alla quale hanno vagliato le più svariate ipotesi per riuscire a realizzare manufatti che si avvicinassero il più possibile al bello e alla perfezione. A lei spettava l’ultima parola su calzature e accessori, a loro va riconosciuta la capacità, anche di utilizzare tecniche che rischiavano di essere dimenticate.

Come quella dell’ageminatura che consiste nell’inserire un filo di argento puro nell’incisione del metallo. Sostanzialmente coetanei, sebbene differenti ma comunque accomunati nel loro essere al tempo stesso artisti e artigiani, sia Marcello Conticelli che Franco Menichini nel 1980 furono anche protagonisti di un memorabile servizio realizzato dalla BBC e dedicato proprio al Corteo Storico di Orvieto che non mancò di entrare nelle rispettive botteghe per portare fuori dall’Italia il fascino di quel saper fare tutto italiano.

A riprova che “la fabbrica” è ancora attiva nella salvaguardia di questo patrimonio, in mostra – dopo quella dedicata al Capitano del Popolo – anche due costumi dei cinque da cavaliere e scudiere appena ricreati, a partire dagli originali, dal sarto Antonio Angiolillo. Prezioso, in fase di allestimento, il supporto delle famiglie Conticelli e Menichini, oltre a quello di Fondazione per il Museo “Claudio Faina”, Cassa di Risparmio di Orvieto, Comune di Castel Viscardo, Protezione Civile, Bottega Carli, Fotoamaorvieto e Marco Mandini.




“Essenze donna” presenta due libri il 26 maggio a Lo Scalo Community-Hub

Il 26 maggio alle 17.30, presso Lo Scalo Community-Hub, durante la riedizione di “Essenza Donna”, saranno presentati da Daniela Aloisi i due libri Donne – Storie di confine e oltre di Patrizia Patrizi, Rita Boini e Elena Volterrani e r-esistenze a cura di Rosa Iannuzzi. La presentazione dei testi sarà arricchita ed intercalata da letture recitate, curate da UniTre Alto Orvietano e da un accompagnamento sonoro con la Kora di Clarissa.

“Essenza Donna” è il nome di una manifestazione culturale che nasce nel 2006 attraverso un gruppo femminile di lavoro, aperto, allargato e in continuo divenire che si costituì attorno all’allora assessore alla cultura e alle politiche sociali del Comune di Ficulle Daniela Aloisi e all’assessore della Comunità Montana Silvia Fringuello. Il comitato di lavoro si propose di evidenziare e di valorizzare la creatività e le potenzialità al femminile nell’arte, nell’artigianato, nell’imprenditoria, nei gesti semplici e nella società in genere e divenne nel corso delle quattro edizioni (dal 2006 al 2009) sempre più forte e motivato. Il lavoro del comitato fu accompagnato da un laboratorio autobiografico condotto da Rosa Iannuzzi che stimolò ed allenò le partecipanti a raccontare e raccontarsi. La manifestazione si svolse in collaborazione con tutte le associazioni del territorio e si distinse dai classici modi di festeggiare la “festa della donna”. Essenza Donna fu vetrina dei potenziali femminili, dei saperi antichi e moderni, custoditi, scoperti, creati e tramandati dalle donne, come suggerisce il simbolo del gomitolo di lana scelto come logo. Il gomitolo simboleggia il filo di Arianna che unisce, lega e annoda il femminile in un territorio dell’inconscio collettivo condiviso. I ferri da maglia che annodano ed intrecciano la lana al fine di creare involucri, indumenti e trame, sono stati nel tempo fonte di critica in quanto simbolo di una posizione e funzione della donna discriminante. Il comitato di “Essenza Donna” scelse questo simbolo proprio per superare lo stereotipo ed il pregiudizio di una donna modesta, umile, mediocre, dalle scarse capacità ed aspirazioni per restituire al “fare” femminile, in tutte le sue forme, la reale dignità creativa che si rivela in ogni epoca, in ogni contesto e condizione sociale, anche nelle gestualità e manualità ritenute “semplici”, che poi cosi semplici non sono.

I ferri sono mani, pensieri, pennelli, matite e parole che intrecciano storie, racconti, poesie e colori, proprio come si evince dalla stesura dei testi che saranno presentati il 26 maggio 2023. Potremmo dire che questi testi raccolgono e accolgono trame, storie, racconti e aneddoti che costituiscono il futuro della memoria che si manifesta nel mettere insieme tante tracce e fili individuali, rivelandosi rete di una memoria comune a tratti condivisa e risonante in ogni donna. I nodi e le maglie delle narrazioni evidenziano un antico rapporto tra i vissuti femminili e costituiscono fonte inesauribile di conoscenze e interrogativi sempre nuovi. Il pomeriggio del 26 maggio sarà dunque un viaggio interattivo e di condivisione attraverso le maglie narrative femminili custodite nei due testi presentati.

fonte: Il Comitato “Essenza Donna”




Dal 27 maggio al Museo Etnografico e del Cotto di Castel Viscardo la mostra “Il Volto del Passato”

Sabato 27 maggio alle 17 verrà inaugurata la mostra, dal titolo “Il Volto del Passato”, al Museo Etnografico e del Cotto di Castel Viscardo, in cui saranno esposti reperti provenienti dalla necropoli etrusca, situata in località Caldane, a Castel Viscardo e dal sito romano di Coriglia (nella frazione di Monterubiaglio).
La mostra rappresenta il risultato di un lavoro che arriva da lontano e che ha visto la collaborazione di numerosi enti e istituti di cultura (primi fra tutti la Regione Umbria e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e del Paesaggio dell’Umbria) ed è solo una parte di un progetto ben più ampio, finanziato dalla misura Por Fers 5.2.1, Programma Quadro Aree Interne Sud Ovest Orvietano.
Tale progetto ha visto prima di tutto la sistemazione in termini di accessibilità e fruibilità dell’area archeologica di Coriglia, un sito che ha pian piano conquistato un posto di rilievo negli studi archeologici umbri. Le campagne di scavo, infatti, succedutesi dal 2006 e interrotte solo nei due anni di pandemia, sono quest’anno alla loro XV edizione e condotte come sempre dagli studenti del Saint Anselm College (New Hampshire,Stati Uniti) sotto la supervisione del Paao e la direzione del professor David B. George dello stesso Saint Anselm College, in collaborazione con l’Institute for Mediterranean Archaeology. Quello che a un quadro iniziale sembrava essere solo un insediamento di età romana, dovuto alla presenza dell’acqua, si sta rivelando qualcosa di molto più complesso, legato, piuttosto, alle vie di comunicazione presenti sul territorio, che va da un età tardo-etrusca, fino al tardo medioevo (sec. XIV d.C.), determinandone un insediamento importante e duraturo nei secoli.
La mostra, che si inaugurerà sabato, testimonierà, con i suoi importanti reperti, proprio la vitalità e la complessità del sito di Coriglia, i cui limiti e confini sono ancora oscuri, resta infatti moltissimo da scavare per arrivare ad una precisa identificazione sia delle dimensioni del luogo che del suo significato complessivo all’interno dello sviluppo della locale comunità.
Altresì preziosi, poiché totalmente inediti fino ad oggi, in quanto custoditi presso la Soprintendenza e mai esposti finora, sono i reperti degli arredi funerari provenienti dalla necropoli etrusca delle Caldane. Si tratta di arredi risalenti al VII-VI secolo, che testimoniano in maniera suggestiva come il territorio di Castel Viscardo, abbia visto importanti insediamenti umani delle civiltà del passato.




FrancigenAvis fa tappa a Montefiascone per concludersi in piazza San Pietro a Roma

Determinante apporto del Comune di Montefiascone alla buona riuscita del progetto FrancigenAvis. In prima linea la sindaca Giulia De Santis: “Dopo la tappa che ha toccato Montefiascone, lo scorso 16 Maggio”, sottolinea, “ho voluto partecipare all’ultima tappa, raggiungendo insieme ai pellegrini Piazza San Pietro. Una meravigliosa esperienza che ha portato tante persone provenienti da tutta Italia a scoprire le nostre bellezze, le ricchezze del nostro territorio lungo la via Francigena. Il ringraziamento va a Avis Nazionale per aver ideato il tutto, ad Avis Provinciale e, soprattutto, alla sezione Avis di Montefiascone, per l’entusiasmo con cui presenta a noi Amministrazione le iniziative che intraprende costantemente e per l’impeccabile organizzazione.

Un ringraziamento particolare al mio delegato alla cultura, Renato Trapè, per essersi reso disponibile a far conoscere ai nostri graditi ospiti i monumenti più importanti di Montefiascone, a tutte le associazioni che hanno contribuito ed aiutato ed alla nostra polizia locale per aver affiancato come sempre”.




Cantina Argillae presenta “Il Signorelli 500” con un’etichetta iconica e pop mixata dall’intelligenza artificiale

“Ad Orvieto siamo innovazione e tradizione insieme e questo mix emerge prepotentemente nel progetto culturale di Argillae legato al Signorelli 500 perché unisce bellezza, eccellenza e cultura attraverso il messaggio universale del vino. Con questa etichetta siete riusciti ad esprimere l’anima di Orvieto ed è molto importante vedere come nuove generazioni di imprenditori come voi, ed altri ancora, credano nel messaggio della nostra città e lo stiano portando con orgoglio e determinazione al di fuori delle mura” ha dichiarato il sindaco Roberta Tardani di fronte alla sessantina di ospiti, tra i quali anche il Presidente dell’Opera del Duomo Andrea Taddei, che hanno gremito la sala dell’enoteca Cantina Vera sabato 20 maggio nel tardo pomeriggio per la presentazione dell’iniziativa dell’azienda vinicola Argillae dedicato alla ricorrenza del Signorelli che si festeggia nel 2023.

“È un progetto culturale dedicato alla città di Orvieto, non solo perché una parte del ricavato delle vendite di questa nuova ed originale etichetta sarà destinato a sostenere i lavori dell’Opera del Duomo, ma perché questa magica città è l’orgoglio della nostra identità e con immenso piacere stiamo riscontrando che molti stanno partecipando e condividendo questo messaggio. Del resto non potevamo di certo rimanere indifferenti di fronte a colui che per affrescare sua Maestà il Duomo decise di farsi pagare con 1000 litri di vino Orvieto all’anno e che, molti anni fa, ispirò le nostre etichette più tradizionali grazie ai suoi bozzetti conservati al British Museum di Londra. Per noi oggi è quindi un po’ come chiudere un cerchio” ha dichiarato Giulia Di Cosimo, l’anima della cantina Argillae che coltiva le vigne ad Allerona.

Il Signorelli 500, etichetta in tiratura limitata di soli 1000 esemplari per l’Orvieto Superiore Doc vendemmia 2022, è stata realizzata dall’Art Director Saverio Wongher attraverso un programma di Intelligenza Artificiale che ha mixato, con spirito pop, tutti i ritratti che il Signorelli si fece. L’evento di presentazione è stato inoltre arricchito da una dotta disquisizione dello storico dell’arte Raffaele Davanzo che ha illustrato molte delle relazioni tra il vino e l’arte classica attraverso raffigurazioni che, partendo dal Duomo di Orvieto, hanno toccato diverse opere di fama assoluta.